sabato 19 dicembre 2020

Genesi (quella vera)

Di Guido Tonelli avevo già accennato qui. L'anno scorso ha pubblicato un saggio, quello che vedete nell'immagine sopra, in cui racconta, alla luce delle ultimissime scoperte scientifiche, come e perché è nato l'universo. Bene, questo saggio l'ho divorato in due giorni. Avevo già avuto modo di conoscere l'efficacia retorica e affabulatrice dello scienziato dalle tante sue conferenze che si trovano su YouTube, ora ho potuto saggiare anche le sue notevoli potenzialità letterarie.

Perché è intrigante, questo libro? In primo luogo perché è scritto in uno stile comprensibile anche a chi, come lo scrivente, ha poche o nulle nozioni di fisica; in secondo luogo perché - e qui parlo a titolo personale - sapere quando, come e perché è nato quella specie di "sacco" (Tonelli mi perdoni) senza confini che abitiamo è una delle storie più affascinanti che ci siano. E se per conoscere questa affascinante storia occorre imbattersi in qualche indispensabile tecnicismo scientifico, che comunque Tonelli ha ridotto al minimo indispensabile, beh, il gioco vale sicuramente la candela.

Naturalmente non posso qui riassumere le oltre duecento pagine del volume, mi limito brevemente ad accennare alcuni dei concetti che mi hanno colpito di più. Il primo è la data di nascita. Il nostro universo (l'utilizzo di questo pronome non è casuale, dal momento che è possibilissimo che là fuori ce ne siano altri) ha 13,8 miliardi di anni ed è nato dal vuoto, o meglio da una "fluttuazione" dello stato di vuoto. A questo proposito, Tonelli distingue tra vuoto e nulla, che noi spesso tendiamo a considerare sinonimi. Non è così: il nulla è un concetto filosofico, un'astrazione, il vuoto è un concetto fisico. Confesso di non aver neppure io mai pensato a questa distinzione.

In sostanza, il vuoto è ciò che c'era prima del Big Bang, anche se in questo contesto il concetto di "prima" non ha senso, dal momento che lo spazio e il tempo entrano in scena assieme alla massa-energia. Si tratta di un paradosso che si accetta per comodità divulgativa, e già qui ci si imbatte nell'intrinseco fascino nascosto nella domanda: cosa c'era prima che nascesse il tempo? In realtà, come scrive Tonelli, il vuoto "è un sistema fisico molto peculiare che, nonostante il nome francamente fuorviante, è tutt'altro che vuoto. Le leggi della fisica lo riempiono di particelle virtuali che appaiono e scompaiono a ritmi forsennati, lo affollano di campi di energia i cui valori attorno allo zero fluttuano continuamente. Chiunque può prendere a prestito energia dalla grande banca del vuoto e vivere un'esistenza tanto più effimera quanto maggiore è il debito che ha contratto."

Come dicevo, non posso qui riassumere tutto il libro, vi bastino i pochi cenni qui sopra. Se tutta la storia vi intriga come intriga me, consiglio l'acquisto del volume o, alternativa più comoda, il suo riassunto direttamente dalla sua voce.

4 commenti:

  1. Ciao,ho letto con interesse la tua breve recensione e mi hai convinto per l'acquisto di questo libro che trovo molto interessante sopratutto per uno che come me ha fatto il "classico" ed è molto curioso di capire ma digiuno di materie scientifiche
    Grazie.
    Ciao, fulvio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di nulla. Comunque è estremamente interessante anche la conferenza di Tonelli che ho linkato.
      Ciao.

      Elimina
  2. Il mistero dell'infinito che ci circonda, rispetto al "nulla" che siamo (ecco, in questo caso la definizione calza), mi ha sempre affascinato.. siamo davvero un insignificante grumo frenetico che si sta facendo male gratuitamente. Spariremo senza che nessuna eco della nostra dabbenaggine faccia neanche un vago solletichino al vuoto che incorpora il Tutto. Buon Natale!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eppure basterebbe pensarci un attimo. Viviamo su un insignificante pianeta che ruota attorno a una stella, il nostro sole, di per sé abbastanza insignificante pure lei (tecnicamente il sole è una nana bianca, un tipo di stella abbastanza piccolo e posizionato in una posizione abbastanza periferica della nostra galassia). Nella nostra galassia, la Via Lattea, ci sono circa duecento miliardi di stelle come il sole, ossia duecento miliardi di sistemi solari come il nostro (una stella attorno a cui ruotano pianeti e satelliti).
      Nell'intero universo osservabile, gli astronomi calcolano la presenza di circa cento miliardi di galassie. Questo per dare l'idea di cosa siamo nell'universo.
      E poi ci siamo noi, la razza umana, che ha conquistato, colonizzato e devastato in un batter di ciglia di tempo il pianeta, facendo più danni di quelli che sessanta milioni di anni fa fece l'asteroide che cadde sulla terra spazzando via i grandi dinosauri e risparmiando solo piccole forme di vita da cui, piano piano, ripartì tutto.
      Ecco, se ci si rendesse conto del nulla che siamo, forse si sarebbe meno presuntuosi e meno arroganti.

      Elimina

Il post sentenza

La sbornia post sentenza OpenArms ha dato la stura a dichiarazioni giubilanti che a tratti sembrano leggermente fuori dalla realtà. Cominci...