Fino a qualche anno fa, quando ancora pensavo che avesse senso buttare ogni tanto un occhio alla tv, cercavo di seguire ogni trasmissione in cui fosse ospite Piercamillo Davigo, recentemente nominato presidente dell'ANM. Non era facile, perché a differenza di Renzi o Salvini lui lavorava sul serio, quindi tempo per andare in tv non è che ne avesse granché. Però quando ci andava era un piacere ascoltarlo, e non perché dicesse chissà quali cose o rivelasse chissà quali recondite verità, ma semplicemente perché diceva cose semplici, intelligenti e sensate, e le diceva nel suo stile deciso ma pacato, senza scadere nelle urla e nella cacofonia stupida di voci tipica dei talk show.
Mi piaceva (e mi piace ancora), Davigo, perché cose semplici, intelligenti e di buon senso non le dice più nessuno, oggi. Volete una prova? Ascoltate per 10 minuti, non di più, un qualsiasi politico che parli in tv e provate a verificare se qualcuno dei tre aggettivi che ho citato sopra possa essere associato alle cose dette in quei 10 minuti. Avrete scoperto, se già non lo sapevate, che dai politici escono in genere solo ovvietà, banalità, balle e populismo, nient'altro. Mi si obietterà che un politico, a differenza di un magistrato, è una persona che deve guadagnare (o mantenere) voti e consenso, quindi da un certo punto di vista è normale che il suo tipo di dialettica sia un po' sopra le righe, pure un po' romanzato e fantasioso. Concesso. Ma la linea che divide il romanzato e il fantasioso dalle palle plateali i politici la travalicano fin troppo spesso, mi pare.
Ecco perché mi è piaciuta assai l'intervista concessa da Piercamillo Davigo a Marco Travaglio sul Fatto di oggi. Perché con poche, semplici e intelligenti battute ha liquidato gli attacchi e le accuse di Renzi alla magistratura degli ultimi tempi - a proposito: il ragazzo sembra stia diventando nervosetto, ultimamente, o è un'impressione mia? - attacchi molto più frequenti da quando la Procura di Potenza ha cominciato a mettere il naso in certe faccende petrolifere molto vicine a lui e al suo entourage. Davigo ha smontato, dati alla mano, le accuse alla magistratura di lentezza, di non arrivare mai a sentenza (una sciocchezza astrale: anche una sentenza di prescrizione è appunto una sentenza), senza eludere i temi sempre spinosi delle intercettazioni e della durata dei tempi di prescrizione.
Ascoltare Davigo fa bene, sempre.
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Del CSM o dell'ANM? Vado a leggere l'articolo. Cristina.
RispondiEliminaANM, errore mio. Correggo l'articolo. Grazie, Cristina ;)
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