E va bene, non ce la faccio più: qualcosa devo dire anch'io su questa storia. La storia di uno "strano" matrimonio, un matrimonio che forse "non s'aveva da fare" (per dirla alla Manzoni). La questione è piuttosto complessa (almeno per chi non mastica di 'dietrologie informatiche'), e quindi è necessario un brevissimo riassunto.
La scorsa settimana Microsoft e Novell hanno firmato un accordo con lo scopo (almeno dicono) di migliorare l'interoperabilità tra Windows e la piattaforma Linux di Novell. Per fare un paragone che rende bene l'idea a chi non se ne intende, è come se Bush facesse un accordo con Al Qaeda. Lo so, la similitudine è forte ma giustificabile, visto che fino a non molto tempo fa in casa di zio Bill si vedeva Linux come "un cancro da estirpare".
Ufficialmente l'accordo si basa su tre punti:
1) Tecnico: le due aziende si impegnano ad agevolare l'interoperabilità dei relativi software
2) Commerciale: ci sarà l'impegno reciproco di agevolare il 'marketing' dei software che graviteranno all'interno di questa fusione
3) "Brevettuale": ognuna delle due aziende potrà utilizzare software e tecnologie dell'altra senza il rischio di incorrere in cause legali per violazione di brevetto
Da un lato la stipulazione di questo accordo mi ha fatto anche piacere, in quanto dimostra che zio Bill comincia a prendere sul serio Linux (vista la sua lenta ma costante espansione difficilmente avrebbe potuto fare diversamente), ma dall'altra ci sono alcuni punti che mi lasciano perplesso. Ve li espongo brevemente.
Microsoft e Linux sono il non-plus-ultra della diversità: il primo è un prodotto commerciale basato su software a sistema chiuso; in pratica significa che il codice sorgente dei vari sistemi M$ (Xp e company) è segreto e vincolato da brevetto; il secondo è "anche" un prodotto commerciale ma basato su software aperto, il ché significa che il codice sorgente è di pubblico dominio e suscettibile di modifiche da parte degli utenti (con l'unico obbligo di pubblicare le modifiche apportate). Com'è possibile un accordo tra due soggetti così "distanti"?
Io sono del parere che Linux avrebbe dovuto continuare la sua strada da solo. La vedo come una specie di contaminazione, di fusione tra il diavolo e l'acqua santa (per usare un'espressione che circola in rete in questi giorni tra gli utenti Linux). Sarà forse che ai soldi non si comanda? Novell ha veramente venduto l'anima al diavolo (altra espressione piuttosto in voga in questo periodo)?
Anche la questione dei brevetti è sospetta. I termini dell'accordo prevedono infatti che Microsoft non farà causa agli utenti di SuseLinux se si scoprisse che al suo interno sono contenuti software o tecnologie tutelate da brevetti M$. Lodevole iniziativa, ma gli altri? Chi non usa SuseLinux che fa, s'attacca? Mi rendo conto che la questione può apparire piuttosto complessa a chi - come si dice - non ha "le mani in pasta"; ed è attualmente difficile prevedere gli sviluppi futuri di questo accordo. L'unica cosa da fare (per adesso) è aspettare e vedere (e pregare).
Ok, io ho detto la mia. Lo spazio dei commenti è qui sotto: se qualche utente Linux (e anche non-Linux, ci mancherebbe) vuole dire la sua su questa questione mi farebbe molto piacere.
giovedì 9 novembre 2006
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