mercoledì 27 febbraio 2019

Il nome della rosa

Leggo che sta per essere messa in onda una serie televisiva ispirata al celeberrimo romanzo di Umberto Eco.

Magari sarà un successo, e la serie sarà pure fatta bene, ma io sono sempre un po' perplesso dinnanzi a queste trasposizioni cinematografiche di grandi opere letterarie. Già il film di Annaud era così così perché alleggerito di molte parti importanti (la lunga discussione teologica sulla povertà di Cristo e della Chiesa, ad esempio, nel film si risolve in un paio di battute mentre nel libro occupa pagine e pagine, anche se capisco che alla maggior parte del pubblico cinematografico un eccessivo indugio su argomenti simili avrebbe potuto provocare sbadigli e sonnolenze). Mi chiedo quindi quale sarà il valore aggiunto di una serie TV.

Un lato positivo potrebbe essere forse una spinta alla curiosità di leggere il libro da parte di chi non l'ha mai letto, cosa che accadde anche dopo l'uscita del film di Annaud. Per il resto, rimane la perplessità.

2 commenti:

Sabina_K ha detto...

spingere alla lettura è un fatto sempre positivo, questo credo

Andrea Sacchini ha detto...

Indubbiamente. E col film di Annaud la spinta fu formidabile.

Ritrovamenti

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