L'esternazione del produttore, nell'ambito di un convegno a Venezia proprio sul tema della pirateria, ha lasciato ovviamente di stucco molti degli addetti ai lavori, e, com'era facilmente prevedibile, ha trovato ben poco spazio sui media.
Ecco un estratto dell'articolo pubblicato da articolo21.info:
'Scaricate sempre, scaricate tutto. Anzi, fotocopiate pure i libri di testo che costano un sacco di soldi': con queste invito rivolto ai giovani e agli studenti il produttore televisivo Pietro Valsecchi entra senza peli sulla lingua nel dibattito sulla 'retorica dell'antipirateria' intervenendo a Venezia nel salotto in diretta di RAISAT EXTRA, condotto da Italo Moscati. E oggi si scatenano le reazione di Anica, Siae e del Comitato contro la pirateria. Nell'intervista, che seguiva quella del giorno prima, sempre a RAISAT EXTRA, del Presidente della Siae Giorgio Assumma: Valsecchi ha aggiunto: 'Si fanno troppi convegni sulla pirateria, il paese ha altri problemi. La fiction 'I liceali', da noi prodotta, e' stata trasmessa prima da Mediaset Premium, vista, scaricata, trasmessa poi dalla tv generalista e nonostante tutto cio', una volta fatti i dvd, ne abbiamo venduti tantissimi. La pirateria e' un problema molto marginale, basterebbe pagare forse lo 0,50. Ben vengano i ragazzi che scaricano. La cultura va divulgata, e' un bene che vi si possa accedere facilmente'.Le reazioni, prevedibili, degli addetti ai lavori alle parole del produttore non si sono naturalmente fatte attendere: frasi farneticanti, sconcertanti, irresponsabili, ecc... Ora, naturalmente, prima che a qualcuno venga in mente di cominciare a scaricare a destra e a manca in maniera scriteriata tutto ciò che gli capita sotto mano, qualche precisazione va comunque fatta.
Scaricare materiale protetto da copyright, sul quale non si hanno diritti, è reato, e qui non ci piove. E quindi l'invito del produttore non va preso alla lettera. Il concetto che ha voluto esprimere (da parte mia più che condivisibile) è condensato nelle ultime parole: "La cultura va divulgata, è un bene che vi si possa accedere facilmente". Una frase che, detta da uno che in teoria dovrebbe trovarsi dall'altra parte della barricata, risulta ancora più significativa.
Ma, in genere, quando si parla di p2p, scambio di files audio e video e compagnia bella, i detrattori del libero scambio sono soliti tirare in ballo i gravissimi danni in cui incorre l'industria cinematografica e dell'intrattenimento a causa dei cattivoni che si scambiano i films in rete. Da ogni parte trovate facilmente cifre terribili sulle perdite (in termini di proventi e posti di lavoro) riconducibili all'odioso fenomeno della pirateria. Peccato che accanto a queste ci siano - molto, ma molto meno strombazzate - anche cifre che raccontano una realtà un tantino diversa (tipo queste, ad esempio), ma che difficilmente raggiungono gli onori delle prime pagine.
E la conferma a tutto ciò l'ha implicitamente (e probabilmente involontariamente) data il presidente della SIAE, Giorgio Assumma, che in risposta alle parole di Valsecchi ha affermato:
Il fatto che le sue opere [di Valsecchi, ndr] televisive abbiano venduto moltissimo malgrado siano state vittime di scaricamenti illeciti - continua la nota - dimostra quanto lui sia bravo nel suo lavoro e quanto i frutti dello stesso, quantunque danneggiati dalla pirateria realizzino un proficuo successo economico'.Cosa vuol dire tutto questo? Che se un prodotto (cinematografico, musicale, ecc...) è di qualità non c'è pirateria che tenga. E i dati sfornati dal produttore sono lì a dimostrarlo. Non ci sono certo grosse speranze che a breve termine cambi qualcosa, sia a livello di legislazione che di presa di coscienza della cosa da parte di tutta la cricca delle lobby dell'intrattenimento, ma a volte una colomba (in questo caso Valsecchi) potrebbe anche fare primavera.
Nessun commento:
Posta un commento