martedì 14 ottobre 2025

Zichichi


Domani il grande Antonino Zichichi compirà 96 anni. Mi è sempre stato simpatico, Zichichi, forse un po' anche a causa di quei tratti somatici che ricordano alla lontana Albert Einstein. Ha avuto una grande carriera accademica e scientifica come fisico delle particelle,  ma nel corso degli anni si è progressivamente spostato su posizioni che con la scienza cozzano non poco. È ad esempio un forte negazionista dell'impatto delle attività umane sul cambiamento climatico, ed è da sempre critico verso la teoria darwiniana dell'evoluzione.

Sul suo negazionismo circa la responsabilità dell'uomo sui cambiamenti climatici c'è poco da dire. Ne è convinta, con prove solidissime, la quasi totalità degli scienziati del pianeta, quindi l'opinione di Zichichi vale più o meno quanto la mia. Per quanto riguarda l'evoluzione darwiniana, la sua aspra critica si fonda sia sui famosi anelli mancanti, un argomento molto caro a papi, cardinali e creazionisti vari, sia sul fatto che mancherebbero solide basi scientifiche e matematiche che la dimostrano. In particolare non esisterebbe un'equazione in grado di spiegarla.

In realtà una base matematica a supporto della teoria darwiniana dell'evoluzione esiste ed è la cosiddetta legge di Hardy-Weinberg. Matematica a parte, oggi ci sono varie branche della scienza che hanno dimostrato la fondatezza della teoria darwiniana: paleontologia, biologia comparata, biogeografia, osservazioni dirette, ma soprattutto genetica e studio del DNA. Nell'epoca dell'Inghilterra vittoriana la genetica ancora non esisteva e quindi Darwin non la poteva conoscere, ma era un signore tanto intelligente e intuì cose che oggi la genetica ha dimostrato essere esatte, come ad esempio che tutti gli esseri viventi condividono un'origine comune e che le mutazioni genetiche sono la "materia prima" su cui la selezione naturale agisce.

Riguardo alla deriva antiscientifica del Zichichi degli ultimi decenni, Piergiorgio Odifreddi curò un simpatico libro, uscito nel 2003, chiamato le Zichicche, una raccolta di articoli a commento delle uscite più controverse del grande fisico delle particelle, che anche se mette sullo stesso piano l'oroscopo e Darwin rimane comunque simpatico.

18 commenti:

  1. Io col passare del tempo ho trovato lui via via più detestabile e ridicolo, e inaccettabili le sue posizioni antiscientifiche.

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    1. Sono inaccettabili, non c'è dubbio. Tuttavia non riesco a trovarlo detestabile, non so perché :-)

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  2. Ho sempre considerato Zichichi un ciarlatano di prim'ordine. Un'opinione che si rafforzò a seguito della lettura di Zichicche.

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    1. Ciarlatano forse è esagerato. È vero che negli ultimi anni ha preso una deriva un po' penosa, ma un tempo è stato uno scienziato di grandissimo spessore.

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  3. Zichichi è stato bollato così negativamente non tanto per ciò che ha detto, quanto per ciò che ha incarnato: una figura che osa contestare due dogmi moderni, il climatismo assoluto e il darwinismo assunto come religione laica, da dentro il mondo scientifico.Questo, oggi, è quasi un sacrilegio. Non è mai stato un “negazionista” nel senso volgare del termine; era piuttosto un cattolico convinto che cercava di tenere insieme fede e scienza. Ma in un’epoca dove la scienza è divenuta ideologia del vero (e quindi nuova religione civile), chi osa contaminare i linguaggi viene espulso. Così Zichichi, con la sua ironia siciliana e le sue provocazioni, ha toccato il nervo scoperto della nostra epoca: l’incapacità di tollerare la complessità, di accettare che anche un grande scienziato possa sbagliare o credere. In fondo, ciò che ha urtato la coscienza dei suoi critici non è stato un errore scientifico, ma il suo rifiuto di uniformarsi. È come se avessero percepito in lui uno specchio della loro intolleranza: e questo, per chi si crede “razionale”, è insopportabile.

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    1. Il "climatismo assoluto" non so cosa sia. Io conosco il surriscaldamento del clima dovuto alle attività antropiche e la teoria darwiniana dell'evoluzione. Entrambe queste cose sono fatti scientifici provati, se poi qualcuno li assume come dogmi, fatti suoi. Nella scienza non esistono dogmi, esistono leggi che rimangono valide finché non vengono smentite da altre leggi.
      Se Zichichi afferma che l'evoluzione darwiniana non ha fondamento scientifico, esattamente come non ne ha l'astrologia (e qui siamo tutti d'accordo), sbaglia. Tutto qua. Poi è ovvio che venga bollato negativamente dalla comunità degli scienziati.

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  4. Capisco, Andrea. Ma vedi, è proprio quando diciamo “è un fatto scientifico provato” che iniziamo a scivolare sul terreno del dogma. La scienza non “prova” in senso assoluto: verifica, corregge, smentisce, riformula. Oggi però ogni dubbio viene trattato come bestemmia. Zichichi potrà aver detto sciocchezze, ma la reazione isterica che suscita dice molto più di lui: parla di un mondo che ha bisogno di nuovi eretici, anche solo per ricordarci che la scienza non è un catechismo.

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    1. Non sono assolutamente d'accordo. Quando diciamo "è un fatto scientifico provato" intendiamo dire che è un fatto scientifico dimostrato con esperimenti, verifiche o altri metodi, non un dogma. Non capisco come fai a fare questa associazione. Chiunque mastica di scienza sa benissimo che una legge scientifica è vera finché non ne viene scoperta un'altra che la modifica o corregge o sostituisce. Non vedo dove sia il dogma.
      È possibile che da qui a un tempo imprecisato verrà scoperta una teoria evolutiva in grado di dimostrare che quella darwiniana non era valida, a quel punto quella darwiniana verrà accantonata in favore di quella nuova.
      Al momento la correttezza dell'evoluzione per selezione naturale è dimostrata dalla paleontologia, dalla biologia comparata, dalle osservazioni e dalla genetica, e quando Zichichi, che tra l'altro è un fisico, non un biologo e nemmeno un genetista, afferma che non esistono prove scientifico/matematiche che la supportino, sbaglia. Poi, che lo faccia perché non è in grado di capirla o perché è in malafede, questo non lo so. Ma sbaglia. Non c'entrano i dogmi, c'entra il fatto che senza alcuna prova a supporto di quanto afferma, dice una cosa sbagliata.

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  5. Scienziato che ho incrociato nell'aula magna della mia facoltà (ingegneria): non era previsto alcun convegno quel giorno, probabilmente venne a colloquiare col preside approfittando di visitare in via informale la nostra sede...

    Sarà anche vero che i cambiamenti climatici sono indipendenti dalle attività umane, resta il fatto che di certo noi umani non stiamo facendo niente di concreto per contrastare questa deriva, a cominciare dall'aver snobbato il Protocollo di Kyoto.

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    1. Fino alla Rivoluzione industriale i cambiamenti climatici avevano cause naturali. Quello che stiamo vivendo è generato dall'effetto sull'atmosfera delle attività umane. Ed è verissimo che, nonostante siamo perfettamente consci della gravità del problema, poco o niente stiamo facendo per tentare di porvi rimedio.

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    2. Forse sarebbe utile distinguere tra la consapevolezza del problema e la sua rappresentazione pubblica.
      Oggi il “cambiamento climatico” è diventato un marchio politico, un contenitore dentro cui si versa di tutto: dal greenwashing aziendale alla propaganda dei governi, fino al moralismo mediatico. Si parla di “transizione ecologica”, ma intanto le stesse multinazionali che sponsorizzano i vertici sul clima trivellano più di prima, e i paesi ricchi spostano le loro emissioni nei paesi poveri chiamandolo “sviluppo sostenibile”. L’uomo, sì, ha inciso sull’atmosfera: ma è l’uomo del profitto, della produzione senza limiti, non l’uomo qualunque che accende la stufa in inverno o prende la macchina per lavorare.
      La vera colpa non è dell’umanità in astratto, ma di un modello economico che non conosce misura e che ha trasformato anche la parola “ambiente” in un affare. E poi, davvero pensiamo che scienziati o uomini di cultura affrontino questi temi in modo contraddittorio solo per ingenuità? No: spesso sanno benissimo cosa fanno, e perché. Non è un effetto collaterale dei vaccini, ma del potere di quel potere che sa travestirsi da “scienza” o da “coscienza” quando serve a mantenere le gerarchie intatte.

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    3. Sono d'accordo, ma io resterei sulla mera consapevolezza del problema e lascerei il resto a chi trasforma questa consapevolezza in dogma per i suoi scopi.

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    4. Ormai si cerca di tradurre in profitto qualsiasi cosa, in modo spregiudicato, senza preoccuparsi della sostenibilità di certe scelte. Un modello economico sballato, che cerca di fare fronte alla sovrappopolazione incrementando determinate produzioni (vedi allevamenti intensivi) senza considerare il loro impatto inquinante, le tonnellate di acqua necessarie e, non da ultimo, gli ettari di suolo impiegati a foraggio anziché in prodotti per diretto consumo umano.
      E cosa sanno legiferare in merito? Che non posso dire burger vegano o salsiccia di tofu!

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  6. Ma va detto anche un’altra cosa ritornando a Zichichi, certe sue affermazioni hanno un chiaro intento provocatorio, come una sorta di specchio per il mondo scientifico e per chi segue le mode del pensiero unico.
    Il risultato? Mostrano quanto siamo pronti a scomunicare chi osa anche solo sollevare dubbi, invece di usarli come stimolo a riflettere. In fondo, il vero effetto delle provocazioni non è destabilizzare la scienza, ma rivelare la rigidità del modo in cui oggi discutiamo. Una mente in espansione come l'universo come la sua figurati se dice sciocchezze se non ha un fine...che noi non possiamo vedere.

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    1. Ma non si tratta di scomunica. Un matematico che affermasse l'infondatezza del teorema di Pitagora non verrebbe scomunicato da nessuno, si autoscomunicherebbe da solo. Per la teoria darwiniana è lo stesso discorso.

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    2. Zichichi ha urtato perché ha osato toccare una certezza che molti difendono con lo stesso fervore con cui, un tempo, si difendeva un dogma religioso.
      Non ha negato l’evoluzione, ha solo ricordato, da fisico, non da biologo, che non esiste una dimostrazione matematica della teoria darwiniana.
      Una precisazione metodologica, più che un atto di fede. Eppure è bastata a far scattare le difese di chi confonde la scienza con una bandiera da sventolare.
      Forse il vero “peccato” di Zichichi è stato quello di ricordare che anche la scienza vive di dubbi, non di certezze assolute. Penso anche che il suo credo possa dare fastidio a molti. Buona giornata...vado a fare lo schiavo per la madre patria.

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    3. Guarda, credo che il vero "peccato" di Zichichi sia molto più semplice: negare un'evidenza scientifica ottenuta tramite l'utilizzo del metodo scientifico, che lui conosce benissimo visto che ha dedicato la vita alla scienza.
      Tutto il resto credo siano speculazioni che lasciano il tempo che trovano.

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    4. Benvengano certe "provocazioni" da parte di gente che ha un certo seguito in fatto di pubblico... Se parla un cittadino qualunque, è l'ennesimo tuttologo del momento, inflazionato e non credibile.

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