martedì 28 agosto 2007

"Fucilate" padane

Non c'è niente da fare: è un fiume in piena. Nonostante la questione dei fucili sia un suo vecchio cavallo di battaglia e nonostante i media (e Napolitano) continuino a dar peso ai suoi deliri (vabbè, siamo ancora in agosto), lui "spara", anche se per adesso solo con le parole.

Spara, con quel suo fare e dire un pò sgraziato, di cose come sciopero fiscale (attività già svolta in privato da milioni di italiani) ed eventuale ricorso ai fucili. Lo so, così, di primo acchito, magari sull'onda emozionale del leader che invita le masse alla rivoluzione (che se fosse rivoluzione vera non ci sarebbe neanche niente di male), verrebbe quasi da dargli ragione.

In fondo se ci pensiamo fa un pò girare le scatole vedere ad esempio che a certi ricchi campioni vengono condonati svariati milioni di euro mentre tu che magari lavori dalla mattina alla sera come un negro devi pagare fino all'ultimo centesimo.E' innegabile. Ti viene voglia di rivoltarti, di fare qualcosa, forse anche di prendere i fucili.

Ma la vera rivoluzione non è quella proposta dal leader leghista. Potrei azzardare che la vera rivoluzione sarebbe che le tasse le pagassero tutti, in modo che poi tutti possano raccoglierne i frutti: frutti che si tradurrebbero in imposte più giuste, più eque, più basse e magari con una contropartita in servizi adeguata a quanto versato.

I fucili li usasse per andare a quaglie.

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