martedì 23 aprile 2024

Perché noi maschi non possiamo parlare di aborto?

Nella discussione sui social e fuori che va avanti da giorni sull'aborto, discussione che ha preso il via dopo la proposta di FdI di insediare i Pro Vita nei consultori, mi è capitato di leggere moltissimi interventi di donne di questo tenore: Tu, uomo, non hai l'utero, quindi non puoi parlare di aborto.

Mi sembra un atteggiamento molto intollerante (volevo dire fascista ma forse è troppo forte) e sostanzialmente privo di giustificazione. Se io, uomo, sono interessato ai temi etici, mi documento, leggo, mi informo, cosa impedisce che possa esprimermi in merito? Quale sarebbe il senso di subordinare l'esternazione di una opinione al possesso o meno di un organo del corpo umano? 

Io credo che ognuno possa e debba, se vuole, parlare di ogni argomento su cui ritiene di avere un'opinione, compresi i piu delicati e spinosi. Con pacatezza ed equilibrio, naturalmente, e soprattutto evitando di assumere l'atteggiamento tipico di chi si fa portatore di verità assolute.

14 commenti:

  1. Perché per secoli, per non dire millenni, gli uomini hanno posseduto, controllato e usato i corpi delle donne per i loro maneggi di potere, a tutti i livelli: dai matrimoni per ragioni di stato, fino alla prole intesa come prova di virilità.
    La ferita è ancora fresca e forse non sarà mai del tutto rimarginata. Sentire uomini sentenziare (moltissimi uomini sentenziano, non conversano, hanno verità non opinioni) sull'aborto risveglia memorie ataviche incise nei nostri cervelli.
    Spero che passi...

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    1. Infatti nel mio post, come si legge, non mi riferisco a quelli.

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    2. La distinzione fra "noi" e "loro" può essere fatta solo a posteriori, e a quel punto il danno è fatto

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    3. Ok. Quindi, per capire: se io domani volessi scrivere un post con una mia opinione sull'aborto, lo potrei fare? Perché alla fine è questo che a me interessa.

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    4. Certo che puoi, leggerò volentieri.
      Ah, dimenticavo: pensando all'universo femminile la tua domanda "Quale sarebbe il senso di subordinare l'esternazione di una opinione al possesso o meno di un organo del corpo umano?" assume un senso diverso.
      O no?

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    5. No, io tendo a ragionare in termini ecumenici. Limite mio, probabilmente.

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    6. Stavo rispondendo, ma poi mi sono chiesta a che pro: qualunque opinione io possa esprimere al riguardo sarebbe soppesata alla luce del fatto che io sono una donna (e quindi probabilmente sto rivendicando il mio essere maggiormente titolata a parlare di aborto eccetera eccetera...) e tu un uomo (e quindi tu no). Non importa che il pregiudizio sia fondato o meno: funziona, e quindi dev'essere così.
      Qui ovviamente si sta parlando di libertà di espressione, non di aborto.

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    7. Infatti il mio post su quello verte: la libertà di espressione. Nello specifico, riguardo alla libertà degli uomini di poter avere una propria idea sull'aborto e di poterla esprimere. Poi, come quasi sempre succede, il fulcro della discussione si sposta sulla liceità o meno dell'atto di abortire in sé, ma non era a questo che miravo io.

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  2. Ha fatto sorridere (amaro) il Porta a porta sull'aborto con tutti maschietti. Non che non se ne possa parlare, anche perché se si arriva ad un aborto, c'è stato comunque un maschio di mezzo..

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    1. Ne ho sentito parlare ma non l'ho vista, anche perché non avendo in casa la TV...
      Comunque, conoscendo Vespa, immagino il tenore della trasmissione.

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  3. Gli uomini hanno tutto il diritto di dire la loro anche sul tema aborto, perché no? Non è, e non deve essere, un’ esclusiva della donna. Questo è il mio pensiero.
    sinforosa

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  4. Per quello che conta, io sono contrario all'aborto, a meno che la gravidanza non metta a rischio la vita della donna incinta. E' una presa di posizione che esprimo appena entro in confidenza con una donna con la quale potrebbe esserci una storia. Poi ovviamente riconosco che il diritto all'aborto spetti esclusivamente alla donna incinta (e non, attenzione, "alle donne", che siano familiari oppure politiche), ma una donna che parte favorevole all'aborto ha zero valori umani da spartire con me.

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    1. Posizione che non condivido ma più che legittima.

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