domenica 6 ottobre 2019

Chef Rubio e la sicurezza

Non posso fare a meno di notare come le cose dette da Gabriele Rubini, magari in maniera un po' ruvida e inopportuna visto il momento, siano le stesse che con altre parole da anni denunciano sindacati e addetti ai lavori degli operatori di polizia, relativamente ad esempio all'obsolescenza degli equipaggiamenti (e le fondine incriminate dei due poliziotti deceduti ieri ne sono a testimonianza), il blocco del turnover dal 2010, l'età media tra le più elevate d'Europa, la demotivazione dovuta a riconoscimenti economici più bassi di tutte le altre polizie del continente e via andare.

Credo che denunciare queste cose, sia che lo faccia Rubio o che lo facciano gli addetti ai lavori, non rappresenti un insulto, come strillano i soliti Salvini e Meloni e compagnia cantante al seguito, né rappresenti una forma di mancanza di rispetto nei confronti dei due poveri poliziotti, ma sia semplicemente un modo per cercare di smuovere qualcosa in un paese dove non si muove mai niente, nemmeno dopo una tragedia.

5 commenti:

  1. Sì, però trovo che avrebbe potuto risparmiarsi quel riferimento ai poliziotti "impreparati fisicamente e psicologicamente". Una specie di autogol allo scadere, un po' come quello di Lilli Gruber l'altra sera con Salvini: dopo avergli rinfacciato per tutta la puntata il suo inadeguato contegno istituzionale (anche se non ha parlato esplicitamente di conferenze stampa al Papeete Beach) ha concluso con una frecciatina sulla "panza". Alla quale lui avrebbe potuto benissimo replicare alludendo agli evidenti ritocchi estetici di lei, ma non l'ha fatto.

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  2. Sì, avrebbe potuto risparmiarsi quelle osservazioni, ma, penso, solo in ossequio a una questione di opportunità, non di realtà. Provo a spiegare.
    Rubio afferma che i due poliziotti erano impreparati fisicamente e psicologicamente. Mi chiedo: questa affermazione può avere una propria validità? A me viene da pensare che, guardando a come si sono svolti i fatti, in parte (ripeto: in parte) possa averla, senza per questo essere considerato irrispettoso o tacciato di insensibilità.
    Ma questo è un aspetto della vicenda. Accanto a questo ce ne sono altri che, concorrendo assieme, hanno fatto sì che la tragedia accadesse. Mi riferisco ad esempio al fatto che se le fondine non fossero stato difettose, come sembra, o comunque fossero state più adatte a prevenire situazioni come questa, la tragedia sarebbe stata evitata.
    A mio avviso c'è stata quindi una concomitanza di fattori che hanno permesso che quanto accaduto si verificasse. Ciò che al limite mi sento di rimproverare a Rubio, non è tanto il fatto di avere menzionato una questione di impreparazione fisica o psicologica degli agenti, quanto di aver elevato questo aspetto a responsabile unico di quanto successo.
    Si tratta, naturalmente, di un mio pensiero, certamente opinabile e che nulla toglie al dispiacere e alla rabbia che provo per quanto accaduto a quei due poveri ragazzi.

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  3. probabilmente il succo del suo discorso è vero. resta comunque un'indelicatezza da parte sua, soprattutto nella frase conclusiva. denunciare è una cosa, dire "non mi sento sicuro" è un'altra. poteva risparmiarsela in un momento come questo. poi non cpaisco questo dover per forza esprimere opinioni su tutto, adesso sono tutti esprti di giusrisprudenza, addestramento, malattie psichiche, ecc. ma che lo faccia la gente comune lo sopportiamo malamente, un personaggio pubblico dovrebbe capire quando è meglio stare zitti e non perchè non si abbiano argomenti, ma perchè non è delicato in quel momento, e perchè non si hanno gli strumenti adeguati per esprimere nel modo giusto il proprio pensiero.
    le risposte si Salvini & co. sono ovviamente incommentabili. l'unica risposta che mi è piaciuta è quella di Rita Dalla Chiesa. si sarebbe dovuto risparmiare tutto il post, ma in particolare quell'ultima frase. io sinceramente sonos tufa di sentire tutti esprimere pareri su tutto, se inziiassero a parlare solo gli esperti vivremmo sicuramente in un paese migliore.

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  4. Concordo. Credo che buona parte della responsabilità sia dei social, i quali instillano in molti personaggi pubblici l'idea di avere il diritto di pontificare su tutto, compreso ciò di cui si ha scarsa o nulla conoscenza. E qui il pensiero va alla nota riflessione che a suo tempo fece il compianto Umberto Eco.

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  5. Aggiungo, come chiosa, che dal mio punto di vista, dopo i casi di Trieste, Roma, Cucchi, Aldrovandi, Bolzaneto ecc. non ci sarebbe niente di male se si cominciasse a fare qualche inchiesta pubblica sull'efficienza e la professionalità delle nostre polizie. E dico questo con rispetto e senza alcuna vena polemica (ho anche un fratello nelle forze dell'ordine).

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