martedì 7 novembre 2006

Struzzi

C'è qualcosa che non riesco a capire (ma in fondo è normale, il giorno in cui avrò capito tutto potrò tranquillamente chiudere questo blog), vediamo se qualcuno mi può aiutare.

Dunque, come sapete, Saddam è stato condannato a morte. E fin qui, diciamo, niente di strano (si fa per dire). Ma qual'è la cosa che non capisco?

Appena giunta notizia della sentenza, si sono levate alte le (giuste) voci di protesta di capi di stato e funzionari di governo di vari paesi europei. Da noi, ad esempio, il buon Prodi si è affrettato a dire che "la nostra etica è lontana dalla pena di morte". Stesso concetto è stato espresso da D'Alema e dal premier spagnolo Zapatero. Concetti condivisibilissimi (almeno da parte mia). Ma perché adesso? Forse perché a morte è stato condannato uno (tristemente) famoso? E prima?

Evidentemente non è ancora chiaro a tutti che la pena di morte è attualmente in vigore in tantissimi paesi del mondo; e in molti di questi paesi non capita come al "signor Saddam", il quale ha avuto il 'privilegio' di un anno di processo prima di essere condannato, ma la maggior parte di queste esecuzioni sono sommarie e a volte comminate per futili motivi. Perché nessuno si indigna? Perché cadono regolarmente nel vuoto gli appelli di Amnesty International e delle organizzazioni che si battono per l'abolizione di questa medievale pratica? Perché Prodi o Berlusconi che siano invece di indignarsi per la condanna a morte di Saddam non si indignano perché la pena di morte esiste?
E, soprattutto, quanti Roger Coleman dovranno ancora passare? Mmh... mi sa che dovrò tenere aperto questo blog ancora per un bel pò...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Roger Coleman. Molti non sanno nemmeno chi è, purtroppo. Sì, dovrai tenere questo blog aperto ancora per molto.La pena di morte, poi, è cosa inutile. Le persone macchiate di crimini vergognosi andrebbero "usate" per la ricerca.
Scusa, so che non è bello questo pensiero però lo sento.

Andrea Sacchini ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Andrea Sacchini ha detto...

La questione è piuttosto controversa. Io sono per l'abolizione della pena di morte; tuttavia non posso garantire che se dovessi trovarmi in situazioni tipo, ad esempio, quella del piccolo tommy di qualche tempo fa (cosa che naturalmente prego non debba accadare mai), sarei ancora di questa opinione. E me ne dispiace.

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