martedì 30 settembre 2008

"Occorre una riflessione sulla giustizia" (secondo lui)

Secondo me siamo alle comiche. Il problema è che pochi sembrano rendersene conto. Eh sì, perché uno (e non un pinco pallino qualsiasi, vedi foto) che fa una affermazione del genere, inserita in un certo contesto, a me suscita ilarità. Vediamo un po' perché.

Come forse molti di voi sapranno, il tribunale di Milano ha interrotto il processo Mills - che tra gli altri vede protagonista il nostro eroe con una bella accusa di corruzione in atti giudiziari - perché il collegio giudicante ritiene incostituzionale il lodo Alfano, quella specie di scudo protettivo che rende immuni le quattro più alte cariche dello stato (tra cui naturalmente la sua) da ogni grana processuale fino al termine del mandato. Forti di questa convinzione, i giudici titolari del processo hanno preso tutti gli incartamenti contenenti gli atti e li hanno inviati alla Consulta chiedendo di esprimersi in materia, di dire cioè se effettivamente quella specie di legge ad personam è conforme ai dettami della nostra carta costituzionale oppure no.

La mossa ha ovviamente colto un po' di sorpresa l'interessato principale, perché la stessa Consulta si era già espressa una prima volta sul tema nel 2004 (allora si chiamava lodo Maccanico/Schifani, ma la sostanza è la stessa) con gli esiti che sappiamo, e quindi il rischio che la cosa si ripeta non è affatto da scartare a priori. Le conseguenza sono facilmente prevedibili, visto che la sentenza di primo grado del processo Mills è prossima. Questi, in estrema sintesi, i motivi per cui qualcuno in questo periodo dorme sonni tutt'altro che tranquilli.

Accanto a tutto questo, c'è un altro fatto che nonostante tutto ancora riesce a stupirmi: è cioè che la stampa in genere riporti supinamente con grandi squilli di tromba ogni dichiarazione del premier, mettendo bene in evidenza con titoli volutamente ad effetto tutto quello che esce ogni volta che apre bocca. Prendete ad esempio l'articolo di Repubblica che linkavo all'inizio. Voi sapete che in genere il lettore medio dei quotidiani per la maggior parte si limita a leggere il titolo di un articolo, e solo una sparuta minoranza va fino in fondo e si legge tutto. Che idea si fanno quelli che leggono sui titoli di tutti i quotidiani che nella giustizia c'è qualcosa che non va? Ovviamente che nella giustizia ci sia veramente qualcosa che non va, e che quindi il premier non ha tutti i torti quando dice che bisogna fare una riforma radicale della stessa.

Diventa quindi più che plausibile il fatto che ci siano le cosiddette toghe rosse politicizzate, che un particolare giudice sia un suo palese nemico politico, che nella scrittura di una eventuale sentenza l'imparzialità dello stesso sia influenzata da questo avercela con lui, e così via. E questo è quello che dice ad esempio riguardo al processo in corso: "Era ed è [il giudice Gandus, ndr] una attivissima militante della sinistra estrema". Come se ciò, dopo tra l'altro che questa presunta inimicizia è già stata smentita ufficialmente una volta, potesse avere qualche riflesso.

Ecco che quindi diventa indispensabile il lodo Alfano, diventa indispensabile farsi una legge ad hoc che lo protegga da questi cattivoni e lo metta al riparo sine die da tutto. E alla fine pure la gente si convince che è giusto così, e, come al solito, quelli che vengono presi in giro con maggiore facilità sono quelli che non sanno come stanno le cose, quelli appunto che si limitano a leggere i titoli e lasciano perdere il resto. Perché basterebbe ad esempio leggere qualcosa sul processo Mills per accorgersi che le temibili toghe rosse non c'entrano un bel niente, in quanto il suddetto processo ha preso avvio in Inghilterra e successivamente solo per una questione di competenza è stato trasmesso alla procura di Milano. Ma questo non è importante. L'importante è che venga strombazzato ai quattro venti che i giudici ce l'hanno con lui, il resto verrà da sé.

A questo punto, quindi, forse qualche riflessione dovremmo farla noi.

2 commenti:

  1. la stampa in genere riporti supinamente con grandi squilli di tromba ogni dichiarazione del premier

    più che supinamente, io avrei detto "pecorinamente"...

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  2. Sì, il concetto è più o meno quello... ;)

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