sabato 4 agosto 2007

Felici epiloghi

Ogni tanto mi fa piacere evidenziare come qualche storia che ho in passato segnalato in queste pagine abbia avuto - per così dire - una sorta di lieto fine. Per la precisione gli "happy end" da segnalare sono due.

Uno riguarda la questione dell'oscuramento del blog di Piero Ricca, della quale avevo parlato un mesetto fa in questo articolo. Oggi il suddetto blog è stato dissequestrato e l'autore ha potuto ricominciare a postare. Come sapete gli era stato oscurato in seguito a una querela per diffamazione presentata da Emilio Fede. Un episodio questo che se non ha rappresentato la pietra tombale sul già bistrattato articolo 21 della Costituzione Italiana poco ci è mancato.

Il secondo "happy end" che vi volevo segnalare riguarda invece l'ormai arcinota vicenda del portale Italia.it, costato un vagone di milioni di euro difficili da giustificare. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto del portale scandaloitaliano di avere delucidazioni e spiegazioni in merito ai costi del sito, una prima seppur vaga risposta con alcuni dati e qualche cifra è stata fornita dal responsabile della comunicazione istituzionale del Governo (qui).

Ora - converrete con me - considerare un "happy end" uno sperpero di risorse (pubbliche) tipo quello evidenziato può apparire un pò azzardato, ma tant'è. La vicenda ha comunque dimostrato ancora una volta, in maniera inequivocabile (e triste), come per ottenere informazioni che dovrebbero essere nostre di diritto (visto che i soldi impiegati li mettiamo noi) occorra farsi in quattro, associarsi, rompere i coglioni fino all'inverosimile.

Dopo uno si stanca e si rassegna: per forza, ci prendono per sfinimento!

E vabbè, teniamo duro.

3 commenti:

  1. Ho promesso a me stesso che non subirò più passivamente nessun sopruso del comune.

    E chiederò sempre lo scontrino fiscale.
    Ciao Maurizio

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  2. > Ho promesso a me stesso che non subirò più passivamente nessun sopruso del comune.

    Scusa Maurizio, ma quando ho letto il tuo commento ho pensato: "Ma in che razza di comune abita questo qui?". :-)

    Pensare che a vederlo da fuori S.Leo sembra un paradiso...

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  3. L'ultima è il passo carraio OBBLIGATORIO!!!

    Guarda, la corruzione ed il malgoverno partono proprio dai piccoli comuni,che vedendo il comportamento di ROMA fanno le stesse cose...tasse tasse tasse.

    Da noi asfaltano le strade e non ci sono i soldi per gli assistenti sociali.
    San Leo è un paese (città)con poche anime e tutte anziane.

    Il turismo è gestito in maniera a dir poco folle.

    La società che gestisce il forte è del comune,il presidente è di PESARO,prende una barca di soldi e di San Leo non sa un problema...

    Adesso cercano le vecchie case coloniche,anche cadenti,per fare pagare l'ici,naturalmente con tutti gli arretrati.

    Altro che paradiso!!!

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