- un pensionato muore davanti all'ingresso del pronto soccorso perché i medici (per regolamento) non possono mettere il naso fuori dalla struttura
- Federica, 16 anni, muore sotto i ferri per una banale appendicite perché in sala operatoria si verifica un blackout
- a tre persone vengono trapiantati organi infetti da hiv perché su una cartella clinica é per errore barrata la casella "sì" anziché "no"
- oggi, a un'anziana signora, viene per errore somministrato un farmaco sbagliato che le provoca la morte in seguito a sopraggiunto shock anafilattico
Evidentemente hanno intervistato solo quelli a cui finora è andata bene.
A me fa innervosire la Turco che osa dire che va tutto bene. E' inaffidabile, a questo punto, come lo sono le strutture ospedaliere e molti medici. Qui in alto adige abbiamo ospedali da capogiro: perfetti, pulitissimi. Però bravura e umanità lasciano a desiderare moltissimo. Io è da tanto che, oramai, se ho un problema me la svigno a Innsbruck, alla clinica universitaria. Quello sarebbe un esempio da prendere: bravura, umanità, delicatezza, strutture ottimali e tanta tanta passione nel loro lavoro.
RispondiElimina> Qui in alto adige abbiamo ospedali da capogiro: perfetti, pulitissimi.
RispondiEliminaBene. Sono più tranquillo, visto che a fine giugno verrò con la famiglia a fare una settimana di vacanza da quelle parti. :)
> bravura, umanità, delicatezza, strutture ottimali e tanta tanta passione nel loro lavoro.
Sì, è sicuramente così. Però io penso che un medico che inizia a lavorare in una grande struttura non sia demotivato o poco appassionato in partenza. Sono convinto che sia una conseguenza del degrado di certe strutture (specialmente al sud) in cui è costretto a lavorare.
E' ovvio che i giornali parlino solo di casi di malasanità, che senz'altro devono essere denunciati con forza e senza sconti, e non di ciò che eventualmente funziona.
RispondiEliminaMa questi casi, pur gravissimi, non bastano per dire che tutta quanta la sanità italiana va male. E' un discorso un po' più complesso: ci sono molte cose che non vanno, ma per altri versi ci sono anche strutture di buon livello. Così come ci sono medici disonesti e arraffoni, e altri onesti e con un forte senso del dovere.
Quanto all'errore umano, purtroppo esisterà sempre: siamo uomini, e gli uomini commettono errori. Esisterà sempre la possibilità che venga somministrato un farmaco sbagliato, così come esisterà sempre la possibilità che qualcuno operi una trascrizione errata in una cartella clinica. E capita anche all'estero, non solo qui.
Non voglio essere fraintesa: questa non è una giustificazione, perché io non giustifico proprio niente e nessuno, ancor meno i casi di disonestà e di incuria, ma una constatazione realistica.
Bisogna lavorare molto per migliorare questo stato di cose, ma alcuni errori umani purtroppo capiteranno sempre.
Concordo con Romina.
RispondiEliminaNon è detto che vada tutto bene, si può migliorare, però esiste anche la buona sanità, e non è così rara.
Il mio articolo voleva essere provocatorio ed evidenziare una situazione che nel complesso non mi sembra eccessivamente rosea.
RispondiEliminaE' chiaro che i media tendono, come del resto ho fatto anch'io, a evidenziare i pochi lati negativi piuttosto che i molti positivi. Ed è altrettanto chiaro che non si può generalizzare additando al pubblico ludibrio l'intero sistema sanitario italiano, ci mancherebbe.
Tuttavia non mi sento di condividere questa sorta di "fatalismo latente" che spesso sento in giro ("l'errore può sempre capitare", "i medici sono essere umani", ecc...).
Probabilmente non sarà possibile, ma sono dell'idea che in questo campo l'errore non debba capitare. Anche perché nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di errori "di distrazione", oppure dovuti alla superficialità.
Prendiamo il caso di Vibo Valentia, per esempio. Dove lavoro io, una semplice agenzia di distribuzione stampa, c'è un generatore che in caso di blackout parte automaticamente impedendo il blocco del sistema informatico e dei macchinari (che tra l'altro sono tutti collegati alle prese giuste), e tutto questo pur non essendoci in gioco nessuna vita umana, ma la semplice attività lavorativa. Allora, se è in grado di garantire il normale funzionamento di un generatore e dei macchinari collegati una semplice azienda, perché non può essere (a maggior ragione) fatto da una sala operatoria, dove chi sta sul lettino ha ampie possibilità di andare al creatore in caso di interruzione di corrente?
Stesso discorso per l'anziana signora deceduta per shock anafilattico in seguito alla somministrazione di un farmaco a cui era allergica. Sarebbe stato sufficiente leggere integralmente la cartella clinica sulla quale era evidenziata l'allergia al farmaco che le è stato prescritto.
Ora, io sono d'accordo, come ho già detto, che questi sono casi isolati, e che per ognuno di questi ce ne sono altri 100, che vanno a buon fine, ma non mi sento di affermare che "possono capitare".
Io ho parlato di "errore umano" inteso come errore commesso in buona fede, e probabilmente non mi sono spiegata bene.
RispondiEliminaL'incuria è una cosa, e io non la perdono, l'errore che può capitare in buona fede è un altro. Non mi sono riferita ai casi di imbecillità (uso un eufemismo)tipo, ad esempio, Vibo Valentia, perché questa è incuria, deficienza, degrado e altro, non è errore commesso in buona fede, e io caccerei i responsabili a pedate, se non peggio.
Parlando di "errore umano" mi riferisco agli sbagli fatti da gente che lavora, s'impegna e che purtroppo, senza volerlo, può qualche volta, raramente, sbagliare. E' capitato e capiterà ancora.
E' ovvio che nessuno possa giustificare le distrazioni o la superficialità, bisognerebbe essere folli per farlo, ma è altrettanto ovvio che anche un bravo medico pieno di coscienza può, ad esempio, sbagliare una diagnosi. Non è frequente, per fortuna, ma può succedere.
E può accadere di fare stupidaggini quando si è in condizioni di grande stress, tipo anche sbagliare una trascrizione. Può avvenire per distrazione (nessuna pietà per questo), ma può capitare anche per eccesso di stress se ci si trova in determinate condizioni. Sono casi rari e particolari, ma vanno messi in conto. A questo mi riferivo.
E' bruttissimo, neppure io in teoria lo accetto, ma sono ineliminabili. Non penso che questo sia fatalismo ma puro realismo.
In Italia abbiamo poi dei problemi di organizzazione non da poco, e questo sì che è un guaio che può essere risolto con l'impegno e la buona volontà, ma sarebbe un discorso lungo, e ci farebbe venire acuti dolori allo stomaco, perché un problema che ci affligge da anni. :)
Ah, ok, capito.:)
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