mercoledì 21 novembre 2018

La procedura d'infrazione e Babbo Natale

Un ministro che all'imminenza dell'apertura di una procedura d'infrazione da parte dell'Europa per debito eccessivo, una cosa su cui c'è ben poco da ridere o scherzare, risponde dicendo di aspettare adesso la lettera di Babbo Natale, non è un ministro, è un pericoloso cazzaro da bar, ma questo lo sappiamo già. Ciò che ancora non è ben chiaro è se tale uscita sia sintomo di incapacità di afferrare la gravità della situazione verso cui lui e la sua compagnia stanno conducendo il paese, o colpevole incapacità di uscirne.

Quello che non forse tutti sanno è che la strafottenza e l'irresponsabilità di questi signori, per buona parte generate dalla convinzione, più volte ribadita da essi, che l'Italia sia troppo grande e importante per essere abbandonata dall'Europa, non ha alcun motivo di essere. Scriveva a tal proposito, un paio di giorni fa, IlSole24Ore:
"Il conflitto tra il governo italiano e le istituzioni europee ha messo in luce la coesione dei 18 Paesi che (insieme a noi) costituiscono l’Eurozona. La proposta di bilancio dell’Italia non ha avuto il sostegno di nessuno (ripeto: nessuno) degli altri 18 governi nazionali. È la prima volta che succede. Nel passato, vi sono stati ripetuti casi di governi nazionali che hanno deviato dal rispetto delle regole stabilite in comune. Nel 2003, Germania e Francia presentarono una proposta di bilancio che, per ragioni diverse, non rispettava esplicitamente il vincolo del deficit. La Commissione raccomandò di sanzionare i due Paesi, ma la sua raccomandazione fu rifiutata da un numero sufficiente di governi nazionali. In quel caso, e in altri casi successivi, le ragioni della deviazione dai parametri, da parte di un governo nazionale, furono condivise da altri governi nazionali. Con l’esito di creare, all’interno dell’Eurozona, una geometria variabile di alleanze o convergenze. Nel caso della deviazione dai parametri proposta dal governo italiano, nulla di ciò è avvenuto. Gli altri 18 governi nazionali ritengono quella deviazione ingiustificabile (in quanto non motivata sul piano economico) oltre che pericolosa (in quanto trasmette instabilità all’intera Eurozona). Non c’è alcun complotto di tecnocrazie europee o di poteri forti contro di noi. C’è il semplice rifiuto, da parte dei 18 Paesi che condividono la moneta comune con noi, di farsi carico delle conseguenze delle nostre scelte."

Detto in parole semplice e accessibili a tutti, compresi i fans di Salvini: se tiriamo troppo la corda e l'UE si stanca per davvero, gli altri diciotto membri dell'eurozona non avrebbero particolari remore ad abbandonarci al nostro destino, e allora sì sarebbero problemi seri, e non poco.

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