martedì 21 ottobre 2025

Mieli

Se non ricordo male, in passato qualche saggio di Paolo Mieli l'ho letto. Ne ricordo uno che si chiama Il tribunale della storia e un altro dal titolo Le verità nascoste, due libri anche piuttosto interessanti. Ma li lessi prima dell'invasione dell'Ucraina e prima dell'attentato di Hamas contro gli israeliani e all'epoca non avevo una conoscenza approfondita dell'autore, ho imparato a conoscerlo un po' meglio dopo questi due eventi e a conoscerlo molto bene dopo la sua uscita di ieri.

5 commenti:

  1. Siamo alla frutta, non c'è verso.
    Se qualcuno sottintende che una donna di origine palestinese che vive in Campania può negare con il suo aspetto la fame di Gaza, non è più possibile attuare un dialogo, avviare un confronto razionale.
    Vien voglia di gettare la spugna (e anche di mollare una metaforica sberla a Mieli).

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    1. Gli va riconosciuta l'attenuante di essersi poi scusato personalmente con l'interessata, ma in realtà non è un'attenuante. Le scuse servono nella maggior parte dei casi a metterci una pezza, ma non nascondono il pensiero e l'indole di una persona.

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  2. E' da un pezzo che le cose che dice o scrive Mieli mi sembrano, quando va bene, ma molto bene, inutili.
    Quest'uscita è la classica ciliegina finale sulla torta; più che indigesta, come torta: vomitevole.

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    1. In effetti mi è scaduto molto. Non che fosse molto in alto nella classifica dei miei personaggi pubblici preferiti, ma con questa uscita mi è precipitato.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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