mercoledì 7 novembre 2018

ICI e Chiesa cattolica

La prendo un po' alla lontana ma la faccio breve. I'ICI, imposta comunale sugli immobili, fu istituita nel 1992 e la legge che la istituì prevedeva l'esenzione per gli immobili destinati al culto (chiese, oratori e quant'altro). Già qui c'è una prima stortura, dal momento che non si capisce in base a quale principio gli edifici destinati al culto ne furono esentati, ma lasciamo stare.

Nel 2005, secondo governo Berlusconi, l'esenzione fu estesa anche agli edifici facenti capo alla Chiesa cattolica con finalità commerciali, tipo alberghi, negozi ecc. Se già della prima esenzione è difficile capire la ragione, della seconda è impossibile. L'unica spiegazione è che nel 2005 il secondo governo del tipo delle cene eleganti era quasi al capolinea, le elezioni erano alle porte, e quale mossa migliore per ingraziarsi i favori dell'elettorato cattolico che togliere tutte le tasse alla Chiesa?

Infatti Berlusconi vinse e sempre in quell'anno diede vita al famigerato suo terzo governo, grazie anche, naturalmente, al voto dei cattolici. La genialata di esentare da ogni tassa la Chiesa gli fece sì, probabilmente, vincere le elezioni, ma creò un mancato gettito nelle casse dello Stato di una cifra compresa tra quattro e cinque miliardi di euro. Figo ingraziarsi papi, cardinali, vescovi e relativo elettorato coi soldi degli altri, no? Ma d'altra parte il modus operandi del tipo di Arcore è sempre stato questo, basta ricordare come finì la vicenda Alitalia e relativi capitani coraggiosi nel 2008, giusto per fare un esempio dei tanti possibili.

Comunque sia, ieri la Corte di giustizia europea ha stabilito che il governo italiano dovrà recuperare il mancato gettito ICI dalla Chiesa per gli anni dal 2006 al 2011. Naturalmente, pensare di recuperare quei soldi è pura illusione. In primo luogo perché, quand'anche si volesse fare, la procedura sarebbe lunga, faragginosa e senza alcuna garanzia di successo; in secondo luogo perché servirebbe una legge apposita del governo. E figuratevi se un governo come quello attuale farebbe mai qualcosa per "danneggiare" i porporati.

In un mondo giusto e perfetto, ma anche utopico, bisognerebbe chiedere quei soldi direttamente a Berlusconi.

2 commenti:

Sabina_K ha detto...

Tempo fa uscì un interessantissimo libro di Curzio Maltese, "La questua", che trattava questo tema.

Andrea Sacchini ha detto...

Non sono sicuro, ma credo di averlo nella mia libreria. Dovrei andare a controllare.

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