Ho imparato una cosa. O, meglio, ho avuto conferma di una cosa (che sapevo già): quando i giornali strombazzano ai quattro venti certe notizie vuole dire che c'è sotto qualcos'altro. E' una sorta di tentativo di distrarre l'opinione pubblica meno attenta dalla sostanza vera della notizia stessa.
Così leggiamo da qualche giorno, su ogni giornale, che il presidente Napolitano (quello dei discorsi soporiferi di ogni fine d'anno) ha tagliato alcune voci di spesa del Quirinale: qualche corazziere, qualche indennità, in modo tale che nell'anno corrente (2008) il Quirinale risparmierà ben 800.000 (ottocentomila) euro rispetto all'anno precedente. Ovviamente non sarò certo io a spiegarvi cosa significa, in termini percentuali (che rendono senz'altro meglio l'idea), risparmiare 800.000 € su 240 milioni, il calcolo lo potete fare da voi.
Ma l'aspetto più interessante di tutta la vicenda non è il taglio in sé (il quale, se vogliamo, rappresenta comunque un'inversione di tendenza), ma cosa costa il Quirinale rispetto a istituzioni analoghe di altri paesi. Penso che niente meglio di un grafico possa chiarirlo:
Tornando a quello che dicevo all'inizio, penso che forse la gente sarebbe stata più contenta (ovviamente si fa per dire) di sapere questa cosa qui. Anche perché reclamizzare tanto il fatto che quest'anno il "baraccone" Quirinale costerà il 3 per mille in meno dell'anno precedente, omettendo che comunque il risultato sarà l'equivalente di quanto spendono Casa Bianca, Eliseo e Buckingham Palace messi insieme, sa un po' di presa per i fondelli.
E' sempre così: per cercare le notizie vere bisogna leggere tra le righe.
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