venerdì 18 ottobre 2019

Fine de L'Istituto



Ho terminato ora L'Istituto, il nuovo romanzo di King. Ci sono circa un centinaio di pagine, grosso modo a cavallo tra la quattrocentesima e la cinquecentesima, da cui è letteralmente impossibile staccarsi e alle quali si rimane incollati anche se suona il telefono o si è sul divano che ce la si sta per fare addosso. Che altro aggiungere? Niente, chi ha voglia se lo legga e tragga da sé le conclusioni.

Non è un romanzo horror, questo è da precisare. A dire il vero, non ho mai ben capito il motivo per cui King venga sempre etichettato come scrittore di letteratura dell'orrore. Nella sua sterminata produzione letteraria, infatti, i romanzi che possono essere classificati in questo modo sono una parte, e neppure maggioritaria; penso ad esempio a Shining, It, A volte ritornano, Cujo, ma ha scritto anche capolavori struggenti come Il miglio verde o Storia di Lisey. Evidentemente, una volta che si viene etichettati in un certo modo, poi quell'etichetta rimane addosso per sempre.

Comunque sia, questo è un grande romanzo con una bella storia, una storia che prende, e le storie devono prendere, se no che storie sono? Ho letto una volta in un libro che, secondo le neuroscienze, il massimo della potenza ideativa e creativa di una persona si ha tra i quindici e i trent'anni, poi progressivamente decade. King ne ha settantadue e riesce ancora a concepire storie come questa. Sembra quasi incredibile.

A margine, ho anche imparato due cose che non sapevo (coi romanzi si impara anche, se sono validi): l'esistenza dei test BDNF per i neonati e l'esistenza della Distribuzione di Bernoulli. Col Re si fa sempre il pieno.

3 commenti:

  1. Ciao! :)
    Sei uno dei pochi che parla in termini così positivi di questa nuova opera.
    Avevo letto che era un "episodio di Stranger Things".
    Ci sta, eh, che prenda da lì, come ST ha preso da King.
    Ora son curioso, ma mi attendo comunque una serie tv.

    Moz-

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  2. Mah, sai, siccome leggo King da quando ero ragazzo, ammetto di essere, a volte, un po' prevenuto nei suoi confronti. Malgrado ciò non ho difficoltà a riconoscere che King ha scritto certi romanzi e racconti decisamente brutti o, peggio ancora, soporiferi. Nel caso in questione, cosa ti devo dire? A me il romanzo è piaciuto molto perché la storia che lo compone mi ha affascinato. Questo, unito al fatto che King è uno che sa scrivere e utilizza una prosa che a me pare coinvolgente, spiega perché mi è piaciuto. Se poi a tanti non è piaciuto, amen, ci sta; anzi, sai cosa ti dico? Tendo sempre a diffidare di ciò che piace a tutti (non solo in campo letterario, ovviamente).

    Ciao, Moz :)

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  3. Bene, grazie per la risposta! :)
    Mi sa che mi cimento nella lettura !!

    Moz-

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