giovedì 1 novembre 2018

Quanto è costata l'inchiesta

Matteo Salvini, alla notizia che la procura di Catania ha avanzato richiesta di archiviazione nei suoi confronti per il caso Diciotti, ha chiesto, provocatoriamente, quanto sia costata l'inchiesta e quanti uomini siano stati utilizzati per essa. Due domande che non hanno alcun senso, come del resto lui sa benissimo, ma che hanno senso per i suoi fans, i quali sono generalmente poco inclini a utilizzare in maniera adeguata la materia grigia di cui l'evoluzione ha dotato tutti noi. Ai soggetti di cui sopra che dovessero per sbaglio passare di qui, provo a spiegare un paio di cose.

Ogni anno in Italia vengono aperte milioni di inchieste. Di queste, molte vengono archiviate mentre altre danno il via ai relativi processi. Tutti questi procedimenti giudiziari hanno naturalmente un costo, che generalmente si sobbarca lo Stato (lasciamo perdere per comodità tutta la faccenda delle spese processuali eventualmente addebitate per sentenza come pena accessoria). Questa mole di procedimenti giudiziari che ogni anno si svolgono, serve per stabilire la cosiddetta verità processuale, cioè per stabilire se chi è accusato di un determinato illecito è responsabile oppure no di ciò di cui è accusato. Nonostante ciò che pensa Salvini, e che vent'anni di berlusconismo hanno inculcato nelle italiche menti, i procedimenti giudiziari sono una garanzia per la collettività, non un'arma giudiziaria con cui colpire presunti nemici politici.

Paradossalmente, quindi, invece di chiedersi quanto sia costato avviare l'inchiesta a suo carico, domanda retorica che in realtà ha come unico fine quello di dare a intendere che quei soldi sono stati sprecati perchè lui sapeva già di essere innocente, Salvini avrebbe dovuto felicitarsi del fatto che quei soldi siano stati spesi per aprire un'inchiesta che certificasse (finora, non è ancora conclusa) la sua estraneità agli illeciti contestatigli. Non è un concetto complicato, vero? Ma la faccio più semplice, sempre per i soggetti di cui sopra.

Se io sospetto di avere una qualche patologia e il mio medico, avallando questo mio sospetto, mi suggerisce di sottopormi a esami approfonditi, al riscontro negativo dei suddetti esami non è che dico: Cavolo, non ho niente, ho sprecato quei soldi, ma sono semmai contento di averli spesi in modo che un esame diagnostico escludesse la patologia che sospettavo avere. Per le inchieste giudiziarie vale lo stesso discorso, che non è complicato, ma semplice, lineare. Almeno per chi ha un minimo di cognizione di causa di come funzionano le cose in uno stato di diritto.

Per tutti gli altri ci sono i post di Salvini su Facebook.

5 commenti:

Francesco ha detto...

Da incorniciare.

Sabina_K ha detto...

Condivido dall'inizio alla fine.
Perfetto il parallelo con il "caso medico".
Splendida la chiusa.
;-)

p.s.: ora qualcuno potrebbe scrivere che ci occupiamo troppo di Salvini, spendendo tempo sottratto al lavoro, invece di stare a testa china e lasciarLO lavorare!

Andrea Sacchini ha detto...

Mi piacerebbe occuparmi meno di lui, ma di fronte a certe sue uscite come si fa a tacere?

Sabina_K ha detto...

Anche a me piacerebbe non occuparmi di lui...il problema sta nel fatto che è ministro degli interni...

Andrea Sacchini ha detto...

Non girare il coltello nella piaga...

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