Se si guardano le cronache si ha l'impressione di essere circondati dal male. Viene da chiedersi se si tratta di una impressione generata da esagerata enfasi data alle notizie o se effettivamente è così. Oppure se questo male ci sia sempre stato, in forme magari meno forti, e abbia avuto una recrudescenza col progressivo degrado morale e culturale della nostra società negli ultimi lustri.
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Credo molto derivi dall'essere influenzati negativamente. E dall'auto stimolarci e convincerci che sia tutto uno schifo. Ti consiglio a tal proposito il bellissimo libro Factfulness di Hans Rosling. Davvero illuminante e utile.
RispondiEliminaMe lo segno, grazie.
EliminaCredo che quello che tu definisci "male" ci sia sempre stato. Il fatto è che in tempi come i nostri, dove le cose non fanno in tempo ad accadere che già sono di pubblico dominio ed interesse, ne siamo per forza più coscienti. E questa maggiore consapevolezza ci opprime, o meglio: opprime quelli di noi che possiedono sensibilità al reale e voglia di pensarci su.
RispondiEliminaChe purtroppo penso siano sempre meno anche per colpa dell'effetto assuefazione.
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina"Il fatto che l'uomo sappia distinguere tra il bene e il male dimostra la sua superiorità intellettuale rispetto alle altre creature; ma il fatto che possa compiere azioni malvagie dimostra la sua inferiorità morale rispetto a tutte le altre creature che non sono in grado di compierle." (Mark Twain)
RispondiEliminaIn soldoni: dove c'è l'essere umano, non può mancare il male, quanto meno come concetto.
Vero, anche se poi c'è da considerare che i concetti di bene e male li ha definiti l'uomo e non sono necessariamente corrispondenti in ogni parte del globo e non sono sempre stati gli stessi in ogni epoca. Ciò che ad esempio può essere definito bene all'interno di una certa cultura può essere considerato male da un'altra e viceversa, ma qui il discorso si farebbe complesso.
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