La fatidica data è finalmente arrivata: domani si vota. Dico "finalmente" non perché non veda l'ora, ma perché vedo questo appuntamento come una sorta di liberazione. Liberazione dal crescendo ormai nauseabondo di dichiarazioni, promesse, battute al vetriolo, insinuazioni, attacchi e scontri verbali più o meno accesi di tutti contro tutti i partecipanti alla competizione elettorale. Naturalmente non penso che una volta esaurita l'"operazione voto" tutto questo finirà, anzi; ma forse le prime pagine dei giornali e dei media in genere saranno occupate da qualcos'altro, magari anche maggiormente interessante.
Come potete leggere nel titolo di questo articolo, io non andrò a votare. Chi segue regolarmente i miei post non sarà sorpreso di questa decisione, in quanto l'ho già più volte espressa abbastanza chiaramente. Ma perché non andrò? I motivi sono più di uno. Vi faccio una breve sintesi dei principali.
Innanzitutto comincio col dire che domani sarà la prima volta che salterò l'appuntamento col seggio elettorale. Da quando ho raggiunto l'età utile per farlo, infatti, non ho mai mancato di compiere il mio dovere di cittadino elettore. Quindi si tratta di una novità anche per me. Non ho mai mancato l'appuntamento col voto in primo luogo perché, come ho detto, ho sempre ritenuto un dovere andare, e anche perché ho sempre dato retta (e sostanzialmente condiviso) a chi mi contestava che non andando a votare non mi sarei potuto poi lamentare del fatto che ci si trovi nella condizioni che sappiamo, che il voto è una conquista che ci siamo guadagnati a caro prezzo e via di seguito.
Oggi queste motivazioni sento che non hanno - almeno per me - più senso. Il mio gesto vuole semplicemente simboleggiare il non riconoscersi in un ambiente, un sistema di potere, una oligarchia di persone - la casta - che non serve a niente e che sostanzialmente non ha più nessun motivo per restare dov'è. Molti mi hanno bonariamente rimproverato che piuttosto che disertare sarebbe al limite stato meglio annullare deliberatamente la scheda. L'ipotesi l'avevo messa in conto, inizialmente, ma il mio gesto vuole essere un gesto di delegittimazione, di rifiuto totale di un certo modo di intendere la politica da parte di lorsignori, di un non volerci avere più niente a che fare, almeno finché non cambierà qualcosa; e ritengo che il dissociarsi completamente sia allo stato attuale il modo migliore per dimostrarlo.
Perché non si può andare avanti tutta la vita a farsi prendere in giro. E' l'esperienza che lo insegna, e le dimostrazioni le abbiamo avute anche solo guardando le ultime due legislature, senza bisogno di andare troppo indietro nel tempo. Il centrodestra ha governato per cinque anni e il centrosinistra per due: entrambi hanno sostanzialmente disatteso quanto sottoscritto con gli elettori nelle rispettive campagne elettorali. E la stessa cosa succederà adesso con questa tornata elettorale, in quanto andrà al governo una coalizione che già dal secondo giorno farà diventare lettera morta quanto promesso. Noi glielo faremo notare, ci incavoleremo, sbraiteremo, ma tra cinque anni o quello che sarà saremo di nuovo qui a fare il conto di quanto non è stato mantenuto e a farci abbindolare da una nuova campagna elettorale truffaldina, in un circolo vizioso del quale non si vede la fine.
Mi sono stancato di sentire gente che va a votare il meno peggio; magari turandosi il naso, come si usa dire. Io non voglio votare il meno peggio e non voglio neppure turarmi il naso: voglio votare il meglio e il meglio non c'è. E mi sono anche stancato di sentire persone che votano centrosinistra, magari senza convinzione, in nome di un antiberlusconismo ridicolo e acritico. Io sarò retrogrado, ma ho sempre inteso le elezioni come leggere un programma, sottoscriverlo, e andare a legittimare chi l'ha proposto perché lo attui. E pretendo (un po' ingenuamente) che chi non è in grado di mantenere quanto promesso se ne vada a casa. Siccome questo non avviene, e non avverrà mai, ecco il motivo principale per cui non andrò al seggio: stanchezza e sfiducia.
Sfiducia in un sistema politico oligarchico e gerontocratico, chiuso al ricambio e al rinnovamento, espressione di una ingiustizia palese, pervicace, ostinata, irritante, che si manifesta con i mille privilegi di cui godono quelli che continuano a chiederci sacrifici per risanare ciò che hanno contribuito a dissestare. Stanco di sapere che coi miei soldi si tiene in vita un Quirinale che costa come Eliseo, Buckingham Palace e Casa Bianca messi insieme, stanco di sapere che in Italia ci sono 7 volte le auto blu degli Stati Uniti, stanco di un parlamento che nonostante proteste di piazza con eco planetario continua come niente fosse a fare da ricovero dorato a un lungo elenco di mascalzoni, truffatori e corruttori, mentre chi denuncia è costretto a scappare e nascondersi. Stanco di parlamentari che vanno a puttane coi miei soldi e che fingono malori per prendere un'ambulanza con cui riuscire ad arrivare in orario in uno studio televisivo. Stanco di una legge elettorale - che da più parti è stata tacciata di incostituzionalità (e definita "porcata" da uno dei suoi stessi co-estensori) - che non mi consente di scegliere una preferenza, un nome, un candidato. Buona sola se voglio votare Berlusconi o Veltroni (dei quali non potrebbe fregarmi di meno).
Stanco di gente che in silenzio si autoaumenta il già lauto stipendio, che non sa niente di internet e nuove tecnologie, che prima di fare una legge deve sentire il parere del cardinale o del papa di turno, che antepone gli interessi personali a quelli collettivi, che si fa leggi su misura, che non capisce e non sa un fico secco di cosa succede fuori dal palazzo: buona solo a rimpallarsi pateticamente la responsabilità dello sfascio generale. Il mio voto è prezioso: per me, sicuramente, ma soprattutto per loro. E' il voto di uno che lavora duramente da anni, che ha una famiglia e dei figli a cui molto presto dovrà cominciare a spiegare molte cose. Il mio voto, quindi, vale, ha un valore immenso, perché è quello di uno dei tanti che nel suo piccolo (magari piccolissimo) contribuisce a mandare avanti questo paese.
Con me, quindi, non funziona: difficile che nel 2008 ci sia ancora qualcuno che possa abbindolarmi con la promessa di togliere l'ici o di darmi un bonus bebé: ci vuole ben altro.
Questi sono alcuni dei motivi per cui domani non mi presenterò per la prima (e probabilmente non ultima) volta al seggio. Molti mi ripetono che non servirà a niente. E' vero, non servirà a niente (solo nei paesi dove queste le cose le fanno realmente serve), ma lo farò lo stesso.
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Bravo Andrea!
RispondiEliminaCondivido al 500% quello che hai detto. Non meritano nemmeno il nostro sforzo di andare al seggio per annullare la scheda. Meglio non insanguinarsi le mani partecipando a questo teatrino cialtronesco.
Condivido quello che hai scritto e aggiungo che non approvo chi accusa di "qualunquismo" chi non vota. Perché dovresti votare se non ti riconosci in nessuno? Che senso avrebbe? E se non ti piace nessuno, con quale criterio dovresti scegliere una lista?
RispondiEliminaLa tua è un'astensione motivata e quindi merita rispetto.
Il voto "contro" Berlusconi,poi, a mio parere sta diventando ridicolo.
Non vado neanche io,e mi sa che siamo in molti.
RispondiEliminaQuesta classe politica deve SPARIRE.
Maurizio
San Leo
condivido pienamente quello che hai scritto, anche se personalmente sono indeciso tra non andare a votare e votare uno dei partiti "minori", così da togliere voti alle due grandi coalizioni
RispondiEliminaper quanto riguarda poi il voto contro Berlusconi, lo continuo a ritenere sacrosanto; secondo me è ancora il peggio del peggio...
Tra l'altro è piuttosto irritante il fatto che su certe cose facciano finta di non capire.
RispondiEliminaNon so chi di voi, ieri sera, ha seguito Matrix con Berlusconi e Veltroni, ma verso la fine dell'intervento del cavaliere, Mentana gli ha chiesto cosa ne pensasse dei parlamentari in carica che hanno problemi con la giustizia.
Beh, il buon Silvio si è limitato a rispondere che per la legge italiana si è innocenti fino a sentenza definitiva, e questo vale anche per i parlamentari.
A quel punto non so cosa avrei dato per essere io al posto di Mentana per poter proseguire l'intervista a modo mio.
probabilmente andrò a votare per un partito minore, magari quello dei consumatori non saprei...
RispondiEliminaovviamente un voto ad un partito minore è come non votare affatto.
Per chi andrà a votare ricordo che è vietato portare il telefonino. o meglio bisogna lasciarlo fuori dalla cabina. Io il telefonino non me lo porto e se qualcuno dovesse rompere le scatole e chiedermi di depositarlo anche se non lo porto mi giro e me ne vado.
Sono comunque molto amareggiato sia della campagna elettorale che della pochezza dei politici attuali.
anni fa per protesta diedi il voto ad un partito di poeti, più un movimento che altro che raccolse forse lo 0.3% dei voti, giusto per disperdere un po' i voti, non per altro.
vedremo domani
È proprio di queste ore
RispondiEliminal'elenco dei condannati, prescritti, indagati, imputati e rinviati a giudizio che con ogni probabilita' saranno eletti alle camere. Le ricerche sono di Travaglio e Gomez
@ gaetano: Lo so, l'ho letto anch'io stasera.
RispondiEliminaNo comment (per ora).
Ciao.
Non avrei potuto utilizzare argomenti più chiari ed efficaci per esporre il mio pensiero in materia: condivido in toto. Bravo!
RispondiEliminaCiao.
Sottoscrivo in pieno! Speriamo in qualche timido segnale di cambiamento.
RispondiEliminaPurtroppo ho il sentore che come al solito non cambierà nulla: il centro-sinistra continuerà ad essere legittimato dalla teoria del meno peggio (come accade da anni), e alla destra rimarrà B. perché nessuno a sinistra si cura di conflitto di interessi e simili.
L'unica cosa che mi rincuora è che due categorie piuttosto diverse fra loro, ricercatori e operai, hanno dichiarato (nei commenti su vari blog, es. e operai) di essere intenzionati a non votare. Sarebbe un bel segnale. Speriamo che non cambino idea all'ultimo momento.
Il malcontento è diffuso. Vediamo se si riesce ad avere qualche sopresa da queste elezioni, tipo astensioni di massa.
Per quanto riguarda la lista di Travaglio e co., vorrei segnalare che IdV NON E' l'unico partito senza condannati. Anche PBC, per fare un esempio, è senza condannati. Ma nella lista di Travaglio non compare, perché farebbe cadere la tesi che quelli di IdV sono gli unici "puliti" (anche se sono alleati con PD, che è un covo di condannati).
> Anche PBC, per fare un esempio, è senza condannati
RispondiEliminaE' vero, e oltretutto le linee generali del partito non sembrano affatto male.
Ne terrò conto alle prossime politiche in caso dovessi cambiare idea circa la mia presenza alle urne.
Lo dico senza voler esprimere un giudizio ma solo per fare una constatazione: il paradosso della politica italiana in questo momento a me sembra che ci siano circa venti partiti che si sono presentati, e molte persone non vanno a votare perché non si sentono rapresentati da nessuno di loro. Quindi le ipotesi sono due (sulle quali non mi esprimo): o è impossibile per molti italiani sentirsi rappresentati da qualcuno, oppure ci sono una marea di partiti che sono tutti uguali tra loro. Qualunque delle due sia vera lo trovo deprimemente.
RispondiElimina> Qualunque delle due sia vera lo trovo deprimemente.
RispondiEliminaMmh... e se fossero vere entrambe?
Condivido tutto!
RispondiEliminaIo non vado a votare da quando avevo 20 anni, e di sicuro non ci andrò mai in futuro, tra 2 anni mi trasferirò in Slovacchia, l'Italia è diventata marcia da più di 20 anni ormai.
Spero che tutti i giovani vadano all'estero perché la nostra politica non ci merita.
tra 2 anni mi trasferirò in Slovacchia
RispondiEliminaTi invidio.