In un mio post precedente, quello in cui me la prendevo coi ritornelli delle canzoni da scaricare sui telefonini, avevo scritto che il festival della canzone era in realtà nient'altro che una gigantesca operazione di marketing. Oggi La Stampa pubblica (qui) una dichiarazione di Del Noce (direttore di Raiuno) della quale ripubblico un estratto:
«Vabbé, comunque l’anno prossimo con Paolo Bonolis sarà tutta un’altra storia... Sì, anche perché Pippo è forte ed è andata bene, ma nella fascia dai 35 anni in su non c’è lotta. Con Paolo ci assiricureremmo [sic] quel pubblico che quest’anno non si è fermato davanti al televisore e a noi, soprattutto per quello che ci chiede la pubblicità, interessa andare a colpire i responsabili d’acquisto. La questione non si pone: con Bonolis riusciremo ad accontentare la dirigenza e la pubblicità».
Mi pare che la dichiarazione di Del Noce sia la conferma di quello che tutti sanno: a Sanremo (come dappertutto ormai) comanda la pubblicità. Poco importa che la manifestazione, nel suo complesso, sia andata piuttosto bene in termini di ascolti (nonostante la partenza in sordina). I pubblicitari sono rimasti scontenti perché il pubblico sotto la trentina non si è fermato sufficientemente a lungo davanti al televisore (e non certo per vedere le canzoni).
Insomma, il target di persone che più interessa i geni del marketing ("Con Paolo ci assicureremmo quel pubblico [più giovane] che quest'anno non si è fermato davanti al televisore") ha preferito vedere altro, e, evidentemente, i pubblicitari non hanno gradito.
Signori di Sanremo, pubblicitari, inserzionisti, ruffiani, mezze calze, portaborse tutti, il mio più sentito vaffanculo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Tassi alcolemici
Vorrei fare notare a Claudio Borghi, che incredibilmente è un senatore (leghista) della Repubblica, che bere mezzo litro di alcol non sign...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Caro Andrea,
RispondiEliminami associo pienamente al tuo vaffa****o. Ed aggiungo, tanto per restare in te,a di Sanremo e di vaffan****o che questa sera nel tg1 delle 20 e' stato mandato in onda il solito sevizio piagnucolone sulla pirateria audiovisiva che danneggerebbe anche la musica (chiamiamola cosi') del festival. E c'era il solito Enzo Mazza che si lamentava dei mancati introiti e sottolineava l'aspetto illegale della pirateria. Mancavano solo i violini, un fazzoletto e delle cipolle per creare la lacrimazione al povero presidente.
Ci pensi, questi poveri signori di SIAE, FIMI e compagnia bella che andranno sul lastrico. Poverini...
Innanzitutto approfitto di questo commento per scusarmi del tono volgare usato nel post. Tuttavia non lo correggo, perché quando l'ho scritto mi giravano abbastanza.
RispondiEliminaTornando al tuo commento, Gaetano, lo so, i signori della FIMI piangono, ma prima di piangere dovrebbero ormai aver capito che la gente si scarica le canzoni dai circuiti p2p per due semplici motivi:
- i cd costano troppo
- le tracce acquistate regolarmente dai juke-box online hanno troppe limitazioni (DRM e company)
Quando capiranno questo forse qualcosa cambierà.
Caro Andrea,
RispondiEliminanon hai niente di che scusarti. Il blog e' TUO e ci scrivi le tue opinioni in maniera assolutamente LIBERA. E poi, inoltre, condivido in pieno quello che hai detto.
Ovviamente la mia commiserazione nei confronti di quei signori era ironica.
Ma la cosa peggiore e' che io credo che i signori della musica sappiano quali sono i motivi per cui la gente preferisce scaricare le canzoni piuttosto che acquistarle. Solo che essi sono cosi' avari che non prendono nemmeno in considerazione l'idea di risolvere il problema della pirateria alla radice. Piuttosto si affidano ai soliti mezzucci, come sta facendo d'altra parte la RIAA o la SIAE: denunce con bluff, rottura di p***le quando vai al cinema o acquisti un DVD (ti devi sorbire il pistolotto iniziale) e simili.
E ovviamente per fare un piacere ai signori di sanremo (si, con la lettera minuscola) il tg1 ha pensato bene di fare un servizio lecca**** sulla questione.
Io non guardo il Festival da anni; tuttavia, quando si sentono affermazioni come quelle di Del Noce, e che ho letto anch'io, anche il minimo desiderio di dare una sbirciatina alla trasmissione passa immediatamente. Cadono le braccia nel constatare che non basta più neppure l'audience, ma si va alla ricerca di altro. Eppure è così, e capita ormai da anni. E' sempre il solito discorso del business più volgare e arraffone che ha snaturato tutto.
RispondiEliminaComunque il finale del tuo post è uno sfogo lecito, perché a volte, nel vedersi circondati da questo schifo, da tutta questa mancanza di moralità, certe parole escono spontaneamente. :))
Ho finalmente posso dire la mia su' sanremo basta basta basta il festival della musica lo' chiamano huahauhauahuahuahuah e quella e musica????????????????che schifo di manifestazione!!!!!!!!!!
RispondiElimina