giovedì 11 aprile 2024

I giovani "anziani"

In 15 minuti Dario Fabbri ha smontato tutto ciò che credevo di sapere sui giovani, spiegando la differenza tra i giovani veramente giovani, che non sono i nostri, e i giovani "anziani". 

Un giovane che si preoccupa del futuro del pianeta (un esempio) non è un giovane. Chi è in punto di morte si preoccupa del mondo che lascerà alle generazioni successive, non un giovane. Su alcune cose ci devo ancora riflettere, ma questa interessantissima lezione mi ha spiazzato. 

Molto interessante anche la spiegazione dei motivi per cui gli americani bandiscono TikTok, che non è quella che credevo io.

Uno degli interventi più interessanti di Dario Fabbri (qui).

3 commenti:

  1. 15 minuti interessanti ma che mi lasciano diverse perplessità.

    La Cina non credo abbia nel suo DNA l'imperialismo di conquistare il mondo tanto che è stata invasa persino dal Giappone nel 1931.

    l'India mi ha sempre dato un'impressione di una nazione pacifista per via dell'induismo ma forse non lo sono poi tanto

    "Nonostante l'immagine internazionale del Paese, intrisa di pacifismo e di patetismo, nel frattempo l'India è stata praticamente sempre in guerra con qualcuno: col Pakistan, con la Cina, con lo Sri Lanka, perfino con il Portogallo per l'annessione di Goa ed altri ex-possedimenti portoghesi. I conflitti militari che hanno visto coinvolta l'India a partire dalla sua indipendenza nel 1947 sono ben 27. Le Bharatiya Sasastra Senaem, le forze armate indiane, ad oggi costituirebbero il 4° esercito più potente del mondo. L'India dev'essere l'unico Paese che è tuttora percepito come «povero», ma che in realtà possiede una flotta di sottomarini nucleari, la classe Arihant."

    Fonte Italia Oggi - 23 dicembre 2023

    Comunque i pericoli per la sicurezza mondiale non vengono da Cina e India.

    Vengo alla parte per me più interessante i giovani.

    Non ho ben capito cosa intende Dario Fabbri sicuramente i giovani non pensano tanto al futuro perché alla loro età il futuro appare lontanissimo ma dire che i giovani non si importano dell'ambiente e dei problemi del mondo non condivido per nulla! Ricordo bene a scuola il tanto spazio su tanti argomenti sociali e ambientali sin dalle elementari siamo stati sensiblizzati sulle guerre nel mondo, la povertà, inquinamento, lo sfruttamento del lavoro minorile, sui cambiamenti climatici noi in Italia abbiamo vissuto in larga parte un'infanzia e adolescenza nel benessere ma sapevamo bene delle bombe in Kosovo, della colla aspirata per lenire la fame in Sudamerica, delle case di fango in India, dei bambini sfruttati per la fabbricazione dei vestiti di marca (in particolare ma non solo la Nike) motivo per cui io non ho mai voluto acquistare abiti firmati, dello scioglimento dei ghiacciai, delle nefandezze della Monsanto, dei danni del McDonald's.

    Quindi credere che i giovani vivano in una sorta di Paese dei Balocchi non credo che sia veritiero di sicuro la mia generazione non era insensibile eravamo ben consci di essere fortunati.

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  2. Stando a quel che afferma Fabbri, che stimo, l'unica generazione "genuina" sarebbe la sua che, purtroppo, passerà velocemente.
    I giovani: li abbiamo costretti noi ad occuparsi del futuro perchè la loro sarebbe l'età degli ideali e della giustizia "giusta". Loro, sfuggiti ai giochi, ai cartoni violenti e a tutto quello che esalta gli eroi negativi, si salvano (possibilmente) la vita conservando i valori positivi che noi abbiamo scartato da tempo... in tal modo riescono a differenziarsi da noi e dalle nostre colpevoli e immature indifferenze.
    Ciao.

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  3. Non ho ben capito cosa intende Dario Fabbri sicuramente i giovani non pensano tanto al futuro perché alla loro età il futuro appare lontanissimo ma dire che i giovani non si importano dell'ambiente e dei problemi del mondo non condivido per nulla!
    Credo si riferisca ai giovani dei paesi in cui l'età media è bassa. Nel senso che le preoccupazioni per le prossime generazioni sono tipiche delle persone anziane, e i nostri giovani ragionano così perché influenzati dalla popolazione anziana. Nei paesi in cui la maggior parte delle popolazione è formata da giovani, i giovani hanno altre priorità, e il pensiero del futuro non è tra queste. Fabbri l'ha spiegato che per noi sono concetti molto difficili da capire.

    Sì, Sari, le generazioni passano in fretta. Fin troppo. Il problema del nostro paese (ammesso che sia un problema) è che non c'è stato ricambio generazionale, cioè i giovani che sono invecchiati non sono stati sostituiti da altri giovani, e oggi siamo il paese più vecchio del mondo.
    Ciao.

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