mercoledì 2 aprile 2008

18 anni (ai 180 all'ora)

Repubblica.it ha pubblicato l'altro ieri un interessante video che documenta un sabato sera qualsiasi, a Roma e dintorni, in compagnia di un'auto civetta della Stradale.

Il video, che dura circa 7 minuti, è qui, ma non è necessario che lo guardiate tutto. Se spostate il cursore di avanzamento fino al minuto 2,30 circa e fate partire il filmato da lì, trovate una breve intervista della cronista a 4 ragazzi con una Golf grigia fermati dopo un breve inseguimento sul filo dei 180 Km/h.

A un certo punto, se notate, viene chiesto al conducente dell'auto come mai corresse a quella velocità. Sghignazzando, il diciottenne alla guida spiega che altrimenti i quattro avrebbero pagato una maggiorazione all'entrata in discoteca, ecco perché era indispensabile sbrigarsi. E sottolinea poi il fatto che non gli dispiace tanto per i 200 euro di multa, ma per i punti decurtati dalla patente che lo obbligheranno da lì in avanti a essere più prudente (col rischio di quindi, le prossime volte, di arrivare tardi a ballare).

Ora, non vorrei sembrare ipocrita: 18 li abbiamo avuti tutti, me compreso, e tutti (sempre me compreso) abbiamo fatto le nostre stupidaggini, ma c'era qualcosa di diverso, o così almeno a me pare. Oggi della macchina non mi frega più niente, ma ricordo che anche io ne sono stato profondamente innamorato, e ricordo che pure io, non appena compiuto l'età utile, mi sono precipitato a scuola guida per prendere la patente. Con la differenza che mio padre, all'epoca, non mi ha comprato una macchina da 200 Km/h, ma una 127 "rustica" (è il nome del modello) usata e a metano che sì e no raggiungeva i 90 o i 100.

Ovvio, sempre sufficienti per farsi male, ma sinonimo comunque di un'attenzione che oggi da parte di molte famiglie non c'è più. E riguardo a questo è anche divertente, tutto sommato, sentire a destra e a manca sociologi, psicologi e luminari vari intervenire a dibattiti e conferenze su giornali e tv per cercare di spiegare e di capire come mai molti giovani lasciano la pelle il sabato sera sulla strada (altrimenti come fanno ad arrivare in orario in discoteca?).

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mai vista una pubblicità di auto che consiglia di andare piano.

Se ci fossero veramente i controlli ci sarebbe poca gente con la patente.

Maurizio

Andrea Sacchini ha detto...

> Mai vista una pubblicità di auto che consiglia di andare piano.

Non ci sarà mai una pubblicità di automobili che consiglia di andare piano: troppo impegnate a decantarne i pregi: motore, cilindrata, da 0 a 100 in tot sec (neanche reclamizzassero auto da corsa... o sì?), ecc...

La cosa che fa sorridere poi di questi spot, è che fanno sempre vedere in tv queste macchine che filano via leggere su strade vuote in mezzo alla natura e al verde.

Oh, non ne ho mai vista una che riprenda una di queste macchine nel traffico cittadino delle 8 di mattina col conducente che bestemmia in alemanno e in goto...

Anonimo ha detto...

la mia prima auto è stata una panda 4x4 che mio padre comprò con la scusa di farla per me, ma la usava sempre lui. Io in realtà usavo una Uno diesel con la quale raramente superavo i 90 kmh.
In discoteca non ci sono mai stato in vita mia e non ho neanche sentito la necessità di fare le corse per strada. eppure quando ho preso la patente al massimo si rischiavano 150.000 lire di multa pure se andavi a 200 quindi l'occasione di fare il pirata le avevo tutte.
Semplicemente non avevo voglia di correre, forse perché non mi sentivo abbastanza sicuro di giocare d'azzardo con la mia vita.
Oggi poi mi è passata pure la voglia di girare in auto. se posso vado a piedi o in bici.
L'ultimo pieno l'ho fatto a febbraio. in 2 anni ho percorso 13.000 km, con la grande punto 1300 diesel. Una specie di record.
le giustificazioni di questi bambocci che si ritrovano a guidare auto potentissime sono patetiche. In primo luogo però sanzionerei i genitori che mettono in mano al figlio simili auto e poi piangono e se la prendono con la strada e con la società se i propri pargoli si sfracellano a 200 all'ora contro un albero.
Negli Usa utilizzano dei limitatori nelle auto più potenti, da noi sembra peccato fare altrettanto.

in Italia manca il senso civico e mi sto accorgendo che manca anche in coloro che dovrebbero far rispettare le leggi.
Non è raro incontrare di notte auto della polizia sfrecciare con il semaforo rosso a 70, senza alcun motivo, con lampeggianti spenti quando il limite è a 50.
una volta a fari spenti.

sono senza parole.

Anonimo ha detto...

I limitatori non servono. Negli scooter 50 è facilissimi rimuovere il limitatore e portarli a 90-100 km/h.

Le auto vanno fabbricate meno potenti e basta. Dovrebbero produrre motori meno potenti, più economici (parlo del consumo) e meno inquinanti.

Andrea Sacchini ha detto...

Sostanzialmente concordo, sia con anonimo che con adal. E' vero che andrebbero costruite auto meno potenti ed è altrettanto vero che manca senso civico.

Ma a queste due va aggiunto il fatto che non viene insegnato fin da subito un uso razionale e soprattutto responsabile del mezzo. Specialmente a 18 anni, età in cui la responsabilità, in genere, in una persona va cercata col lanternino.

Anonimo ha detto...

anonimo sono d'accordo con te ma nessuno oserà mai toccare il settore automobilistico.
le auto veloci invogliano ad acquistarle, se sono lente no.
la gente vuole auto veloci e le case le producono. Nel nostro Paese e in quasi tutti i Paesi occidentali vengono prima gli interessi delle case automobilistiche e delle grande aziende che della sicurezza stradale.

i limitatori andrebbero usati poi ovviamente di pari passo occorrerebbe vigilare affinché non vengano rimossi, la rimozione dei quali non può diventare pretesto per non utilizzarli.

Ritrovamenti

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