giovedì 10 dicembre 2020

Il silenzio (dei politici)

Come osserva giustamente Nino Cartabellotta, ciò che più risuona in questa giornata in cui i decessi sono ricominciati a salire (oggi quasi novecento deceduti) è il silenzio dei politici. Siamo il paese, in Europa, col tasso più alto di mortalità di tutta questa seconda ondata e Conte, oggi, stava valutando di allentare alcune restrizioni e di consentire gli spostamenti tra comuni nel periodo a cavallo tra Natale e capodanno. 

A termini di paragone, ieri Angela Merkel ha implorato fin quasi alle lacrime il popolo tedesco, a reti unificate, di stare a casa durante le feste, perché cinquecento morti al giorno sono un prezzo inaccettabile. Qua, con un numero enormemente più elevato di decessi, c'è tutta una incomprensibile frenesia di riaperture, di allentamenti di restrizioni, di fare finta che là fuori non ci sia nessun problema.

Pensavo che noi saremo sempre il paese in cui la politica è sinonimo esclusivo di ricerca del consenso, mentre altrove politica è sinonimo di serietà, coerenza, lungimiranza, disponibilità a sacrificare il consenso in nome di un bene maggiore. Altri pianeti.

7 commenti:

  1. L'ultimo paragrafo esprime il male più profondo dell'Italia di oggi: la politica non è ricerca e realizzazione del bene comune, ma ricerca del consenso personale per realizzare il proprio tornaconto personale narcisistico, economico, di potere.

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    1. Non è così solo da noi, naturalmente, ma non è di gran consolazione.

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  2. Ogni popolo ha i politici che si merita.

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  3. Spiacente, non sono d'accordo. Moriremo di stenti e di disoccupazione. L'economia e il lavoro stanno crollando. Io aprei tutto e amen, sarà quello che sarà. Ma così è peggio.

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    1. Non sono d'accordo, naturalmente, ma rispetto la tua opinione.

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  4. “ Pensavo che noi saremo sempre il paese in cui la politica è sinonimo esclusivo di ricerca del consenso, mentre altrove politica è sinonimo di serietà, coerenza, lungimiranza, disponibilità a sacrificare il consenso in nome di un bene maggiore. Altri pianeti”.

    Ma noi siamo pressapochisti, opportunisti, voltagabbana, superficiali, ragioniamo e vediamo le cose non con il cervello ma con la pancia, non tutti, certo, ma molti e molti sì ed è questa l’immagine che sì ha di tutti noi nel mondo intero, per questo mi fanno ridere tutti coloro: politici, giornalisti, opinionisti... quando fanno paragoni con altri Paesi, siamo così irragionevoli che non abbiamo ancora compreso che “italiani” è sinonimo di inaffidabili, su tutti i fronti.
    sinforosa

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