Mentre la Germania aumenta il salario minimo garantito a tutti i lavoratori, in Italia si discute ancora, da almeno un decennio, se introdurlo o no fissandolo a 9 euro lordi all'ora. Cioè, in Germania lo portano a 15 euro/ora, in Italia non si vuole introdurlo a 9 euro/ora. Governo (questo governo) e Confindustria non ne vogliono neppure sentire parlare, mentre i sindacati hanno sposato questa battaglia solo recentemente, dal momento che anche loro sono sempre stati contrari per timore di perdere potere nelle contrattazioni collettive.
In mezzo a questa battaglia ci sono ovviamente i lavoratori, che in Italia (unico Paese in Europa) hanno gli stipendi immobili da 30 anni col potere d'acquisto costantemente eroso dall'inflazione. Per non parlare naturalmente del livello di "working poor" nel nostro Paese e della contrattazione collettiva a macchia di leopardo che lascia nella precarietà e nella povertà milioni di lavoratori. L'Italia è attualmente l'unico grande Paese in Europa a non avere un salario minimo legale, e allo stesso tempo l'unico Paese in Europa col record di lavoro povero e col 20-25% dei lavoratori non coperti da un contratto collettivo genuino che consenta di non ricevere stipendi da fame.
Sì dirà: Vabbe', l'Italia è l'Italia e la Germania è la Germania.
Appunto.
Appunto.
RispondiEliminaEh ma qua in Italia abbiamo altre priorità: ponti sugli stretti, spese militari ecc.
EliminaSembra che il ponte sia bloccato,ecco una buona notizia.
RispondiEliminaUn saluto
Sì ho letto, ma non credo che una delibera negativa della Corte dei conti sia sufficiente a fermare questi qua.
EliminaStaremo a vedere.