sabato 19 aprile 2008

I partiti spariscono, i rimborsi restano

Come ormai saprete, il terremoto elettorale dello scorso weekend ha fatto parecchie vittime eccellenti, sotto forma di partiti e politici che non vedremo più - almeno in questa legislatura - in parlamento. Eppure c'è un qualcosa che neppure un terremoto di questo tipo è stato in grado di abbattere: i rimborsi elettorali.

Si tratta, per quei pochi che ancora non ne fossero al corrente, di una specie di scappatoia che è stata inventata dai partiti per riappropriarsi, sotto altro nome, di quanto tolto loro per volontà popolare col referendum abrogativo del 1993. Referendum indetto proprio con lo scopo di chiedere ai cittadini se secondo loro il finanziamento pubblico ai partiti andasse mantenuto o abolito.

La risposta di questi ultimi, ovviamente, non si è fatta all'epoca attendere, come potete vedere dall'immagine qui sotto:

(fonte immagine: wikipedia)

Naturalmente non bastava reintrodurre sotto mentite spoglie il finanziamento pubblico, ma bisognava fare in modo che fosse garantito anche in caso di caduta del governo prima della sua scadenza naturale, cosa che è ad esempio avvenuta effettivamente con l'ultimo esecutivo Prodi. E quindi si è pensato (ci ha pensato il cavaliere nella sua precedente legislatura) di modificare una piccola riga del testo di legge.

Si legge su Repubblica:
Il gioco, se così si può chiamare, è molto semplice: ogni anno i partiti si dividono, a seconda dei voti che hanno ricevuto, una torta di circa 50 milioni di euro che vanno sotto la voce rimborsi elettorali. Cinquanta milioni per ognuno dei cinque anni di legislatura. Una volta, secondo logica, se la legislatura finiva il rimborso veniva interrotto per lasciare il posto a quello nuovo che comunque sarebbe arrivato. Invece nel febbraio 2006, ancora in sella il governo Berlusconi, interviene una piccolissima modifica che garantisce "l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere".

Significa che i partiti rappresentati nel prossimo Parlamento
[quello del nuovo governo Berlusconi di questi giorni, ndr] - molti dei quali assolutamente identici - prenderanno due volte il rimborso elettorale. Succederà sicuramente a Forza Italia e al Pd che sommerà i rimborsi "vecchi" dell'Ulivo e quelli "nuovi" del Partito democratico. Forse anche in questo banalissimo calcolo di cassa sta una delle ragioni della volontà di tornare al voto. Votare conviene.
Non aggiungo altro perché ogni considerazione in merito mi sembra superflua. Se volete continuare a farvi male il resto dell'articolo lo trovate qui, mentre qualche numero e cifra in dettaglio in questo post di Daniele Martinelli.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ogni tanto ci penso:

Come farsi mandare un euro da ogni italiano.

Siamo 50 milioni =50 milioni di euro.

I nostri politici ci sono riusciti.

Hanno avverato il mio sogno.

Maurizio

San Leo

(i miei non li hanno avuti)

Andrea Sacchini ha detto...

> (i miei non li hanno avuti)

Sei sicuro? A me risulta che l'euro se lo intaschino per ogni avente diritto di voto alla Camera e al Senato, indipendentemente che poi vada a votare oppure no.

Mi dispiace, ti (ci) hanno fregato lo stesso. :-)

Anonimo ha detto...

Noooooooooon ci posso credere!!!!!

Se è vero sono dei GENI!!

E NOI DEI C......NI

Comunque sono contento di non aver votato per nessuno di questi.

Solo chi non ha votato ha veramente protestato.

Sono in attesa che .....

Non so neanche di che cosa,visto che più in basso di così!

Ciao

Maurizio

Andrea Sacchini ha detto...

Ehm, mi dipiace di averti rovinato il sabato... :-)

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