lunedì 12 maggio 2008

Scusate, cos'ha detto (di male) Travaglio da Fazio?

Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Ci risiamo, l'ennesimo putiferio è scoppiato. E tutto per colpa di quell'irriverente linguaccia che risponde al nome di Marco Travaglio, che questa volta a Che tempo che fa pare averla fatta proprio grossa. Ovviamente, guardando io pochissimo la tv, non ho visto la trasmissione e quindi mi baso su quanto riportano a proposito del presunto fattaccio i siti internet che ho consultato.

Se non ho capito male, tutto il can can è scoppiato quando il giornalista ha parlato di passate amicizie in odore di mafia di quella che è attualmente la seconda carica dello stato, e cioè Renato Schifani, attuale Presidente del Senato della Repubblica.

La sequenza incriminata la potete vedere cliccando sull'immagine qui sotto:


Le reazioni alle parole di Travaglio sono state varie e largamente prevedibili: Fazio e la Rai si sono scusati in diretta all'apertura della puntata di ieri sera, il Pdl, compatto, ha parlato di diffamazione, imboscata, offese gratuite e chiesto già l'avvicendamento dei vertici di Raitre. Ma come stanno realmente le cose?

A mio parere, Travaglio, almeno un paio di errori li ha fatti. Il primo, come è stato già ampiamente sottolineato da molti (anche se forse più che imputabile a lui è da addebitare alla struttura stessa della trasmissione), è stata la mancanza di un contraddittorio. Insomma, se Schifani fosse stato presente forse la puntata e il relativo dibattito avrebbero preso un'altra piega, e magari lo stesso Schifani avrebbe potuto chiarire qualche lato poco chiaro di questa vicenda.

In secondo luogo, Travaglio avrebbe potuto tranquillamente menzionare il fatto che allo stato attuale Schifani ha la fedina penale pulita, nessuna condanna passata in giudicato e, attualmente, nessun procedimento in corso. In un periodo come questo, in cui (fortunatamente) il binomio politici-giustizia è abbastanza in voga, almeno in rete, questa precisazione non avrebbe stonato, ma avrebbe anzi contribuito a dare un quadro più completo della vicenda.

Tuttavia, fatte queste doverose precisazioni, non riesco a capire tutto il putiferio che è seguito. Né, tantomeno, capisco dove sia la grave offesa per la quale Fazio, a nome suo e della Rai, ha chiesto pubblicamente scusa in diretta ieri sera. Che Schifani abbia avuto in passato amicizie con individui in rapporti con la mafia non è un'esclusiva di Travaglio da Fazio, basta leggere un po' in giro.

Sulla wikipedia (qui), ad esempio, si legge:
Renato Schifani è stato nel 1979 tra i fondatori della società Siculabrokers in cui ricoprì anche il ruolo di amministratore. Tra i soci di questa società, c'erano l'ex ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, Benny D'Agostino, Giuseppe Lombardo e Nino Mandalà[1][2][3] [4]. Benny D'Agostino è un imprenditore successivamente condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Mandalà è stato condannato per mafia[5] ed è stato definito dai giudici il capocosca di Villabate[6], Lombardo è stato presidente e consigliere delegato della società di recupero crediti Satris[7] di cui erano soci i discussi esattori ed uomini d'onore della "famiglia" di Salemi Nino e Ignazio Salvo, arrestati da Giovanni Falcone nel 1984[8]. Nel 1992 Schifani insieme ad Antonio Mengano e Antonino Garofalo fonda la Gms, società di recupero crediti.
Notizie che si trovano anche spulciando Repubblica, o semplicemente googlando un po'. E allora perché questo improvviso terremoto? Non erano cose che bene o male già circolavano? Sarà mica perché adesso Schifani è un "pezzo grosso"?

E poi, scusate, dove sarebbe in tutto questo l'"offesa"? Travaglio non ha mica chiesto le dimissioni di Schifani. Non ha mica detto che non è degno di stare dov'è per via di questa storia. Non ha mica chiesto pubblicamente che venga messo sotto processo. No, ci mancherebbe. Ha solamente raccontato i fatti - che come abbiamo visto erano già noti, ma che qualcuno avrebbe potuto non sapere - e auspicato che in un prossimo futuro lo stesso Schifani dia magari qualche spiegazione sui rapporti che in passato ha avuto con questi signori.

Non si può considerare una legittima richiesta? Io, cittadino, che magari col mio voto ho contribuito a far assumere a Schifani questa prestigiosa carica (e che magari vengo a sapere solo adesso di questa storia), non ho il pieno diritto di pretendere qualche spiegazione?

Oppure tutto è molto più semplice e si spiega, come afferma mante, col fatto che in questo paese l'abitudine ad essere osservati e giudicati dalla stampa, cosi' come avviene in tutti i paesi del mondo, è ai minimi storici?


Aggiornamento 22,00

Marco Travaglio è stato querelato da Renato Schifani per diffamazione. Seguiremo naturalmente gli sviluppi.

29 commenti:

BigFab ha detto...

Combinazione ho scritto un post anch'io sulla vicenda! Il mio parere è che i politici, avvezzi a considerare la televisione come unico media rilevante, considerino le notizie scritte sui libri come "non pericolose", magari perché lette da un numero limitato di persone, mentre in diretta nazionale sulla Rai, caspita, questo li preoccupa parecchio. Come dici? Internet, Google? E che roba è? :)
Ciao!

Anonimo ha detto...

Travaglio avrebbe potuto tranquillamente menzionare il fatto che allo stato attuale Schifani ha la fedina penale pulita, nessuna condanna passata in giudicato e, attualmente, nessun procedimento in corso.

Secondo me questa non e' una cosa da poco. Se io dico: "Travaglio e' stato denunciato centinaia di volte per diffamazione" oppure dico: "Travaglio e' stato denunciato centinaia di volte per diffamazione e SEMPRE ASSOLTO", ammetterai che cambia notevolmente il senso della frase.

Anonimo ha detto...

Beh io credo che se Schifani fosse una persona seria (?) adesso avrebbe un'ottima occasione per dimostrarlo. Infatti se quello che ha detto Travaglio e' falso allora egli avrebbe il dovere di querelarlo. Ma ho il vago sospetto che se la cosa finisse in tribunale Travaglio verrebbe assolto.
E allora sai che risate ...

Andrea Sacchini ha detto...

> Combinazione ho scritto un post anch'io sulla vicenda!

Ho visto, e naturalmente condivido.

> Secondo me questa non e' una cosa da poco.

E infatti, come ho scritto, menzionarlo non avrebbe fatto certo male. Anche se, ovviamente, nulla avrebbe aggiunto o tolto alla realtà dei fatti.

> Ma ho il vago sospetto che se la cosa finisse in tribunale Travaglio verrebbe assolto.

Ma va? Sarebbe la prima volta! :-)

Anonimo ha detto...

gaetano, si potrebbe dire la stessa cosa di Travaglio. Potrebbe portare Schifani in tribunale, invece che accusarlo in TV. E Schifani probabilmente verrebbe assolto.

Anonimo ha detto...

gaetano, si potrebbe dire la stessa cosa di Travaglio. Potrebbe portare
Schifani in tribunale, invece che accusarlo in TV. E Schifani probabilmente
verrebbe assolto.


Ciao.
Non sono un avvocato e non ti saprei dire. Ma non so a che titolo Travaglio potrebbe portare Schifani in tribunale. Non c'e' nessuna accusa penale (mi pare) di fatto.
E' casomai schifani che potrebbe accusare Travaglio di calunnia se quello che ha detto il giornalista fosse una mera fantasia.
Ma dal momento che Travaglio e' una persona che prima di dire una cosa si documenta, e' difficile credere che si tratto di una fandonia.

Correggetemi se sbaglio.

Andrea Sacchini ha detto...

Sto leggendo qua e là gli sviluppi della vicenda, e pare si vociferi che il buon Fazio si beccherà una sanzione. E tutto perché un giornalista nella sua trasmissione ha detto cose vere e documentate. Ogni commento mi sembra superfluo.

Anonimo, perdonami, ma il paragone che hai fatto ("Potrebbe portare Schifani in tribunale, invece che accusarlo in TV") non sta né in cielo né in terra. Travaglio non ha mica accusato Schifani di essere un mafioso. Ha solo detto (anzi ripetutuo, in quante sono cose già note) che in passato ha avuto amicizie (documentate) con alcuni di essi, cosa che non implica automaticamente l'esserlo a propria volta.

Non sono un avvocato, ma con quali elementi potrebbe eventualmente presentarsi ai carabinieri per denunciare Schifani? Adducendo vagamente che a suo tempo ha avuto rapporti di amicizia con alcuni di essi? Mi sembra un po' pochino per dare il via a una denuncia per associazione mafiosa. E poi non mi risulta che tra i compiti del giornalista (intendo giornalista nel senso autentico del termine) ci sia quello di denunciare la gente. Il giornalista è a suo modo uno che indaga, si interessa, approfondisce, acquisisce documenti che mette poi a disposizione dei lettori e dell'opinione pubblica.

Travaglio ha solo detto che sarebbe cosa buona che il Presidente del Senato spiegasse brevemente e semplicemente i termini della questione. Punto. E a questo proposito vorrei far presente che lo stesso Schifani, almeno a quanto mi risulta, non ha ancora né querelato Travaglio per ciò che ha detto e scritto, né, tanto meno, rettificato o spiegato alcunché.

BigFab ha detto...

> Il giornalista è a suo modo uno che indaga, si interessa, approfondisce, acquisisce documenti che mette poi a disposizione dei lettori e dell'opinione pubblica

E' esattamente quello che dovrebbe fare ogni giornalista; purtroppo la regola è diventata eccezione, spesso la professionalità dei giornalisti è messa in un angolo da "cause di forza maggiore" (editori, pressioni politiche, azionisti, autocensura), ne consegue che nel panorama spiccano i Travaglio, i Stella, gli Abbate, ovviamente derisi, contestati o emarginati in funzione del loro grado di "pericolosità", costituito dall'indipendenza del pensiero e dal coraggio di scrivere o parlare.

Anonimo ha detto...

Ok, riassumo il mio pensiero sulla vicenda.

Togliamo il gossip, le battute sulla muffa, il ricamo dei giornalisti e politici, e le strumentalizzazioni.

Cosa e' successo da Fazio? E' successo quanto segue: Travaglio racconta delle amicizie equivoche di Schifani. Ma non lo

accusa di aver infranto la legge, in quanto Schifani ha la fedina penale pulita. Da questo punto di vista, Schifani non

aveva motivo di querelare Travaglio, e Travaglio non ha nulla di concreto di cui accusare Schifani.

Schifani ha risposto a Travaglio: semplicemente chiarendo che non e' stato coinvolto in vicende giudiziarie. Che altro

doveva dire? Che ci si aspettava, una ammissione di colpevolezza?!

Travaglio accusa gli altri giornalisti di servilismo, cosa che in genere e' vera, ma in questo caso non direi. I fatti

da lui citati erano noti, forse un po' dimenticati in quanto notizie datate.

Alla fine, si e' sollevato molto rumore attorno ad una vicenda quasi inesistente. E l'unico risultato e' che Travaglio

vendera' qualche copia in piu' del suo libro (che si guarda bene dal distribuire gratis, come fa invece Grillo).

Riguardo al servilismo dei giornalisti: quanti dopo la puntata di Report su "I Re di Roma" hanno riportato la notizia?
Nessuno, Travaglio compreso! Forse perche' in quel caso era coinvolta una giunta di sinistra.

Andrea Sacchini ha detto...

> Da questo punto di vista, Schifani non aveva motivo di querelare Travaglio, e Travaglio non ha nulla di concreto di cui accusare Schifani.

Infatti, se guardi bene il filmato, Travaglio non ha accusato nessuno di un bel niente. Ha semplicemente auspicato che Schifani dia qualche spiegazione sulle amicizie del tempo che fu.

Perdonami, ma non riesco a leggere in tutto questo nulla di accusatorio.

> I fatti

da lui citati erano noti, forse un po' dimenticati in quanto notizie datate.


Già, è questo uno dei problemi di oggi: la gente dimentica troppo in fretta. Rinfrescare la memoria (e non mi riferisco specificamente a questa vicenda) può far bene ogni tanto.

> Alla fine, si e' sollevato molto rumore attorno ad una vicenda quasi inesistente.

Se Travaglio - come immagino - verrà assolto dalle accuse di diffamazione, non penso che la vicenda si potrà ancora inquadrare come "inesistente".

> vendera' qualche copia in piu' del suo libro (che si guarda bene dal distribuire gratis, come fa invece Grillo).

Che venderà qualche copia in più lo dici tu. E in ogni caso finché non saranno pubblicati dei dati di vendita che comparino questo libro coi precedenti si tratta di pure illazioni (a meno che tu non sia in grado di fornire un link che dia accesso a informazioni sul trend di vendita, visto che è attualmente in libreria).

Grillo, perdonami, in questo caso c'entra ben poco. Prima cosa non è uno scrittore, e se ti riferisci a questo dovresti sapere che non l'ha neppure scritto lui. Si è semplicemente limitato a raccogliere alcune delle lettere che gli sono arrivate e a metterle insieme.

Tra l'altro non è vero che è distribuito solo gratuitamente (sotto licenza Crative Commons), ma se guardi bene nella pagina che ho linkato è disponibile pure la versione a pagamento.

Siccome non mi risulta che Travaglio sia famoso per essere un filantropo e un benefattore, non vedo cosa ci sia di male a far pagare i libri che scrive.

> Nessuno, Travaglio compreso! Forse perche' in quel caso era coinvolta una giunta di sinistra.

Forse. ma se provi a googlare un po', ti accorgerai che a parte il sito di report e qualche blog non ne ha parlato nessuno: tanto meno i giornali che fanno riferimento alla destra (che solitamente in quesate cose ci si buttano a pesce).

Quindi può essere come dici tu, ma può anche essere che il reportage non fosse un granché, o quanto meno non valutato degno di attenzione.

Anonimo ha detto...

Infatti, se guardi bene il filmato, Travaglio non ha accusato nessuno di un bel niente.

Si, questo e' quello che credo anch'io. E prima della denuncia di Schifani, che sinceramente non mi aspettavo, avrei detto che si trattava di molto rumore per nulla.

Che venderà qualche copia in più lo dici tu...

Si, il paragone con Grillo non era molto azzeccato. Dietro al libro di Travaglio c'e' sicuramente molto lavoro, e al posto suo anche io vorrei un ritorno economico.

Pero' e' seccante che dietro ogni polemica, ci sia sempre la sponsorizzazione di un libro. Mi aveva infastidito altrettanto Saviano ad Anno Zero (con tutto il rispetto per uno che rischia la vita).

Forse. ma se provi a googlare un po'...

Le puntate di Report e' noto che non abbiano alcun seguito. Secondo me era una puntata rilevante (come quasi tutte quelle di Report) e il fatto che la puntata sia stata spostata a dopo il ballottaggio la dice lunga.

La notizia non e' stata cavalcata dai giornali di destra, un po' perche' tanto ormai hanno vinto le elezioni, un po' perche' i giornali di destra a Roma sono di proprieta' degli stessi costruttori denunciati (Il Tempo e' un esempio).

Quello che mi indigna e' che non ne parli la stampa "libera". Una analisi lucida e' qui: http://www.mentecritica.net/report-o-della-incapacita-di-indignarsi/cronache-italiane/fully/3907/ ed il primo commento (Sara, 8 Maggio 2008 a 13:38) secondo me spiega bene la situazione.

Come dicevi tu, ormai i politici lo sanno bene che per insabbiare i fatti non servono grandi manovre, basta non dire nulla ed aspettare - tempo un paio di settimane - che la gente dimentichi.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Scusa lo spam, ho evidenti problemi nell'uso di href. L'anteprima da il risultato giusto, ma quando posto succede un disastro.

Andrea Sacchini ha detto...

> Scusa lo spam, ho evidenti problemi nell'uso di href.

Se ti danno noie i tag [a] e [/a] (strano però, probabilmente sbagli qualcosa nell'inserire i tag) usa http://tinyurl.com/. Inserisci nel form l'url della pagina che vuoi linkare e poi fai il copia e incolla del risultato. La pagina che volevi segnalare tu, ad esempio, è questa:

http://tinyurl.com/5n94xv

Per quanto riguarda Report, non so che dirti. L'ho sempre considerata una di quelle trasmissioni che potrebbe giustificare il pagamento del canone, anche se ultimamente un episodio (di cui ho parlato qui) mi ha fatto un po' pensare.

Vegard ha detto...

Cosa ha detto di male quel ciarlatano di Travaglio? Nulla tutte cose vere e sacrosante, MA, perché c'è un MA bello grosso, è COME ha detto queste cose, ha parlato della compartecipazione al 3% di Schifani in un società con persone che VENTI anni dopo son state indagate per mafia? Non mi pare, ha lasciato intendere che i tempi fossero più compressi nel più puro stile grillino-comunista.
Purtroppo il mondo è di quelli che ignorano e sopratutto non si informano, il mondo è popolato (l'Italia con una media più alta visto il poco acculturamento nazionale), travaglio che esordisce dicendo che un paragone tra la muffa e Schifani non regge perchè la muffa è utile? Bah, cos'era una licenza poetica?
E via tutto il popolo dei blog dei grillini dei pacifinti a dargli corda. Questa gente ormai non pensa più con la propria testa, sente la necessità di far parte di qualcosa "di più grande" per compensare la pochezza intellettiva, internet ed i blog sono un escamotage perfetto.
Sopratutto il blog del gran visir di tutti i cialtroni, ovviamente Beppe Grillo che dopo la barbina figura dell'altro ieri nelle Marche ("ma venite a contestare me" molto in tema "lei non sa chi sono io") dovrebbe meter via baracca e burattini e ritirarsi a vita privata, altro che vaffa day...
Bah.

Andate in pace.

Andrea Sacchini ha detto...

Mamma mia, non ho mai visto una accozzaglia simile di generalizzazioni e pressapochismo concentrati in così poche righe.

> Non mi pare, ha lasciato intendere che i tempi fossero più compressi nel più puro stile grillino-comunista.

Evidentemente sei esperto in materia: io non so nemmeno cosa sia lo stile "grillino-comunista". Io, personalmente, per quello che può contare, nell'intervento di Travaglio non ci ho visto nessun secondo fine. Evidentemente sono miope. Sono solo riuscito a cogliere un invito a Schifani a chiarire una volta per tutte questa storia.

Cosa che se avesse fatto, invece di trincerarsi dietro a dei ridicoli no-comment, avrebbe evitato il polverone che è stato sollevato. Ma adesso lui è la seconda carica dello stato, mica può abbassarsi a dare qualche spiegazione a noi poveri tapini. No, lui dà mandato agli avvocati.

In fin dei conti sono contento: vorrà dire che una volta per tutte una sede stabilirà chi racconta balle e chi no.

> Purtroppo il mondo è di quelli che ignorano e sopratutto non si informano

Qui concordo, non si può pretendere di spiegare la cultura e il concetto di informazione a gente succube da decenni dell'idiozia televisiva e relativi telegiornali.

> Questa gente ormai non pensa più con la propria testa, sente la necessità di far parte di qualcosa "di più grande" per compensare la pochezza intellettiva

Non ti posso rispondere perché non appartengo a niente "di più grande" (?), come dici tu. Se era a questo che ti riferivi, io sono uno di quelli che è andato a firmare in entrambi i v-day, e ti posso garantire che ci sono andato con la mia testa: ho analizzato attentamente tutti i quesiti referendari, li ho valutati, e ho espresso il mio giudizio in merito in più di un post su questo blog, esaminando e mettendo in evidenza anche gli aspetti che non mi convincevano del tutto.

Grillo non c'entra assolutamente niente. Le proposte le ho trovate condivisibili e sarei andato a firmarle anche le avesse messe in campo Giuliano Ferrara, persona della quale mi infastidisce la sola visione.

> internet ed i blog sono un escamotage perfetto

Sì? Bene. Lieto di appartenere alla categoria dei blogger allora. Ovviamente non provo neanche a spiegare cosa siano i blog a chi fa affermazioni del genere.

> dovrebbe meter via baracca e burattini e ritirarsi a vita privata, altro che vaffa day...

Sì, più o meno come alcuni commentatori di blog, che dall'alto del loro "aver capito tutto della vita" pretendono di dispensare pillole di saggezza ad ogni parola e di pontificare su ogni aspetto dello scibile umano.

Tanto di cappello.

Vegard ha detto...

Ehm, tu dici che Travaglio ha fatto quelle dichiarazioni senza secondi fini? Un per tutte, vendere, poi la solita demonizzazione dell'avversario TIPICA delle frange più cialtronesche dell'internazionale comunista dei bei tempi andati dove le mettiamo?
Io avrei messo su un'accozzaglia di generalizzazioni e pressapochismo?
Stiamo scherzando vero, mister "l'insulina è disponibile in natura".
Dici che non provi nemmeno a spiegarmi cos'è un blog, meno male va son solo 4 anni che ne mando avanti uno... ma grazie al cielo ci son personaggi come te che dall'alto della loro sapienza illuminano le menti di quei "poveri commentatori di blog" che, poveri loro, non sanno quanto è difficile (mah) gestire un blog, certo, censurare la gente da proprio tanto lavoro da fare. Io RISPONDO alle persone che fanno critiche "indigeste" non li faccio sparire, ah vero, ma IO sono rappresentato in parlamento ed ho uno status sociale da difendere... IO!
Dici che sei andato a firmare per il vaffa day? Beh, molto maturo, decisamente molto maturo... ma sei un quindicenne?
Poi, è inutile che cerchi di fare quello "super partes" basta vedere il tuo altro blog e zack, ecco che ti si tana, grillino antiberlusconiano... poveraccio.
Censurami questo va'.

Andrea Sacchini ha detto...

> Ehm, tu dici che Travaglio ha fatto quelle dichiarazioni senza secondi fini?

Sbagliato. Basta leggere. Io non "dico" che Travaglio ha fatto quelle dichiarazioni senza secondi fini, io "penso" che Travaglio le abbia fatte, che presuppone il fatto che si tratta di un'impressione mia e che mi potrei anche sbagliare, come è già successo altre volte.

Concetto un po' difficile da spiegare (l'ammissione di avere torto) a chi è convinto di essere in possesso della verità rivelata.

> Un per tutte, vendere

Ancora con 'sta storia? Ho già risposto qualche commento più sopra.

> Io avrei messo su un'accozzaglia di generalizzazioni e pressapochismo?

scusa, ma confermo questa mia impressione.

> Stiamo scherzando vero, mister "l'insulina è disponibile in natura

Comodo travisare le frasi altrui. Io ho scritto: come potrebbe invece spiegare la decisione di cambiare terapia eliminando l'insulina (che comunque, se non erro, dovrebbe essere un ormone naturale)

Come puoi leggere da te, io ho solamente scritto che dovrebbe essere un ormone naturale, utilizzando la formula dubitativa ("se non erro") proprio perché non ero sicuro della cosa e sul momento non avevo il tempo di andare a controllare.

Mi pare sia una cosa ben diversa da quanto mi hai attribuito tu.

> meno male va son solo 4 anni che ne mando avanti uno

Scusami di nuovo, ma non si direbbe.

> che, poveri loro, non sanno quanto è difficile (mah) gestire un blog,

Gestire un blog, aggiornandolo regolarmente tutti i giorni, è una cosa che porta via tantissimo tempo e che chiunque può confermare. A meno che per blog non si intenda un post ogni due settimane con tre foto inserite ogni volta.

> Io RISPONDO alle persone che fanno critiche "indigeste" non li faccio sparire,

Mai fatto sparire nessuno, tranne qualche commento di spam. Sfido ogni lettore di questo blog a farsi avanti per dire se ho mai bannato un suo commento. Solo in due casi, il tuo ieri e un altro tempo fa, ho leggermente modificato un commento per lo stesso motivo. Modifica che, in entrambi i casi, non ha minimamente alterato il senso del commento inserito.

Hai uno strano concetto della censura tu.

> Beh, molto maturo, decisamente molto maturo... ma sei un quindicenne?

Io sono andato a firmare liberamente per dei quesiti referendari che ho letto, approvato, e dei quali ho evidenziato in questo blog ampiamente pregi e difetti.

Tu, probabilmente, sei andato a votare e in tal caso hai votato una lista piena di personaggi messi lì dalle segreterie dei partiti senza alcuna possibilità di dire bau. Io per lo stesso motivo mi sono rifiutato di recarmi alle urne.

Se questo è essere immaturo, benissimo, mi ritengo più che immaturo.

> Poi, è inutile che cerchi di fare quello "super partes" basta vedere il tuo altro blog e zack

Prima di sparare a vanvera, leggi. Mai dichiarato di essere super partes, almeno politicamente. Ho scritto e riscritto che il governo che ha vinto le elezioni non mi piace, e ho altresì scritto che nel caso fossi andato a votare avrei votato l'Italia dei Valori di Di Pietro. Nero su bianco.

Non ho mai cercato - come mi attribuisci per la seconda volta erroneamente tu - di dare a bere a nessuno di essere super partes. Quindi, prima di attribuirmi frasi mai dette o di darmi patenti di cercare di essere qualsiasi cosa, informati in futuro.

Anonimo ha detto...

Per chi vorrebbe votare Di Pietro:

Egregio onorevole Di Pietro, provo a raccontare alcuni fatti di cui sono venuto a conoscenza, non so se siano veri e spero proprio di no, poi lei mi dirà se sono veri o taroccati: un imprenditore con qualche problemino legale, molto veniale, presta ad un magistrato, nel caso un sostituto procuratore dello stesso tribunale nel quale l'imprenditore è indagato, una piccola somma di 80 milioni. Appena viene scoperto, e solo allora, il magistrato "restituisce" in una scatola da scarpe gli 80 milioni all'imprenditore. Ovviamente è un racconto inventato e non c'è niente di vero, altrimenti il magistrato doveva forse essere condannato o no? poi Mi verrebbero, fosse vero, subito in mente alcune domande:

1) In Italia i prestiti le fanno le banche o gli imprenditori?
2) ricevere un prestito e non pagare interessi al creditore, specie se indagato, è una prassi comune fra i magistrati?
3) La certezza della restituzione del denaro può essere provata solo se da una disponibilità propria e legale (per esempio c/c) viene trasferita la somma. I soldi dentro una scatola da scarpe mi ricordano le mazzette di dollari con l'elastico delle comiche di Charlot. Perché non sarebbe stato usato il più semplice e sicuro mezzo di pagamento: bonifico bancario? Le chiedo solo cosa avrebbe fatto lei se si fosse trovato davanti un caso così? Ovviamente, ripeto i fatti sono immaginari e non reali. Cordiali saluti.

Stefano Neri

Andrea Sacchini ha detto...

Caro Stefano, forse le tue domande avresti fatto meglio a postarle qui. :-)

Scherzo, ovviamente. In ogni modo ho provato a googlare un po' per cercare notizie in merito alla storia che hai raccontato ma non ho trovato niente di preciso, neppure sulla wikipedia.

Se magari hai tu qualche link valido in merito lo puoi postare tranquillamente.

Ciao.

Anonimo ha detto...

Continuiamo su di Pietro:

Inchiesta sui rimborsi: ecco gli affari d’oro dell’immobiliare Di Pietro

di Gian Marco Chiocci e Luca Rocca ilGiornale.it

Si chiama «Antocri» la società che negli ultimi tempi sta togliendo il sonno ad Antonio Di Pietro e al gip di Roma chiamato a decidere sul rinvio a giudizio del ministro delle Infrastrutture indagato per truffa, falso, appropriazione indebita.

È intorno a questa Srl immobiliare, infatti, che si muove l’inchiesta della magistratura romana scaturita dalle rivelazioni di uno dei soci fondatori dell’«Italia dei Valori», l’ex braccio destro di Tonino, Mario Di Domenico.

L’immobiliare «Antocri» (acronimo ideato con le iniziali dei tre figli dell’ex pm, Anna, Toto e Cristiano) ha una particolarità non da poco: come socio unico ha Antonio Di Pietro.

È stata costituita a Bergamo nel 2003 - 1 aprile - all’indomani del giallo sulle presunte firme false apposte sull’atto che ha certificato l’approvazione del bilancio prodromico all’ottenimento dei finanziamenti pubblici.

TUTTO IN CASA

Del suo cda, almeno fino al luglio 2006, faceva parte Silvana Mura, deputata-tesoriera dell’Idv mentre amministratore unico è Claudio Belotti, compagno della Mura.

La particolarissima storia dell’«Antocri» corre lungo i medesimi binari dell’«associazione» «Italia dei Valori» creata nel settembre del 2000 e inizialmente composta da tre soci: appunto Di Pietro, che ne diventa presidente, Di Domenico, segretario, e la Mura, tesoriera.

Per la sua associazione politica, che ha incassato oltre 22 milioni di euro dallo Stato come rimborso elettorale, Di Pietro ha voluto uno statuto di ferro, più volte modificato, che gli ha consentito un’ampia libertà di manovra.

Dopo soli tre anni, infatti, nel novembre 2003 l’ex pm si ritrova socio unico dell’«associazione Idv», proprio come in «Antocri».

Un solo nome, lo stesso, per la Srl immobiliare e per il partito senza prestare particolare attenzione ad un conflitto di interessi che via via si faceva palese.

C’è chi prova ad opporsi a questo modo di fare. Uno è Mario Di Domenico, che a suo dire sarebbe stato messo da parte dopo aver denunciato la gestione anomala del fondo dell’Idv.

SOCIO UNICO

Stando agli atti depositati in procura da Di Domenico, l’ex pm sarebbe rimasto socio unico dell’Idv per più di 7 mesi, e ciò in barba alla legge che prevede l’estinzione dell’associazione qualora questa resti con un solo socio per più di due mesi.

Ed inoltre Di Pietro avrebbe sostanzialmente modificato lo statuto di modo che l’originario progetto associativo «plurale aperto» non fosse più possibile in questa situazione di conflitto d’interessi determinata dal suo socio unico.

Se la premessa fosse vera, le conseguenze per l’Idv sarebbero pesanti. Tant’è.

Nel luglio del 2004 Di Pietro si farà affiancare da Susanna Mazzoleni, moglie e madre di due dei suoi tre figli, e dall’immancabile Mura. Sostanzialmente non cambia nulla. Tranne il fatto che ora nessuno potrà più mettere bocca negli affari di Tonino.

Da qui cominciano le stranezze.

«Antocri» ha un capitale sociale molto modesto: appena 50mila euro. Nonostante ciò gli acquisti messi a bilancio sono sorprendentemente alti.

La sede dell’«Idv» - ad esempio - all’inizio risulta a Busto Arsizio ma dopo qualche anno viene trasferita a Milano, e precisamente in un appartamento di nove vani nella centrale via Casati.

L’immobile appartiene al gruppo Pirelli Re, ma poco tempo dopo viene acquistato proprio dall’«Antocri».

Dunque l’«Idv», che ha come socio unico Di Pietro, paga l’affitto all’«Antocri» dello stesso Di Pietro.

L’ipotesi investigativa è che paghi l’affitto a se stesso con i soldi dello Stato (provenienti dai finanziamenti elettorali). Non solo.

La Srl del ministro compra anche dieci vani nella capitale, in via Principe Eugenio.

E l’Idv ci trasferisce la sede. Ancora una volta il partito di Di Pietro paga l’affitto alla società di Di Pietro.

Il valore degli immobili è cospicuo: 1 milione 788mila euro. Le cifre del mutuo che pesano sulle fragili spalle dell’«Antocri» e con le quali il suo plenipotenziario acquista le due importanti sedi, le si possono leggere sul bilancio del 2005:

276mila euro per quello milanese, sottoscritto nell’aprile del 2004; 385 per il mutuo romano, stipulato nel giugno del 2005.

Totale: 661mila euro da versare alla Bnl. Al Gip Di Pietro ha detto che la metà per l’acquisto di questi due appartamenti l’ha conferita personalmente.

Nel bilancio 2006 Antocri risulta un prestito del socio unico per circa 1milione 200mila euro.

PRESTITO A SE STESSO

Di Pietro, quindi, avrebbe prestato i soldi a se stesso.

Ma da dove provengono questi denari accumulati nel breve periodo 2003-2004?

Di Domenico ha chiesto al gip di appurarlo.

Tornando ai due mutui, questi scadranno nel 2019 il primo e nel 2015 il secondo.

Si suppone, dunque, che gli interessi saranno onerosi.
Si suppone anche che queste cospicue somme saranno riscattate con l’affitto versato dall’«Idv» all’«Antocri», visto che questa non ha introiti provenienti da altra sconosciuta attività.

E ci risiamo: da dove saltano fuori i soldi con i quali una società con un capitale di soli 50mila euro è riuscita ad acquistare immobili così costosi?

È qui che solo ora il gip fa accertamenti dopo la curiosa richiesta d’archiviazione del pm arrivata a solo una settimana dall’iscrizione nell’apposito registro degli indagati del ministro.

Dunque, il sospetto di Di Domenico è che l’«Antocri» abbia stornato il denaro dai rimborsi elettorali dell’«Idv».

Quello che si sa è che nel 2003 il «socio unico» Di Pietro versa alla sua Srl 100mila euro come «prestito infruttifero», l’anno dopo altri 300mila euro e nel 2005, 783mila euro, per un totale di 1 milione 183mila euro in contanti, in soli tre anni.

Ma leggendo bene i documenti contabili si scopre un’altra cosa, e cioè che nel 2001, grazie alle tornate elettorali, il partito del gabbiano comincia a incassare i primi denari: circa 250mila euro di rimborsi elettorali come anticipo, più 400mila euro, rateizzati, nei successivi quattro anni.

A questi si aggiungono altri 2 milioni di euro nel 2002.

Nel 2003, l’anno di nascita di «Antocri», le casse del partito sono piuttosto piene, anche perché ai soldi degli anni precedenti vanno ad aggiungersi altri 2 milioni e mezzo di euro.

Nel 2006 l’«Idv» riceve altri 10 milioni e 726mila di euro per le elezioni politiche, che aggiunti a quelli degli anni precedenti, fanno oltre 22 milioni.

Il destino di tutti questi quattrini è, dunque, nelle mani di un solo uomo: Antonio Di Pietro.
IMMOBILIARE DI FAMIGLIA

Quando a Di Domenico, assistito dall’avvocato Roberto Ruggiero, gli è stato chiesto se secondo lui l’«Antocri» abbia acquistato i costosi immobili coi soldi dei rimborsi elettorali, l’interessato ha risposto: «Lo sospetto».

Precedentemente, però, l’ex uomo ombra di Di Pietro era stato ben più loquace: «La Antocri è una sorta di immobiliare di famiglia, sottocapitalizzata, senza dipendenti, senza mandati immobiliari, senza niente.

Ma con un patrimonio da far già invidia a chiunque nel settore».

Al di là della decisione che il gip sarà chiamato a prendere su Di Pietro, dalla lettura degli atti giudiziari e dei bilanci dell’«Idv» e della «Antocri» traspare un comportamento eticamente e moralmente non immune da critiche.

«Abbiamo passato anni ad attaccare Berlusconi per i suoi macroscopici conflitti d’interesse - ha dichiarato l’ex deputato dell’Idv, Elio Veltri - ed ora ce ne troviamo in casa uno grande come una portaerei».

Andrea Sacchini ha detto...

Scusate, ma finché la posizione con la giustizia di Di Pietro sarà quella riportata qui, queste belle storie rimarranno comunque tali.

Perlomeno in attesa di qualcuno che le ritenga degne di essere oggetto di una indagine giudiziaria.

Anonimo ha detto...

Ah, capisco...
Dunque, secondo te, Schifani dovrebbe dare spiegazioni per aver lavorato (rapporto lavorativo interrotto dopo un anno e mezzo) con 2 persone allora incensurate e che 18 anni dopo si sono rivelati mafiosi.
Vicenda, tra l'altro, non nuova né nascosta come vorrebbe far credere travaglio, bensì pubblicata più volte e penalmente irrilevante.
Di Pietro invece non ha il medesimo obbligo circa le vicende citate nei precedenti commenti.
Complimenti.
Oltre che esempio di coerenza (si capisce l'ironia?) tu sei la dimostrazione non solo della malafede di travaglio e del suo modo truffaldino di esporre le cose, ma anche della partigianeria dei travaglini che sono tutt'altro che interessati alla verità.

Andrea Sacchini ha detto...

> Dunque, secondo te, Schifani dovrebbe dare spiegazioni per aver lavorato (rapporto lavorativo interrotto dopo un anno e mezzo) con 2 persone allora incensurate e che 18 anni dopo si sono rivelati mafiosi.

Sì, a mio avviso non sarebbe male se ne desse qualcuna. E non starebbero male, visto che ci siamo, neppure due paroline sulla sua attività di consulente del sindaco del comune di Villabate (PA), la cui giunta comunale è stato sciolta due volte per collusioni con la mafia.

Come ho spiegato più volte, nessuno - né io né Travaglio in tv - ha accusato Schifani di niente. L'unica richiesta è di dare qualche spiegazione, prendere qualche posizione. Sempre che non sia troppo disturbo, ovviamente.

> Vicenda, tra l'altro, non nuova né nascosta come vorrebbe far credere travaglio, bensì pubblicata più volte e penalmente irrilevante.

Appunto, non nuova né nascosta, come ha più volte ribadito lo stesso Travaglio nella puntata di Annozero in questione. Con la differenza però che finché sta scritta in qualche libro tutto va bene, tanto la gente legge poco, non appena arriva in tv scatta la querela. Anche a lui, a coerenza...

> Di Pietro invece non ha il medesimo obbligo circa le vicende citate nei precedenti commenti.

Di Pietro ha lo stesso obbligo, e le stesse richieste di chiarimenti a Schifani valgono anche per lui. Se fai un giro nel suo blog ti accorgerai come in mezzo ai commenti dei suoi lettori ce ne siano molti di persone che li chiedono. Io stesso ho postato più di un commento linkando pagine come questa (http://tinyurl.com/5byfqu). Se Schifani avesse anche lui un blog proprio, col quale rendere conto tutti i giorni a chi lo ha votato cosa combina e cosa ha combinato in passato, certe cose gliele si potrebbero chiedere direttamente, come succede con Di Pietro.

Ma lui adesso è la seconda carica dello stato, volete che perda tempo a rendere conto della sua attività direttamente col popolo tramite un blog?

> tu sei la dimostrazione non solo della malafede di travaglio e del suo modo truffaldino di esporre le cose, ma anche della partigianeria dei travaglini che sono tutt'altro che interessati alla verità.

Caschi male, bello. Io non sono né grillino (già spiegato qui), né tanto meno travaglino. A me interessa la chiarezza, la correttezza e i fatti appurati, il resto sono chiacchiere da bar.

Anonimo ha detto...

Prima di scrivere, dovresti almeno rileggerti l'ultimo commento che hai pubblicato, nel quale, guardacaso, affermi l'opposto.
Altrimenti, spiegamelo. Dimmi che ho capito male o non ti sei spiegato bene, poichè il sunto di quel commento è che viste le archiviazioni pubblicate su wikipedia, a te va bene così e di pietro non deve dare alcuna spiegazione (su altri fatti per altro) finchè queste vicende non diventino penalmente rilevanti per qualche magistrato (naturalmente beneficio non concesso a Schifani).
Temo invece che si tratti del solito "due pesi e due misure".

p.s.
Non vuoi essere additato come grillino?
Ti servirà ben altro che una timida presa di distanza da alcuni atteggiamenti di quel cialtrone.
Una persona con un minimo di spirito critico eviterebbe di partecipare a quelle abominevoli riunioni in piazza nelle quali grillo diffonde una quantità enorme di notizie false (ad esempio il numero di basi americane in Italia) ed il cui unico scopo è quello di vendere i dvd (vedasi gli inviti rivolti al proprio pubblico sul sito del suddetto cialtrone) della manifestazione con la scusa di non riuscire a coprire i costi (ma cosa sono poche decine di migliaia di euro per un signore che ne guadagna 4,5 milioni?).

Andrea Sacchini ha detto...

> Altrimenti, spiegamelo. Dimmi che ho capito male o non ti sei spiegato bene, poichè il sunto di quel commento è che viste le archiviazioni pubblicate su wikipedia, a te va bene così e di pietro non deve dare alcuna spiegazione (su altri fatti per altro) finchè queste vicende non diventino penalmente rilevanti per qualche magistrato (naturalmente beneficio non concesso a Schifani).

Te lo dico subito: hai capito male. Nel mio commento, infatti, ho scritto (è ancora lì):

Scusate, ma finché la posizione con la giustizia di Di Pietro sarà quella riportata qui, queste belle storie rimarranno comunque tali.

Perlomeno in attesa di qualcuno che le ritenga degne di essere oggetto di una indagine giudiziaria.


Se l'italiano non mi inganna, io mi sono semplicemente limitato a dire che finché un giudice o un magistrato non decideranno che ci sono gli estremi e le basi per procedere legalmente per questi motivi contro l'ex pm, a me sta benissimo così. Non ho scritto in nessun posto che Di Pietro non sia tenuto a dare spiegazioni, ma si è trattato solo di una tua erronea deduzione.

Quindi prima di mettermi in bocca cose che non ho mai affermato, cerca di leggere (e soprattutto di comprendere) ciò che scrivo.

> Temo invece che si tratti del solito "due pesi e due misure"

Come vedi i tuoi timori sono infondati, visto che nel mio piccolo ho auspicato che entrambi spieghino i punti a loro addebitati.

> Non vuoi essere additato come grillino?
Ti servirà ben altro che una timida presa di distanza da alcuni atteggiamenti di quel cialtrone.


Sai, forse tu non sei abituato, ma io sono abituato a pensare con la mia testa. Di Grillo mi interessano alcune iniziative concrete; il fatto che poi mi piaccia come comico è del tutto secondario.

Se la cosa ti può interessare ho preso più di una volta le distanze da alcune delle scempiaggini che ha detto, tipo le sue uscite all'epoca dell'abolizione dei costi di ricarica, oppure da un suo famoso post in cui auspicava il passaggio a Linux di tutti quelli che usano un pc.

A dimostrazione di quanto dico, oltre al mio articolo che ho linkato nel commento precedente ti segnalo questo, in cui esprimo seri dubbi sull'atteggiamento tenuto dal comico verso i giornalisti. Articolo che è stato poi linkato nell'home page del portale Libero (puoi controllare da te) e letto quindi da qualche milionata di lettori.

Come vedi, si tratta di molto più di "qualche timida presa di distanza", come la chiami tu.

> Una persona con un minimo di spirito critico eviterebbe di partecipare a quelle abominevoli riunioni in piazza

Anche certi commentatori prima di sparare castronerie farebbero meglio a documentarsi bene e ad informarsi meglio.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace ma questo tuo arrampicarti sui vetri ti rende solo patetico.
Tu non hai risposto "si, sono vicende interessanti e di pietro, nonostante alcune archiviazioni, dovrebbe dare spiegazioni".
Tu hai scritto (e lo hai confermato)"finché un giudice o un magistrato non decideranno che ci sono gli estremi e le basi per procedere legalmente per questi motivi contro l'ex pm, a me sta benissimo così".
La capisci la differenza?
Adesso puoi continuare col mirror climbing e dire che no, in realtà volevi dire altro; ma le tue parole sono state chiare e non tutti hanno l'anello al naso...

Andrea Sacchini ha detto...

> Mi dispiace ma questo tuo arrampicarti sui vetri ti rende solo patetico.

Se dire ciò che penso e controbattere a chi mi mette in bocca cose mai dette significa essere patetico, ebbene sì, lo sono.

Per quanto riguarda l'arrampicarsi sugli specchi, ti assicuro che per rispondere alle tue assurdità non ce n'è alcun bisogno.

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