venerdì 13 giugno 2008

Tristi confronti politici

A volte si trovano notizie interessanti anche nelle testate estere. Sul New York Times di ieri, ad esempio, si legge che tale Jim Johnson, dell'entourage di Barack Obama, si è dimesso dal suo incarico. Ma chi è questo signore, e perché si è dimesso?

Si tratta - anzi, si trattava - di un collaboratore del senatore di Chicago in corsa per le prossime presidenziali, e precisamente faceva parte del gruppo incaricato di trovare un candidato alla vicepresidenza: gruppo capitanato da Caroline Kennedy, figlia dell'ex presidente John Fitzgerald.

Ma cos'avrà mai combinato questo signore per dare immediatamente le dimissioni (inizialmente respinte dallo stesso Obama)? E' sospettato niente meno che di aver goduto di privilegi nell'apertura di un mutuo in quanto ex presidente dello stesso istituto che glielo avrebbe erogato. Johnson è incensurato e non ha nessuna pendenza con la giustizia, eppure questo semplice sospetto (non si hanno neppure prove certe) di aver goduto di questo favore è stato sufficiente a far scattare in lui la molla delle dimissioni.

Ogni tanto saltano fuori, tra le pieghe dell'informazione, storie di questo tipo. In Svezia, nel 2006, si sono ad esempio dimessi rispettivamente il ministro del commercio e quello della cultura: il primo è stato beccato a non pagare il canone tv e il secondo retribuiva in nero la tata. Nei paesi in cui la politica ha una sua moralità e viene intesa come servizio e come missione, chi ha qualche ombra si dimette, oppure, com'è successo in India un paio d'anni fa, si viene cacciati a calci nel sedere dal parlamento se beccati in flagrante a prendere mazzette.

All'estero ci si dimette per un'ombra o un sospetto, da noi non solo non ci si dimette, ma si rimane pervicacemente attaccati alla poltrona per decenni, pure in presenza di procedimenti in corso e di condanne conclamate, in barba a qualsiasi morale e senso di responsabilità. A volte viene il dubbio che essere onesti sia una colpa.

6 commenti:

  1. La cosa che mi rattrista ancora di più è che in questo momento penso che non ci siano nemmeno soluzioni...

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  2. In Italia purtroppo se il politico viene sorpreso con le mani nella marmellata da qualche giudice solerte che scava,magari si inizia un processo sui giornali da parte di qualche lacchè sul libro paga del suo padrone (vedi Fede,Feltri e compagnia briscola)che comincia a mettere in dubbio l'integrità etica e mentale dell'inquisitore facendolo passare per un emerito cretino;il politico di turno a dimettersi non ci pensa nemmeno,anzi,ha ancora la faccia da c...o di alzare la voce e dopo il "polverone" torna ad altri incarichi più pimpante che mai,anzi,viene richiesto a gran voce dal capogruppo di qualche partito.Ora che al Governo ci sono i rappresentanti di buona parte dei politici sopra citati questa casta si sente ancora più tutelata e se prima di fare gli interessi degli Italiani gl'importava poco figuratevi ora...La gente ha poca memoria per ricordarsi che nei 5 anni passati del berlusca le uniche cose certe che sono rimaste sono state la cancellazione del falso in bilancio e l'indulto e che ora,con tutti i problemi che le famiglie hanno per arrivare a fine mese facendo un lavoro onesto (intanto gli imprenditori piangono miseria e si gonfiano i portafogli),si vanno a tirare fuori le intercettazioni telefoniche!?!.Chi ha visto la puntata di Report che parlava delle ultime elezioni in Bolivia?Ogni riferimento è stato puramente casuale e io sono convinto che qualcuno si è sentito animale da stalla...Che Paese dei fichi...

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  3. l'indulto non l'ha fatto berlusca ma l'ha votato e ha preteso che venissero inseriti certi tipi di reati

    mi pare ovvio che la privacy di anna falchi venga tutelata lo vuole il popolo in quanto è acclarato che le casalinghe di Voghera vengono intercettate a tutto spiano.

    Durante la mia campagna elettorale, ho girato piazze piene di gente e di entusiasmo. E vi assicuro che ogni volta che ho parlato di limitare il sistema delle intercettazioni, la gente mi ha applaudito moltissimo. È un provvedimento che gli italiani vogliono».

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  4. E vi assicuro che ogni volta che ho parlato di limitare il sistema delle
    intercettazioni, la gente mi ha applaudito moltissimo. È un provvedimento che
    gli italiani vogliono



    E questo la dice lunga sul fatto che viviamo in un paese di sterco ...

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  5. Che poi gli italiani lo vogliano è ancora tutto da vedere, almeno da quello che si legge in rete (1 - 2).

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  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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