domenica 15 novembre 2020

Perché è nato l'universo

Si può tornare indietro nel tempo? Nei film e nelle serie tv, sì, si può fare. Chi ha visto ad esempio la serie Dark - I segreti di Winden, serie che ho terminato a fatica tra reiterati sbadigli e assopimenti in corsa, sa di cosa parlo. Ma anche nella realtà si può tornare indietro nel tempo, e gli scienziati lo fanno tutti i giorni. I fisici delle particelle che lavorano al CERN di Ginevra, ad esempio, lo fanno abitualmente, facendo correre e scontrare protoni a velocità prossime a quella della luce e ad altissima energia nel tunnel di 27 chilometri che si trova sotto i laboratori. Così facendo, ricreano le condizioni ambientali assomiglianti a quelle degli istanti successivi al leggendario Big Beng, l'evento che 13,8 miliardi di anni fa diede origine all'universo.

Ma ci sono altri modi per viaggiare all'indietro nel tempo, come ad esempio osservando le stelle. La luce di quelle più vicine a noi e visibili a occhio nudo, ad esempio, è stata emessa grosso modo circa tre anni fa. Se si considera che la luce viaggia a trecentomila chilometri al secondo si può avere l'idea di quanto sia distante la stella che vediamo. È addirittura possibile che la stella di cui noi oggi vediamo la luce non ci sia neppure più. Analizzandone la luce e le onde elettromagnetiche emesse e catturandone le caratteristiche è possibile capire come era fatta e quindi viaggiare nel tempo all'indietro.

Ho trovato, bazzicando su YouTube, una conferenza di Guido Tonelli, fisico delle particelle. Mi è talmente piaciuta che l'ho riguardata due volte. Una delle parti più interessanti è quella in cui lo scienziato spiega non come l'universo sia nato, ma perché sia nato. Il perché, a differenza del come, è una delle domande su cui scienziati e filosofi si sono arrovellati per secoli e a cui la risposta è stata data solo recentissimamente, e Tonelli ne dà una spiegazione chiarissima - sintetizzando brutalmente, la nascita dell'universo è stata possibile grazie a una fluttuazione del vuoto, ma si tratta appunto di una spiegazione che di per sé non dice nulla, specie ai profani.

Io non capisco nulla di queste cose, dal momento che di fisica ho solo vaghissime reminescenze delle superiori (una delle cose che ricordo è che la luce del Sole impiega circa otto minuti per arrivare qui sulla Terra, se non ricordo male), ma Tonelli è riuscito a spiegare concetti difficili talmente bene che pure io ci ho capito qualcosa, e ne sono rimasto affascinato. Se a qualcuno interessa, la conferenza in questione è qui.

6 commenti:

  1. La fisica è affascinante e ha molto in comune con lo studio della psiche. Jung aveva avuto una lunga amicizia con Pauli, un fisico tedesco che vinse il Nobel e insieme parlavano spesso delle somiglianze tra problematiche fisiche e psicologiche.
    Tanto per dire uno stimolo che mi ha dato questa bellissima conferenza è il fatto che si pensa che l'universo potrà finire perchè gli elementi che lo compongono si allontaneranno sempre più velocemente gli uni dagli altri. Non è la stessa cosa che vale anche per la sempre maggiore carenza di relazioni umane e per il sempre maggior allontanamento dagli altri che si verifica oggi?

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    1. Verissimo. Molto interessante questa comunanza tra fisica e psiche, non ci avevo mai pensato.

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  2. Il fisico Max Planck ha detto a questo proposito una frase emblematica ed enigmatica: "La coscienza è l'essenza dell'universo."

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    1. Bello. Non so l'universo abbia una sua coscienza, sicuramente ha una sua logica ferrea, almeno da come l'ha descritto Guido Tonelli.

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  3. Il tempo è un argomento che mi ha sempre affascinato. Grazie per la segnalazione, andrò a guardarmela con molto interesse!

    PS. A me Dark invece è piaciuto da morire! :D

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    1. Davvero? Io mi ero perso già a metà della seconda stagione :-)

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