Forse ricordo male, ma mi pare che la campagna elettorale, almeno agli inizi, fosse tutto sommato tranquilla, senza eccessi verbali, scontri e plateali risse. Vabbé, c'erano i vari, ridicoli, comizi antiabortisti di Ferrara che creavano un po' di scompiglio, ma per il resto tutto si svolgeva abbastanza tranquillamente.
Sarà che il tempo stringe, le elezioni si avvicinano, il profluvio di sondaggi più o meno attendibili dilaga, ma ultimamente le cose sono un po' cambiate. C'è più aggressività: in tv, nei talk show (ah, che nostalgia per le vecchie e noiose - ma tranquille - tribune elettorali di una volta), sui giornali. Insomma la tranquillità iniziale pare finita.
E così abbiamo la Santanché che litiga con la Mussolini, il tanto strombazzato faccia a faccia televisivo tra i leader delle due maggiori coalizioni che salta tra le reciproche invettive, Michele Placido (Michele Placido?) e Raffaele Lombardo (candidato Pdl in Sicilia) che si scannano in diretta tv, il cavaliere che dà a Uòlter del "vecchio comunista riciclato", Uòlter che risponde per le rime, i sindacati sul piede di guerra per le recenti dichiarazioni del cavaliere in tema di pensioni e via a seguire.
Di questo clima ne risentono, di riflesso, anche le dichiarazioni sui programmi, contribuendo ad alimentare la triste gara a chi la spara più grossa. Dichiarazioni e diatribe inutili su programmi che sostanzialmente si equivalgono, e che quindi danno il via a reciproche accuse di plagio e presunti scopiazzamenti. Inevitabili, visto che tutti, chi più chi meno, toccano pensioni, ICI, famiglia, precari: insomma, detta così sembra che chiunque vada al governo abbia pronto il miracolo.
In mezzo ci siamo noi, quelli che il 13 aprile dovranno (dovrebbero) andare al seggio con le idee chiare su chi votare, consci invece che le idee chiare è impossibile averle visto che questi fanno a gara a rintuzzarsi le reciproche dichiarazione e a coprirsi a vicenda le voci (e di ridicolo). Come si fa ad avere le idee chiare se uno dice una cosa e un altro un'altra? Prendete il caso Alitalia: secondo Padoa-Schioppa ha liquidità fino a maggio, secondo Bianchi, ministro dei trasporti, per tutto il 2008. Due ministri di uno stesso governo che si contraddicono a vicenda non su qualche astratta teoria, ma su dei numeri. Una cosa che farebbe quasi venire voglia di dare ragione a Calderoli.
Insomma, a volte viene il dubbio che tutta questa confusione sia solo una specie di copertura architettata per nascondere il fatto che in realtà nessuno ha niente da dire.
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