Oggi, mentre rincasavo dal lavoro, canticchiavo una canzone che mi ronzava in testa già da un paio d'ore. Il pezzo in questione si chiama Libera Nos Domine. Ecco il testo, poi vi dico due o tre cose:
Da morte nera e secca, da morte innaturale,
da morte prematura, da morte industriale.
Per mano poliziotta, di pazzo generale,
diossina o colorante, da incidente stradale.
Dalle palle vaganti d'ogni tipo e ideale,
da tutti questi insieme e da ogni altro male,
libera, libera, libera, libera nos Domine!
Da tutti gli imbecilli d'ogni razza e colore,
dai sacri sanfedisti e da quel loro odore,
dai pazzi giacobini e dal loro bruciore,
da visionari e martiri dell'odio e del terrore.
Da chi ti paradisa dicendo "è per amore",
dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore!",
libera, libera, libera, libera nos Domine!
Dai poveri di spirito e dagli intolleranti,
da falsi intellettuali, giornalisti ignoranti.
Da eroi, navigatori, profeti, vati, santi,
dai sicuri di sé, presuntuosi e arroganti.
Dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti,
dall'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti,
libera, libera, libera, libera nos Domine!
Da Te, dalle tue immagini e dalla tua paura,
dai preti d'ogni credo, da ogni loro impostura,
da inferni e paradisi, da una vita futura,
da utopie per lenire questa morte sicura.
Da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura,
da fedeli invasati d' ogni tipo e natura,
libera, libera, libera, libera nos Domine,
libera, libera, libera, libera nos Domine...
Questa canzone, come qualcuno avrà intuito dall'immagine, è stata scritta dal grande Francesco Guccini (uno dei cantautori che prediligo), ed è inserita nell'album Amerigo pubblicato nel 1978.
Bene, mentre la canticchiavo ripensavo al testo, e mi è venuta spontanea una riflessione: come è possibile che una canzone di questo tipo sia stata scritta quasi 30 anni fa? Potrebbe benissimo essere stata scritta l'altro ieri, tanto è attuale.
Sorprende scoprire, ad esempio, che già all'epoca ci fossero i visionari, i martiri del terrore, gli intolleranti, i falsi intellettuali, i giornalisti ignoranti (possibile?), i cinici, gli egoisti e compagnia bella.
Francesco Guccini ha composto spesso canzoni inter-generazionali e "profetiche", cioè pezzi che, nonostante siano stati scritti molti anni fa, sono ancora estremamente attuali. Provate a leggervi, ad esempio, il testo di Dio è morto (1965) o La canzone del bambino nel vento (1964), e valutate se non sono state canzoni (purtroppo) tristemente profetiche.
Ma la cosa triste è che se dopo 30 anni queste canzoni sono ancora così attuali, vuol dire che in tutto questo tempo non è cambiato niente. Anzi, visto il trend attuale, ho paura che non passeranno di moda nemmeno per i prossimi 30.
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una coincidenza...ascoltavo questo pezzo e sono capitata per caso qui, mentre cercavo il testo...
RispondiEliminaNon voglio contestare...volevo solo aggiungere che effettivamente, tanto Dio è morto, quanto libera nos domine, sono testi "profetici", che con il modo positivamente "plateale" e carico di Guccini, riusciamo tutt'ora a contestualizzare ai nostri giorni e a riversare sulle nostre esperienze.
Bisogna ricordare, però che il testo "Libera nos domine", nasce come un inno contro la guerra,perciò a volte mi viene da pensare che la nostra sia soltanto un effimera interpretazione, ma non per questo sbagliata.
Condivido in toto.
RispondiEliminaCiao Roberta.
no sbagli non è nata come inno contro la guerra ma come inno contro ogni cosa di male ke esista almondo!ogni cosa ke esiste per far guadagnare potere ad un uomo a discapito di un altro uomo,contro ogni illusione ke ci renda skiavi di un qualcosa o un qualcuno xkè ricordiamo ke l'uomo nasce libero ma diventa poi schiavo di altri uomini attraverso milioni di cosa, tra cui la religione ke ti fanno credere ke una cosa ke nn esiste ti aiuta e ti mangiano talmente tanto il cervello gia da piccolo ke ti inglobano in questo mondo!e guccini esprime il suo rigurgito verso tutte queste cose
RispondiEliminaciao andrè... visto che ti ho pizzicato da poco, mi sto leggendo un po di cose vecchie...
RispondiEliminaanch'io sono un estimatore di 'francescone' (a tre anni già mia madre mi faceva canticchiare la locomotiva e la prima parolaccia della mia infanzia l'ho imparata dall'avvelenata :) )
comunque tante vecchie canzioni del 'pavanese' mi sembrano molto attuali... guarda 'dio e morto'... o peggi ancora con tutto quello che si sente su sti cazzo di incidenti, canzone per un'amica....
alla proxx
michele
Certo. E come dimenticare Auschwitz? Più attuale di quella... Per certe cose il Guccio è certamente stato una sorta di profeta (purtroppo, verrebbe da dire...).
RispondiEliminaCiao.
è struggente leggere i vostri commenti e poi vedere che la data è 2008, cioè 5 anni fa... testimonianza del tempo, pensieri che restano e che è bello poter rileggere ora... e capire e pensare a cosa è capitato, a cosa ci è capitato in questi anni, e pensare a cosa facevamo, quali erano i nostri pensieri ed i nostri sogni in quei giorni lì, in quell'anno così vicino ma anche tanto lontano...
RispondiEliminaEmilio
Sono passati 10 anni da questo post (che ho trovato mentre cercavo il testo della canzone), 40 dalla nascita della canzone in questione e, qualche settimana fa, Guccini stesso ha detto di considerare questo pezzo il suo testamento poetico. Io penso che non siamo tanto di fronte a qualcosa di "profetico", anzi: Guccini è Guccini perché riesce a catturare l'essenza dell'uomo o comunque quei tratti così profondamente impressi nella cultura dell'umanità da rendere le sue canzoni quasi sempiterne. Un grande.
RispondiEliminaNon posso che condividere :-)
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