giovedì 23 marzo 2023

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Raramente un romanzo mi ha così favorevolmente impressionato. Un romanzo che è spettacolare sotto diversi punti di vista: la bravura dell'autrice nella descrizione di terre lontane e sconosciute, bravura espressa attraverso uno standard descrittivo altissimo; la prosa accattivante e poetica, ricca di simbologie e metafore. 

Il protagonista è Quoyle, giornalista che sbarca il lunario scrivendo per un piccolo quotidiano newyorkese. Ha due figlie e una moglie infedele patologica. Una vita, quella di Quoyle, con pochissime gioie e molte frustrazioni. Un giorno, di punto in bianco, viene licenziato dal giornale in cui lavora e, di lì a poco, viene abbandonato dalla moglie che fugge con uno dei suoi amanti.

Si ritrova così solo, senza soldi e con due figlie da mantenere, una situazione che getterebbe chiunque nello sconforto e nella disperazione. In un moto di ribellione che sorprende anche il protagonista, Quoyle prende il primo traghetto per Terranova e si trasferisce, assieme alle figlie e a un'attempata zia, nella casa dei suoi avi, in un villaggio ai confini del mondo ricoperto di neve per gran parte dell'anno; un luogo aspro, estremo, legato ad antiche superstizioni e ricco di legami col passato, dove Quoyle riesce piano piano a riprendere in mano la sua vita e a ritrovarsi.

Per me questo libro è un piccolo capolavoro.

8 commenti:

  1. mi auguro che questo libro sia migliore di cemetery road che a mio avviso è una palla pazzesca

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  2. A me è piaciuto più Cemetery road.
    Gusti.

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  3. cemetery road non sono riuscito a terminarlo. E' talmente noioso che non ce l'ho fatta.

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  4. L'ho comprato...
    Le tue recensioni "libresche" mi hanno ispirato più di una volta, spero che sia buona anche questa. Ciao.
    Mafi

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    1. Oddio, mi investi di una responsabilità che mi procura ansia.
      Ciao :-)

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  5. Tranquillo, seppure non dovesse piacermi non ti attribuirò nessuna colpa, promesso. 🤐
    Mafi

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