sabato 6 giugno 2020

Quale scuola?

I divisori in pexiglass no, lezioni metà online e metà in classe no, turni di lezione scaglionati mattina/pomeriggio no; non ho ancora sentito una delle proposte del governo per la riapertura delle scuole, a settembre, che metta d'accordo tutti. Sarebbe interessante, a questo punto, che facessero proposte i fautori del no sempre e comunque; così, giusto per farsi un'idea di come la vorrebbero riaprire.

10 commenti:

  1. La mia compagna è professoressa di scuola media (da quest'anno) e per ora ogni proposta ha delle criticità che non convincono. Ad esempio, se si fanno 2 turni, ci saranno professori diversi tra mattina e pomeriggio o gli stessi professori dovranno fare il doppio del lavoro (per cui al doppio dello stipendio?).
    Mi chiedo se la via più facile, ovvero tutti in classe ma con la mascherina obbligatoria, non sia fattibile...

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    1. A dire il vero, l'idea è già stata proposta. Sulla fattibilità non mi esprimo. Il virus a settembre sarà ancora abbondantemente in circolazione e tornare alle classi-pollaio a cui siamo abituati (30 o più alunni nella stessa stanza), non so quanto potrà essere rischioso.

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  2. E' il solito partito del no che vince sempre in Italia. La povera Azzolina non è certo un genio, ma nel confronto con Fedeli, Gelmini e Moratti vince a mani basse.
    Di De Mauro all'orizzonte, ahimè, non ce ne sono.

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    1. I no ci stanno anche, ma ogni tanto dovrebbero essere anche accompagnati da proposte. No sempre e comunque è facile.
      De Mauro? Eh...

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  3. Ma vi ricordate quanto era "faticoso" restare cinque o sei ore seduti in un banchetto? Immaginatelo pure circondato da pannelli in plexiglass.
    Su, dai.
    Qui mi sembra che il virus si diffonda solo a scuola, tant'è che le scuole sono state chiuse per prime e verranno riaperte per ultime.
    Invece la movida va bene. Il campionato di calcio ok. E potrei fare mille altri esempi.
    Mascherine e igienizzante, a mio avviso, bastano e avanzano.
    Non possiamo vivere schiavi di questo virus.
    Gli accorgimenti devono esistere ed entrare nelle nostre abitudini, ma non fagocitarci.
    P.S. Sono drastica, lo so. Ma son stufa. Troppe cose non funzionano di questa fase 2 e 3. Anzi, persino della 1 ormai sepolta...

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    1. La movida, come si è vista nell'ultimo weekend, è chiaro che non va bene; i momenti conviviali dovrebbero seguire regole di buon senso. Per quanto riguarda il calcio, io sono contrario alla sua ripartenza, e non mi sento, francamente, di paragonarlo alla scuola.
      Tutti siamo stufi delle restrizioni che hanno accompagnato le varie fasi e tutti vorremmo tornare a una vita normale. Tuttavia a me, personalmente, suscita più di una perplessità una riapertura delle scuole come se niente fosse, e ancora più perplessità suscita l'idea che sia sufficiente una mascherina per impedire che trenta ragazzini chiusi in una stanza si contagino in caso qualcuno, magari in maniera asintomatica, sia portatore del virus.
      Ma magari il mio è solo un eccesso di paranoia.

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    2. Più che eccesso di paranoia immagino che tu sia lontano dal contesto scolastico.
      Non bisogna pensare agli studenti solo come adolescenti in grado di autogestirsi.
      Pensiamo ai bambini dell'asilo (come mio figlio) e a quelli delle elementari.
      Puoi bardarli al massimo, legarli alla sedia durante le lezioni, e terrorizzarli ma si toccheranno sempre nei momenti di condivisione e nessuna maestra-soldato potrà impedirglielo.
      Quindi, vogliamo tenerli chiusi in casa a rimbambire davanti ad un monitor (come hanno fatto negli ultimi 3 mesi), o vogliamo lasciarli con-vivere col virus?
      Ricordiamoci che i bambini sono stati l'unica categoria completamente abbandonata dal governo e, tutt'oggi, sono confinati in quattro mura.
      Nella mia città, ad esempio, non hanno ancora riaperto i parchi pubblici.
      Insomma, non sappiamo quanto il virus sarà aggressivo in autunno, ma non possiamo pretendere di rivoluzionare il mondo della scuola se lo stesso non viene fatto anche in qualsiasi altro luogo di aggregazione (uffici, fabbriche, negozi, strade, spiagge, chiese, ecc).
      Fino al 20 aprile in Parlamento non indossavano neppure le mascherine. E le scuole erano chiuse già da più di un mese.
      Eppure mi pare che in quanto all'età media dei colpiti, i politici siano più a rischio rispetto ai piccoli...

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    3. Sì, concordo con molti dei punti che hai elencato. C'è anche da dire che io guardo la cosa dal di fuori, nel senso che le mie figlie con la scuola hanno chiuso da tempo (una lavora già da qualche anno e l'altra sta per laurearsi).
      Immagino comunque che per chi sta nelle stanze dei bottoni sia tutt'altro che facile riuscire a prendere decisioni che accontentino tutti. Se la scuola venisse riaperta con le modalità che auspichi tu, metà dei genitori sarebbe contenta, l'altra metà no, e viceversa.
      In ogni caso, parere puramente personale e opinabile, io continuo a nutrire qualche riserva relativamente a un'apertura generalizzata che abbia come unico mezzo di contrasto al contagio una mascherina. Speriamo bene.

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  4. Meno bambini in classe, più personale nelle scuole tra insegnanti e collaboratori, usare spazi adibiti ad altre attività che si posso fare anche in classe come può essere il laboratorio di musica o pittura.
    Io la penso così.

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    1. Potrebbe essere una buona soluzione, ma occorre valutarne la fattibilità. Più insegnanti: magari, ma bisogna poi pagarli.

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