Come forse molti di voi sanno già, grazie a un codicillo approvato con un consenso bipartisan mai visto - nel febbraio 2006 dal morente governo Berlusconi -, ai partiti vengono garantiti i rimborsi elettorali anche se vengono sciolte le camere e il governo cade prima della naturale scadenza della legislatura. Logica vorrebbe che una volta che un governo se ne va a casi i rimborsi gli spettino finché è in carica, ma quando si parla di soldi e politica secondo voi può valere qualsiasi forma di logica? E infatti il codicillo di cui parlavo prima è venuto proprio a dimostrare (anzi, a confermare) questa illogicità.
In pratica, quindi, i rimborsi elettorali vengono garantiti come se l'esecutivo precedente fosse ancora in carica e ci restasse fino al 2011. E non si tratta di bruscolini:
Per le forze politiche la fine anticipata della legislatura si trasformerebbe [si è trasformato, l'articolo è precedente alle elezioni, ndr] in un business finanziario, per lo Stato in un aggravio di costi pari a circa 300 milioni di euro. E a poco vale a questo punto il taglio del 10% al fondo annuale per i rimborsi scattato con la Finanziaria: l'aggravio per lo Stato sarà di 270 milioni anziché di 300.
I fondi elettorali di Camera e Senato ammontano infatti a circa 50 milioni di euro ciascuno e sono costituiti calcolando la cifra di 1 euro per ogni avente diritto al voto. Per le elezioni di aprile 2006 gli aventi diritto al voto erano precisamente 50.098.305 (47.258.305 gli aventi diritto al voto in Italia e 2.840.000 quelli all'estero). Da questo fondo ad ogni partito è attribuita una quota sulla base delle percentuali di voto ottenute. Una leggina ad hoc approvata con voto bipartisan a inizio 2006, poco prima di andare a votare, sancì il diritto dei partiti a continuare a incassare i rimborsi anche in caso di voto anticipato. Da qui l'affare: se la legislatura si esaurisce prima della sua naturale scadenza lo Stato deve comunque pagare le somme già maturate per tutti e cinque gli anni. Proprio in base a questa leggina Forza Italia ha potuto cartolarizzare i contributi che deve ancora riscuotere. (fonte)
E proprio grazie a questa "leggina", quindi, i partiti passeranno all'incasso dei doppi contributi: quelli della precedente legislatura (300 milioni di €, l'equivalente del prestito ponte concesso dallo stato ad Alitalia) sommati a quelli dell'attuale. Un'infamia doppia se si considera che molti partiti sono sempre gli stessi in entrambe le legislature. Altra cosa che spesso molti dimenticano, è che questi soldi sono pubblici, cioè miei e vostri che in questo momento state leggendo queste righe. E non conta niente neppure rifiutarsi (come ho fatto io) di andare a votare, perché questi soldi ci vengono presi - volenti o nolenti - dalle tasse che paghiamo.
Tornando alla notizia iniziale (inspiegabilmente passata sotto il naso dell'informazione), l'emendamento proposto dall'Italia dei Valori (che, per la cronaca, è stato presentato per la terza volta consecutiva, una ad ogni finanziaria) si è trovato davanti un muro. Granitico. Come tutte le volte precedenti. Destra e sinistra, sempre così brave a litigare su tutto, chissà come mai trovano sempre un punto comune su questi argomenti.
5 commenti:
non c'è mai fine allo scempio...
Non solo non c'è, ma non si vede neppure in lontananza.
LA SINISTRA MANGIA SE STESSA.
VENDOLA ATTACCA SANTORO E TRAVAGLIO.
LA CONFUSIONE A SINISTRA, E' TOTALE.
però gli sprechi dell'università vanno fermati a colpi di tagli...
> LA CONFUSIONE A SINISTRA, E' TOTALE
Eh, caro Angelo, la confusione a sinistra è totale, è vero, ma non da adesso e non perché Vendola attacca santoro e Travaglio.
E' una cosa che risale al bienno 2006-2008 (o forse anche prima); due anni in cui, in sostanza, a parte litigare hanno fatto ben poco.
> però gli sprechi dell'università vanno fermati a colpi di tagli...
Che ci siano università sprecone è fuori di dubbio, ma confronto a quello che sono riusciti a combinare nell'ultimo trentennio i signori della politica sono bazzecole.
p.s.
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