venerdì 22 novembre 2024

Se tutto è antisemitismo

 






Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Libero e Giornale. Cosa le accomuna? l'antisemitismo, che sarebbe alla base della decisione della Corte penale internazionale di spiccare il mandato di arresto nei confronti di Netanyahu per crimini di guerra e crimini contro l'umanità.

Ovviamente l'antisemitismo non c'entra niente, e chi ha vergato in malafede questi titoli lo sa benissimo. Ma ormai siamo arrivati al punto in cui l'antisemitismo viene tirato in ballo sempre, in ogni circostanza. Si è raggiunto un livello di mistificazione talmente elevato che è sufficiente un accenno di critica al governo israeliano o alla persona di Netanyahu che automaticamente si viene bollati come antisemiti. Ma chi si fa foriero di questa mistificazione ignora che a furia di propalarla si può trasformare in un boomerang, perché se tutto è antisemitismo, alla fine niente lo è.

L'antisemitismo, che esiste ed è un problema serio, è una tematica complessa che cominciò a essere banalizzata da Abba Eban più di cinquant'anni fa. Oggi questa banalizzazione ha raggiunto il suo parossismo. Per smontare questa ridicola e pericolosa banalità basterebbe dire che l'arresto è stato chiesto anche per il comandante di Hamas Mohamed Deif, particolare questo che viene accuratamente messo in secondo piano o ignorato. 

Sulle reazioni a questa richiesta si è aperta una commedia che si situa tra il grottesco e il patetico, che parte da Biden che la definisce scandalosa, passa per Crosetto che la definisce sbagliata ma dice che sarà rispettata (sì, ciao), e arriva a Tajani il quale dice che è da studiare e approfondire. Cosa c'è da studiare e approfondire in una richiesta di arresto per un criminale di guerra? Nel frattempo la Meloni continua a tacere. Comprensibilmente, direi.

La verità è che i sedicenti liberali di casa nostra sono tutto fuorché liberali, falsi come una banconota da 30 euro. Perché se la Corte penale internazionale chiede gli arresti per Putin, Milosevic, Saddam Hussein o qualche dittatore africano allora sono applausi e ovazioni, se li chiede per un criminale con cui siamo culo e camicia, allora la corte è antisemita, scandalosa ecc. Due pesi, due misure, il nostro famoso doppio standard per il quale siamo famosi nel globo e per il quale i 4/5 del mondo odia l'Occidente.

E francamente non saprei come dargli torto.

2 commenti:

  1. Hai ragione, ben detto anzi ben scritto...

    Volendo fare l'avvocato del diavolo i quotidiani in questione sono di partito e cercano quindi di difendere la posizione del governo. Voglio dire che se al governo ci fosse una Schlein (che avrebbe fatto le stesse cose del governo Meloni su Israele/Gaza/Libano dato che l'Italia ormai non ha più autonomia politica in politica estera) probabilmente avrebbero usato altri toni.

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