domenica 24 settembre 2023

Il linguaggio della Schlein

Dopo una puntata di Otto e mezzo di qualche giorno fa, si è creata una certa polemica attorno a Elly Schlein per il fatto che per esprimere concetti utilizzerebbe a volte un linguaggio troppo complesso e poco chiaro, difficilmenre comprensibile dall'italiano medio.

Il tutto è nato da una risposta della segretaria del PD alla signora Gruber sui fatti di Lampedusa, con la quale ha espresso il concetto che gli sbarchi sono "la dimostrazione del fallimento delle politiche di esternalizzazione del governo". Al che la conduttrice ha reagito un po' stizzita chiedendole chi mai potrebbe capirla se usa un linguaggio simile.

Ora, lasciando da parte l'effettiva vaghezza della Schlein su alcuni temi, scelta (a mio avviso sbagliata) dettata immagino dal tentativo di tenere insieme le diverse anime del partito su temi considerati sensibili, non vedo come possa essere difficile comprendere il significato della frase nel virgolettato. 

Se l'italiano medio ha difficoltà a comprendere una frase così semplice, come afferma la Gruber, il problema non è della Schlein, o almeno non solo della Schlein, ma dell'italiano medio. E qui si apre un problema gigantesco: come si fa a vivere in una società complessa se non si ha un livello culturale minimo che consenta almeno di tentare di capirla? Andiamo avanti con gli slogan semplici e puerili alla Renzi Salvini Meloni ecc., buttati lì per soddisfare la pancia dell'italiano medio?

Io non voglio essere trattato come un cretino che si accontenta di slogan banali e facilitati che parlano alla pancia, io voglio un leader che mi parli al cervello, anche se parlare alla pancia è molto più facile e dà risultati più immediati. Parlare per slogan vuol dire strillare in campagna elettorale di blocchi navali e poi, una volta al governo, ritrovarsi col disastro di Lampedusa. Vogliamo applicare la stessa metodologia all'infinita serie di problemi complessi con cui ha a che fare la società?

No, grazie. Tenetevi pure gli slogan stupidi dei Salvini e delle Meloni, e a me lasciate la cosiddetta complessità della Schlein.

8 commenti:

  1. E' giustissimo quello che scrivi.
    Il problema penso siano i consensi. E un partito, purtroppo, deve pure pensare ai consensi oltre che alle idee complesse.
    E' con i consensi che si vincono le elezioni.

    E questo è il motivo per cui Monti e Draghi non vincerebbero mai le elezioni, nonostante le loro competenze.
    Sono quelle tecniche che il politico deve sviluppare parallelamente. Sennò ha le idee migliori del mondo, ma non andrà a governare per provarle.

    E a governare continueranno ad andare i Salvini, i Trump, ecc. ecc.


    Sintetizzando: la critica di Lilli Gruber era rivolta all'aspetto pratico di Elly Schlein. E' una ragazza giovane, mossa dalle migliori intenzioni progressiste. Ma politicamente dovrà crescere ancora un po'.

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  2. Non so come parla Shlein (in effetti la frase che citi non è certo complessa con sostiene Gruber), però se comincia a parlare come Niky Vendola qualche difficoltà di comprensione diventa "più che comprensibile" 😁

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  3. Elly Schlein sta attraversando un momento di grande difficoltà e penso sia, in primis, a causa dei suoi compagni di partito, di quei capibastone che ancora comandano e sono graditi a chi parla lingue di pancia.
    Seguo da anni Elly che, a Bologna, viene votata in massa quando se ne presenta l'occasione... perchè fa sempre quello che dice di voler fare, non si smente, fa progetti che porta avanti con "chi ci sta" come ama dire, sempre incompresa dai suoi compagni ma non dagli elettori. Con quel "chi ci sta" intende dire "facciamo un tratto di strada insieme", perchè per realizzare un progetto, occorrono alleanze e si sa che nessun partito è tanto forte da viaggiare solo.
    La Gruber ha realizzato una intervista violenta, irrispettosa e pungente perchè le piace vedere scorrere il sangue. Schlein non è di quella pasta, non usa toni sprezzanti e non usa battute. E' forse troppo seria per noi stessi e la nostra classe politica? Sì, penso sia così e non è un merito per chi scende nell'arena...
    Ciao.

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  4. Premesso che ricordo interviste a D'Alema molto meno chiare sul dove andassero a parare le sue risposte (prontamente ridicolizzato da Nanni Moretti in una celebre scena di "Aprile"), siamo un popolo che ha dato visibilità e popolarità a Elisa Esposito, non mi stupisco di questo segnale del generale abbassamento del livello culturale su una frase comprensibilissima.

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  5. Fermo restando che il significato del termine in questione non è impossibile da comprendere, credo che Elly Schlein avrebbe potuto più semplicemente rimarcare come le politiche governative volte a cercare accordi con paesi come la Libia sulla gestione dei migranti siano bolle di sapone.
    Ricordo che su E.S. si addensavano molte speranze per un'ipotetica resurrezione del PD, ma francamente per ora non vedo grandi effetti.

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  6. Mah si arriva alla quasi certezza, dopo il dubbio, che possano esserci in una destra e in una sinistra complessità di linguaggio anche in quella che apparentemente sembra semplicità ,quasi s definirla tattica politica da tenere volutamente il popolo ignorante anche spostando l'attenzione su altro.Andrea mi sembra di aver letto alcuni giorni fa proprio un tuo post a riguardo, dove pur non ritenendoti "complottista" il dubbio che si sposti l'attenzione su altro come tattica politica ti sorgeva e mo ?A me pare proprio uno di quei casi,e che vi sia di mezzo la Gruber e la Schlein cosa cambia?

    È un po come il detto tra i due litiganti il terzo gode e forse così facendo il terzo credo si rafforza ancora di più ..


    Buona serata

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  7. Mi trovi d'accordo al 100% e questo è uno dei motivi per cui sono delusissimo dalla politica. Io voglio dei politici che sappiano più di me, voglio degli esperti nel gestire situazioni complesse perché gestire un Paese è forse una delle attività più difficili che ci siano. Non voglio votare uno come me. Io voglio qualcuno nettamente migliore di me. Ma l'italiano medio ormai non comprende nemmeno più la propria lingua, pare.

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  8. Esatto. Io voglio politici competenti che sappiano le cose, che studino i problemi che devono affrontare e li affrontino seriamente, non in vista dell'ottenimento di un consenso, ma anche a costo di perderci dal punto di vista elettorale, al limite.
    Pura utopia.

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