Sono passati esattamente otto giorni da quando Renzi se ne uscì con quel "spero che il referendum fallisca", e oggi salta fuori Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale, a dire che "al referendum si deve votare". Poi ognuno voterà come gli pare, sì o no, ma - continua Grossi - "credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini".
Date queste premesse, mi viene da pensare che Renzi, effettivamente, se fosse stato un uomo con un minimo di senso civico e dello Stato avrebbe dovuto invitare i cittadini ad andare a votare, fosse pure ammantando l'invito di motivazioni a favore del no, la posizione a lui più confacente: non credo ci sarebbe stato niente di male. Il fatto invece che abbia spinto inequivocabilmente perché il referendum fallisca, che implicitamente presuppone l'auspicio che l'avente diritto piuttosto che andare a votare se ne vada al mare o in montagna, dimostra appunto l'immagine che ha lui dei cittadini, e in definitiva dà la dimostrazione palese di cosa è lui stesso.
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Il problema è che avrà ragione lui. Il referendum fallirà.
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