domenica 10 aprile 2016

L'artista dei veleni



Non so se Stephen King abbia davvero letto questo thriller, scritto nei ritagli di tempo da uno sconosciuto avvocato hawaiano - spesso i crediti e le note di elogio che accompagnano i libri sono totalmente inventati per scopi pubblicitari. Fatto sta che il libro, almeno da metà in poi, inchioda alle pagine, tanti sono i colpi di scena di cui è impregnato, e pure riuscire a trovare la soluzione non è facile - io ci sono riuscito non molto lontano dall'epilogo.
Non conoscevo questo Jonathan Moore, ma chiunque sia è riuscito a raccontare in maniera magistrale la storia di un'ossessione, attraverso le figure di un ricercatore, un medico legale, un ispettore di polizia, una fantomatica e tenebrosa figura di donna a metà tra immaginazione e realtà (donna reale o trasposizione immaginaria nella realtà, da parte del protagonista, dell'immagine di donna raffigurata in un vecchio quadro di un vecchio museo?); e poi storie di veleni, rituali antichi, assenzio, il tutto inserito nella cornice del Golden Gate Bridge e della leggendaria San Francisco.
Ripensandoci, non è poi così improbabile che King l'abbia letto e che gli sia pure piaciuto.

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