domenica 27 ottobre 2019

Domenica mattina

Sono le sei e mezza. Leggo dalle cinque. Mi sveglio presto sia il sabato che la domenica mattina, come se fossero normali giorni lavorativi, si vede che ormai ho metabolizzato quell'orario. E quando mi sveglio, leggo.

Quando racconto a qualcuno che in un anno leggo tra i settanta e gli ottanta libri, quel qualcuno mi guarda impressionato, con uno stupore misto a sospetto, magari sospetta che gli stia raccontando una balla. E allora capita che a volte racconti che ne leggo meno: trenta, massimo quaranta, per rendere il numero più plausibile.

Ma non è colpa mia. E non è difficile leggere settanta libri all'anno, se si ha quella passione lì, che è una passione come qualsiasi altra. Si presume che un appassionato di pianoforte passi ogni momento libero suonando, un appassionato di bicicletta passi il proprio tempo libero pedalando, ed è normale che se un pianista o un ciclista tenessero il conto delle ore che dedicano alle loro passioni, queste sarebbero infinitamente superiori paragonate a quelle di chi non è appassionato né di pianoforte né di ciclismo. Coi libri è la stessa cosa, quindi perché la gente si stupisce? Mah.

2 commenti:

  1. Sei un lettore forte , visto che tutto oggi va etichettato . Io un po' meno forte ,cmq. sopra la media . Le persone si stupiscono non per la quantità ma perché leggiamo :)))

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  2. Sì, può darsi. Poi chissà, magari un giorno ci stancheremo pure dei libri e passeremo a qualcos'altro :-)

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