Prosegue il grande tour promozionale del generale Vannacci, che domani presenterà qua a Rimini, niente meno che all'Hotel Imperiale, il suo libro, già in odore di Pulitzer per la saggistica.
Il 12 ottobre sarà poi a Pennabilli, invitato dal sindaco (manco a dirlo leghista) del ridente paesello montano, nonché suo ex commilitone. Il libro del generale, autopubblicato, pare abbia già venduto circa 100.000 copie, generando incassi per 850.000 euro lordi, a riprova che l'ignoranza nel nostro paese gode di ampia salute e ottimo mercato.
A scanso di equivoci, qui il sostantivo "ignoranza" va inteso nella sua accezione letterale, ossia non sapere, non conoscere. Prova ne è il fatto, tra i tanti, che il masculo e testosteronico generale, che afferma che i gay non sono nornali, nel suo libro si ispira e si dichiara erede niente meno che di Giulio Cesare, noto bisessuale (era definito marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti) e a capo di un impero, l'impero romano, dove la sessualità era libera, la bisessualità era considerata la norma e gli eterosessuali erano addirittura guardati con un po' di sospetto. Dove il razzismo non esisteva (nessuno veniva discriminato per il colore della pelle) e dove ognuno poteva sostanzialmente fare ciò gli pareva a patto che non rompesse le scatole allo Stato e all'ordine costituto.
Ma sono sicuro che tutte queste cose il generale in fondo le sa, così come le sanno un po' tutti a parte forse qualche leghista, e abbia semplicemente voluto annunciare al mondo la straordinaria scoperta che tutto ciò che sapevamo sull'impero romano è sbagliato. D'altra parte, se vuoi vincere il Pulitzer qualcosa di rivoluzionario devi annunciarlo al mondo, eh.
Una calamità.. :(
RispondiEliminae poi dicono che gli italiani non leggono...
RispondiEliminaBeh, piuttosto che leggere 'sta roba, forse anche non leggere sarebbe meglio.
RispondiElimina