lunedì 17 marzo 2008

Prima (Windows Xp) e dopo (Linux)/2

Qualche giorno fa, come ricorderete, ho installato nel pc che utilizzano Chiara e le mie figlie un sistema operativo Linux, e precisamente Ubuntu 7.10. Come ho già scritto nel post precedente, l'approccio, pur con qualche naturale diffidenza iniziale, è stato buono e il passaggio sostanzialmente indolore. Questo, naturalmente, anche perché ho cercato di ottimizzare le impostazioni del nuovo sistema in modo che risultasse il più possibile simile all'Xp a cui erano abituate (comprese le cartelle sul desktop nella medesima posizione ^^).

Beh, devo dire che pur non essendo trascorsa neppure una settimana dall'operazione, di Xp si sono già dimenticate! Tutte le normali operazioni che svolgevano prima continuano a svolgerle tranquillamente sul nuovo sistema come se niente (o quasi) fosse. Solo a Francesca, la più piccola delle mie figlie, ogni tanto piace tornare di là, ma questo è dovuto sostanzialmente al fatto che per lei il pc è soprattutto sinonimo di giochi, tasto ancora piuttosto dolente per Linux. Chiara e Michela, invece, che utilizzano prevalentemente il pc per internet, video, musica e applicazioni office, nessun problema.

Naturalmente ci tengo a precisare - onde evitare che qualcuno pensi che io sia un padre despota e snaturato (^^) - che io non ho imposto niente a nessuno. Ho sì installato Linux sul loro pc e dato qualche breve spiegazione sul suo utilizzo, ma fin da subito ho fatto presente che Xp c'era ancora e che potevano all'occorrenza caricarlo tranquillamente al posto di Linux, poi hanno scelto loro.

Una nota interessante, invece, riguarda la stampante, questa. Per installarla su Xp è notoriamente necessario il cd di installazione, o, in mancanza di questo, reperire i driver dal sito del produttore e installarli manualmente. Con Linux è bastato accenderla: è stata immediatamente riconosciuta e una piccola finestrella sulla barra in alto mi ha immediatamente avvisato che era pronta per stampare. Alla faccia di chi ancora pensa che Linux dia noie con le periferiche!

Per quanto riguarda i giochi, invece, ho parzialmente risolto con un software di emulazione, Virtualbox (ne ho già parlato qui), tramite il quale ho installato un Xp virtuale su una partizione altrettanto virtuale. Una volta avviata l'applicazione, il sistema Windows viene visto come un normale processo di Linux.

Ecco alcune schermate dell'operazione:









Piccola curiosità: molti dei giochi che utilizzano Michela e Francesca sono delle versioni per pc dei classici arcade (Tetris, Pacman, Crazy Kong, ecc...) che imperversavano nelle sale giochi e nei bar negli anni '80 (chi ha la mia età sa di cosa parlo). Bene, per farli girare sui moderni pc vengono utilizzati dei particolari emulatori chiamati MAME (acronimo di Multiple Arcade Machine Emulator), i quali in pratica "trasformano" il pc in una consolle di gioco degli anni '80. Come vedete dall'immagine sopra, per farli funzionare si scarica dalla rete il relativo archivio .zip contenente i file del gioco e si apre trascinandolo sull'emulatore.

Nell'immagine qui sotto vedete ad esempio PBobble in azione:



In pratica abbiamo un gioco che gira su una consolle virtuale, installata su un sistema operativo virtuale su una partizione virtuale. E funziona anche...

Per ora mi fermo qui. Altre eventuali novità o aggiornamenti nei prossimi post. Vorrei chiudere con una battuta, per quelli che ancora pensano che Linux sia difficile:

"Difficile? Ma se lo usano anche i bambini..." :-)

3 commenti:

  1. Ciao Andrea,

    volevo chiederti se hai provato anche WINE per far girare su Linux i giochi per Windows e se, in caso, sai se funzionano oppure no.

    Ciao e complimenti per il blog!

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  2. > volevo chiederti se hai provato anche WINE

    Sì, l'ho provato un paio d'anni fa sul mio pc, ma non ne sono rimasto entusiasta (alcune applicazioni non funzionanti, vistosi rallentamenti, ecc...). Probabilmente ciò è dovuto al fatto che il mio "povero" e ormai vecchio pc non ha requisiti hardware all'altezza della situazione.

    Non è escluso comunque che in futuro ci rimetta le mani, magari installandolo sul pc delle mie donne, che è molto più recente e sicuramente all'altezza della situazione. ;)

    Comunque, dovendo scegliere, preferisco la soluzione virtualbox perché con Wine è possibile solo far girare alcuni programmi su un s.o. diverso, mentre una macchina virtuale è in grado di gestire un intero sistema operativo anche con più processi o programmi contemporaneamente (ovviamente su pc che se lo possono permettere).

    Ciao.

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  3. La ringrazio per Blog intiresny

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