venerdì 5 giugno 2020

Il Dopo



Ho terminato poco fa questo ottimo saggio della scienziata Ilaria Capua, un saggio che è sostanzialmente una guida estremamente completa e utile oltre che per conoscere nel dettaglio il virus, la sua genesi, i "salti" che lo hanno portato ad arrivare all'uomo partendo da un pipistrello, anche per orientarsi in mezzo alla valanga di bufale e stupidaggini che sono state dette sul Sars-Cov-2 da quando è iniziata la pandemia. Corbellerie che tra l'altro continuano senza soluzione di continuità pure ora. Si va da quella che vuole la nascita del coronavirus in un laboratorio di Wuhan sponsorizzato da Geroge Soros alla sua modifica genetica per inserirvi parti del virus HIV; dalle origini spaziali alla sua creazione da parte degli americani con lo scopo di distruggere l'economia cinese, oppure creato da un gruppo di terroristi affiliati alla CIA e chi più ne ha più ne metta.

Scrive a tal proposito la scienziata: "I complottisti possono stare tranquilli: un virus non può uscire dal nulla, da qualcosa deve venire. Mentre scrivo non è stata ancora accertata al 100 per cento l'origine del Sars-Cov-2, ma è stato riconosciuto come parente di un coronavirus del pipistrello (di cui avevamo la sequenza genetica) e, pare, come parente di un coronavirus del pangolino (di cui avevamo la sequenza genetica). Quando avremo gli schemi completi sarà possibile confermare con totale certezza l'origine del virus. Se il virus è stato creato o modificato in laboratorio lo sapremo. Qualsiasi modifica genetica lascia tracce, proprio come una rosa tatuata su un polso o su una caviglia. Il corpo è sempre lo stesso, la persona anche, ma ha un segno in più. Basta un buon occhio per vederlo."

L'altra questione esaminata e approfondita da Ilaria Capua nel libro è quella relativa alla correlazione tra il virus e l'impatto distruttivo delle attività umane sul pianeta (incendi, devastazioni, inquinamento, consumo scriteriato delle risorse disponibili, riscaldamento globale e quant'altro), correlazione che tra l'altro è già stata messa in evidenza da tempo dalla totalità del mondo scientifico. Il coronavirus non è piovuto dal cielo per un colpo di sfortuna. In un mercato di animali di Wuhan, una gabbia con dei pipistrelli è stata messa vicina a una gabbia con dei pangolini, e lì vicino c'era l'uomo. Il pipistrello, il pangolino e l'uomo sono tre specie differenti che abitano tre ecosistemi differenti e che la natura non ha mai previsto che venissero a contatto tra loro, e questa convivenza forzata ha generato il disastro. L'uomo ha poi completato l'opera salendo su aerei, navi e treni e diffondendo il virus nel resto del globo a velocità altissima.

La progressiva distruzione di ecosistemi naturali da parte dell'uomo sta facendo sì che specie diverse, abitanti di ecosistemi diversi, si trovino in maniera forzata e innaturale sempre più in contatto tra loro, contatto che, in maniera esponenziale, aumenta il rischio che si verifichino disastri epidemiologici come quello che stiamo vivendo sulla nostra pelle, che non è il primo che capita né sarà l'ultimo, purtroppo, specie se non riusciremo a darci una regolata provando una volta per tutte a convivere col pianeta, o con ciò che ne resta, in maniera sostenibile. Ma i segnali in questa direzione sono tutt'altro che ottimistici, specie se si pensa che quella ragazzina, Greta Thunberg, è stata spernacchiata per mesi per il solo fatto di aver provato a sensibilizzare l'opinione pubblica su queste tematiche.

Tra l'altro oggi, 5 giugno, è anche la Giornata mondiale dell'ambiente, una delle tante ricorrenze annuali di sensibilizzazione verso temi etici che riguardano tutti e che domani sarà già nel dimenticatoio.

2 commenti:

  1. Mah! Ci vuole davvero coraggio a leggere un libro sul coronavirus, dopo 3 mesi in cui non si è parlato che di coronavirus. Sadomasochismo allo stato puro. Fulvio

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    1. Non è questione di coraggio, è desiderio di avere un quadro serio, autorevole e documentato di ciò che è successo, che faccia chiarezza nella marea di bufale e fakenews che sono girate intorno a questa pandemia e al virus che l'ha generata.

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