Dopo la tempesta (in questo caso ancora in corso), arrivano le inevitabili dichiarazioni che puntualmente si barcamenano tra più o meno riusciti - si vedrà presto - e più o meno divertenti tentativi di minimizzazione e ridimensionamento del fattaccio. L'ha sempre fatto Berlusconi e lo fa naturalmente Renzi, che come è ormai assodato ne è il naturale prosecutore morale, politico nonché comunicativo. A proposito di comunicazione, ci sono credo da rilevare alcune cose che forse a quelli più attenti non saranno sfuggite. In merito alle dimissioni della signora Guidi, ad esempio, Renzi commenta: "...dobbiamo sottolineare che con noi le cose
cambiano, chi sbaglia va a casa." Si tratta certamente di un concetto encomiabile, peccato che nella stessa dichiarazione, poche righe sopra, dica: "Guidi non ha commesso
alcun tipo di reato o di illecito, ma si è trattato di una telefonata che ha giudicato lei stessa inopportuna." Se la Guidi non ha commesso alcun reato o illecito (cosa che eventualmente sarà stabilita dalla magistratura e non certo dal primo ministro) perché Renzi ha avallato le sue dimissioni? E perché la Guidi può tranquillamente tornarsene a casa mentre la Boschi, che ha controfirmato l'emendamento, viene blindata e guai a chi la tocca? La giustificazione che attualmente va per la maggiore è che la funzione della Boschi (ministro senza portafoglio per i rapporti col Parlamento) è quella di controfirmare di default tutto quello che le passa sotto il naso senza stare tanto lì a controllare e/o sindacare, una specie di automa passacarte, insomma. Questa cosa non la sapevo, confesso, e ciò mi fa presumere che tale carica la possa tranquillamente ricoprire anche il fattorino che a volte la domenica sera mi porta le pizze a casa in scooter. Comunque sia, questa giustificazione mi sembra il classico caso in cui la toppa è peggiore del buco che si vuole chiudere.
Altro aspetto interessante che magari a qualcuno è sfuggito, invece, è costituito da due dichiarazioni di Renzi e della Boschi che, pur lessicalmente differenti, esprimono lo stesso concetto: "...il provvedimento 'Tempa Rossa' e' giusto,
porta posti di lavoro, una cosa che avevo annunciato io stesso. E' una
cosa sacrosanta, io lavoro perche' si creino posti di lavoro." (Renzi) "Tempa Rossa è un progetto strategico per il
paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e lo rifirmerei
domattina." (Boschi)
Le due dichiarazioni, per chi ha buona memoria, riportano a ciò che spessissimo recitava il tipo delle cene eleganti ogni volta che la magistratura metteva il naso nei suoi affari, e cioè che lui era un grande imprenditore che dava lavoro a decine di migliaia di persone e quindi, in virtù di ciò, i giudici avrebbero dovuto avere un occhio di riguardo nei suoi confronti. Il ragionamento è ovviamente capzioso e logicamente fallace perché tenta surrettiziamente di mettere sullo stesso piano due concetti diversi fra loro: la capacità imprenditoriale e il rispetto delle leggi, descrivendoli come se fossero in qualche modo complementari, mentre invece non lo sono affatto. Si può infatti essere bravissimi imprenditori rispettando le leggi così come si può essere delinquenti senza essere più o meno bravi imprenditori. Usando un'iperbole si potrebbe esemplificare il concetto affermando che Madre Teresa di Calcutta sarebbe stata perseguita per omicidio pur essendo Madre Teresa di Calcutta. Ovviamente la stragrande maggioranza dei sostenitori sia di Berlusconi (allora) che di Renzi (oggi) non è formata da persone che brillino particolarmente per capacità critiche e intellettive - in caso contrario nessuno dei due figuri sarebbe stato primo ministro - e quindi sia Renzi che la Boschi possono tranquillamente addurre i posti di lavoro come contropartita, o peggio come sorta di lenitivo penale, di presunti reati o illeciti senza che nessuno abbia nulla da eccepire.
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Renzi ha persino la faccia tosta di considerarla una telefonata "inopportuna". Poi mi spieghi come fai a non dire che costoro sono tutti uguali?
RispondiEliminaTralasciamo.
Buona domenica. :)
Oltretutto inpochi mi pare evidenzino che non è tanto la telefonata a essere inopportuna ma semmai l'emendamento incriminato.
RispondiEliminaCiao, Romina, buona domenica anche a te ;)
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