Ci sono due modi per approcciarsi alle vicende complesse della nostra epoca: leggere gli articoli dei quotidiani o (meglio) leggere i libri che trattano delle suddette vicende. A questo proposito ho appena terminato questo interessantissimo saggio scritto dallo storico Franco Cardini e dal generale Fabio Mini, che negli anni 2000 ha ricoperto l'incarico di capo di Stato maggiore del comando Nato per il sud Europa.
La parte più interessante del libro è la prima, quella scritta da Cardini, che indaga le cause storiche che hanno condotto al tragico epilogo dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Come ormai tutti dovrebbero sapere, la guerra russo-ucraina (in realta guerra russo-americana) non inizia il 24 febbraio del 2022, bisogna tornare indietro almeno fino al colpo di mano ucraino in funzione antirussa del 2014, come data di inizio. Ma i prodromi di quello che sarebbe successo cominciarono a prendere forma già negli anni Novanta del secolo scorso, quando - e qui Bill Clinton ci mise molto del suo - furono progressivamente disattese le rassicurazioni sul non allargamento a est della Nato fornite da tutti i paesi europei alla Russia dopo il crollo dell'Unione Sovietica, rassicurazioni riassunte dalla dichiarazione del 17 maggio 1990 dell'allora segretario Nato Manfred Wörner: "Il fatto che noi siamo pronti a non schierare un esercito della Nato fuori dal territorio tedesco offre all'Unione Sovietica una stabile garanzia di sicurezza".
Poi, come si sa, o come almeno sa chi ha voglia di approfondire un po' andando oltre l'infantile invaso-invasore, le cose andarono diversamente. Questo ovviamente non significa giustificare ciò che ha fatto la Russia, sia ben chiaro, significa solo provare a sviscerare una vicenda complessa vecchia di secoli per cercare di capire come si è arrivati alla guerra che da tre anni insanguina l'Europa orientale. Una guerra in cui la Nato, quella Nato che secondo Papa Francesco abbaiava alle porte della Russia, ha responsabilità evidentissime. Se si vuole, e chiunque lo può fare, si può andare oltre l'ormai stucchevole ritornello dell'aggressore e dell'aggredito (se vogliamo restare su questo piano: quanti Paesi sovrani ha aggredito la Nato negli ultimi 70 anni?), basta avere voglia di farlo.

In un tuo post precedente, Travaglio pretende spiegare la stessa cosa.
RispondiEliminaUcraina, Russia e Nato in poche parole. Marco Travaglio sbugiarda la narrazione della guerra
podi-.
Non so in Spagna, ma qua in Italia, tranne pochissime eccezioni, la guerra in Ucraina è stata raccontata (e lo è tuttora) in modo totalmente distorto sia dai media che dalla politica. Chi voleva sapere come stavano realmente le cose doveva andare a cercarsi le notizie da sé affidandosi a quei pochi organi e quei pochi analisti che spiegavano i fatti com'erano.
EliminaCiao Podi.
In realtà in Italia la narrazione è bipartisan (consentimi il termine) dato che filoputiniani di ogni grado esprimono liberamente la propria opinione, a volte a reti unificate.
EliminaNon so se sia bipartisan ed eventualmente in quale misura. Se si prendono in esame tv e giornali, mi pare sia palese lo squilibrio verso una narrazione in stile buoni (noi) Vs cattivi (loro). Eviterei oltretutto il termine "filoputiniani", altrimenti ragionando su questo piano dovremmo chiamare gli antagonisti "filoNato", tornando cosi all'infantile gioco delle fazioni.
EliminaIn realtà libri come questo non sono "filonessuno", si limitano semplicemente a raccontare la storia, i fatti, le date, gli avvenimenti che hanno portato al 24 febbraio 2022 senza patteggiare per una parte o per l'altra. Chi legge ha così la possibilità di sapere esattamente cosa è successo prima e di farsi una propria idea in merito.
Infatti le cose stanno così. Poi ci sono le ricostruzioni "storiche" dei media occidentali che però non stanno in piedi e devono costantemente venire corrette per "spiegare" questo e quello.
RispondiEliminaDi Mini lessi qualche anno fa "La guerra che verrà" scritto intorno al 2017 e che prevedeva perfettamente la guerra in Ucraina.
Me lo segno per una prossima lettura, grazie. Non conoscevo il Mini divulgatore e devo ammettere che è molto bravo.
Eliminaci sarebbe anche da dire che a Budapest, nel 1994, l'Ucraina rinunciò alle sue 1900 armi nucleari in cambio della sicurezza di non venire attaccata dalla Russia. Giusto per essere chiari
RispondiEliminaRiguardo al Trattato di Budapest in realtà i pareri sono discordi; alcuni analisti sostengono che fu violato dalla Russia già nel 2014 dopo l'annessione della Crimea e ancora di più dopo l'invasione del 24 febbraio 2022; altri analisti sostengono che in realta fu reso nullo sempre nel 2014 dopo il colpo di stato che rovesciò il presidente regolarmente eletto Janukovyč dopo la rivoluzione di Maidan.
EliminaNon ho idea di chi abbia ragione, sinceramente.