domenica 27 ottobre 2019

Dialoghi

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Adoperava il kalashnikov con la stessa bravura con cui adoperava la scopa, Bilal: senza sprecare munizioni e senza perdere un colpo. Lo esibiva con la stessa fierezza, e pazienza se nelle sue mani quei due oggetti diventavano arnesi sproporzionati. Infatti era poco più d'un nano: misurava appena un metro e quaranta di altezza. Era anche assai magro, così magro che a guardarlo ti chiedevi se pesasse più di trenta chili, e assai povero. Così povero che per vestirsi aveva solo un paio di scarpe con la suola rotta, un paio di pantalonacci, quella giacca a toppe. E per consolarsi aveva solo Zeinab: la moglie molto alta, molto grassa, molto incinta, cui aveva intimato uskut-silenzio. Però era assai intelligente. Sapeva leggere, scrivere, imparava le lingue con gran facilità, e dal basso del suo metro e quaranta vedeva più cose della gente alta. 
Charlie lo aveva incontrato per caso, in una strada della città vecchia. Guarda con quale cura quel ragazzo spazza il marciapiede, aveva pensato, poi si era avvicinato e si era accorto che non era un ragazzo: era un uomo, l'epìtome di ciò che egli chiamava l'eterno servo della gleba, l'eterno popolo bue che per un filo di fieno ara la terra degli altri. Subito ci aveva fatto amicizia, e Bilal aveva detto: "Capitàn, a quarant'anni io non conosco che la mia scopa e il mio kalashnikov. Con la scopa mantengo otto figli, una moglie che aspetta il nono è un padre infermo. Col Kalashnikov difendo il mio quartiere e Allah. Capitàn, io non riesco ad esprimermi con belle parole, però posso dirti che da questa parte della città i cristiani non ce li voglio. Non ci voglio nemmeno voi stranieri che a Beirut ci siete venuti per prendere e non per dare. Me l'ha spiegato il mullah. Sicché se il mullah mi chiede di ammazzarvi, io vi ammazzo". Minaccia alla quale Charlie aveva reagito con questo discorso: "Il mullah ti ha raccontato una bugia, Bilal, non bisogna prendere per verità sacrosante le bugie che si raccontano dai minareti e nelle moschee. Stavolta siamo venuti a dare, non a prendere, e i tuoi nemici non siamo noi. Non lo sono neppure i cristiani in quanto cristiani: tra i cristiani puoi trovare un mucchio di Bilal, e un cristiano povero ti capirebbe meglio da un mussulmano ricco. I tuoi nemici sono i ricchi e i preti, Bilal. I ricchi che sfruttandoti approfittano della tua miseria e i preti che raccontandoti le bugie approfittano della tua ignoranza. Vi sono due tipi di denutrizione, Bilal: quella del corpo cioè quella che viene a non mangiare, e quella dell'anima cioè quella che viene a non sapere. E siccome entrambe impediscono di crescere, oltre a mangiare bisogna sapere. Hai mai letto un libro, Bilal?"
"No, capitàn. I libri costano cari. Più cari delle bistecche" aveva risposto Bilal. "Però ora comprendo perché ho fame anche quando mangio! Non è fame di mangiare, la mia, è fame di sapere le cose! Mi piacerebbe tanto sapere le cose: scoprire perché il mondo gira, perché a volte gira a diritto e a volte gira a rovescio, perché c'è chi ha cinque o sei giacche e chi ne ha una sola! Giura che mi porterai un libro, capitàn!" 
Charlie aveva giurato. Ma poi c'era stata la duplice strage, e del resto che libro si porta a un uomo che non ha mai letto un libro?
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