Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Alla fine è arrivato, anche se - ammetto - pure io sono a conoscenza della cosa solo dall'altro ieri. Intendo ovviamente il nuovo browser targato Google, e cioè Chrome. L'annuncio ufficiale del rilascio della nuova applicazione è apparso ieri sul blog ufficiale di Google.
Ovviamente non scrivo questo breve articolo a mo' di recensione, in primo luogo perché ancora non posso provarlo (per ora è disponibile solo per Windows, Linux e Mac devono pazientare ancora un po'), e in secondo luogo perché nei prossimi giorni di recensioni e dettagli tecnici ne troverete a bizzeffe (Corriere e Repubblica hanno già cominciato).
Da quel poco che ho potuto leggere, pare comunque che l'intenzione del colosso di Mountain View sia quello di erodere significative quote di mercato a Internet Explorer e Firefox (poteva essere diversamente?), e a questo proposito l'uscita in concomitanza con la Beta 2 di I.E. 8 potrebbe essere una conferma del tutto.
Tra le prerogative interessanti del nuovo prodotto di casa Google, va menzionato sicuramente il fatto che si tratta di un browser open source, un software cioè in cui il codice sorgente è libero e non ad accesso esclusivo di una ristretta cerchia di sviluppatori. Un programma, quindi, in cui tutti possono "mettere le mani" contribuendo a modificarlo, svilupparlo e, perché no, migliorarlo. E la storia insegna che in genere la qualità del prodotto ci guadagna (vedi Firefox vs. I.E.).
Dal punto di vista tecnico, una delle novità più interessanti introdotte dagli sviluppatori del progetto è senz'altro la separazione operativa delle tab. In pratica, ogni nuova scheda aperta è gestita da una propria macchina virtuale che utilizza a sua volta una propria memoria. Questo dovrebbe effettivamente - come scriveva ieri PI - essere garanzia di maggiore stabilità del tutto, nel senso che se va in palla (per dirla brutalmente) una pagina web non rimane bloccato tutto il browser, cosa che però dovrebbe significare al tempo stesso anche un aggravio nella richiesta di risorse.
Vederemo. Nei prossimi giorni sentiremo inevitabilmente parlare ancora di questa novità (volenti o nolenti l'uscita di un nuovo browser rappresenta sempre una novità). Se nel frattempo qualche windowsiano lo vuole provare e magari scrivere qualche impressione a caldo nei commenti, può scaricare Chrome da qui.
Aggiornamento 04/08/2008.
Quando si parla di prodotto targati Google il pensiero va (o dovrebbe andare) sempre alla questione privacy. Alcuni utenti si sono accorti ad esempio di una strana clausola riguardante i diritti d'autore contenuta nell'Eula del software (in pratica, brevemente, tale clausola consentiva a Big G di arrogarsi i diritti di copyright su qualsiasi cosa venisse pubblicata dagli utenti attraverso Chrome).
Ora Google (colta con le mani nel sacco?) pare stia facendo retromarcia. Dettagli qui e qui.
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