martedì 25 gennaio 2022

Guerra?

Non è chiaro se Putin invaderà sul serio l'Ucraina (neppure gli analisti più ferrati sono al momento riusciti a capire le sue intenzioni). Certo è che la situazione, da quello che si legge, non sembra sia da prendere sottogamba e non autorizza alla tranquillità, almeno al momento. Tra Russia e Ucraina esistono vecchie ruggini che si sono da un po' di tempo aggravate, in particolar modo da quando quest'ultima, dopo l'elezione nel 2019 del presidente Volodymyr Zelensky, è passata da atteggiamenti sostanzialmente remissivi nei confronti di Putin ad atteggiamenti più assertivi e in qualche misura più provocatori.

Alcune delle dinamiche in corso mi ricordano, anche se alla lontana e pur con tutte le differenze possibili, quelle che portarono allo scoppio della Prima guerra mondiale. Dopo l'attentato di Sarajevo l'impero austriaco dichiarò guerra alla Serbia e la invase, ma la Serbia aveva un grande fratello, la Russia, la quale non restò certo a guardare. La Russia, a sua volta, era alleata con la Francia in chiave anti-germanica, e sia l'una che l'altra (Francia e Germania) non restarono neppure loro a guardare. Questo gioco di alleanze, formatesi nel corso del XIX secolo, determinò gli schieramenti.

La situazione è diversa, oggi, se non altro perché manca il casus belli dell'attentato terroristico e l'innesco, in caso, sarà generato dall'aggravarsi delle vecchie tensioni e da tutta una serie di altri motivi. Ma anche l'Ucraina di oggi, così come la Serbia del 1914, ha un grande fratello: gli USA, e Biden si è già schierato apertamente con l'Ucraina con l'intento di limitare le velleità espansionistiche di Putin, mettendo in allerta 8000 soldati e inviando due navi da guerra USA nel Baltico e nel mar Nero.

Poi magari non succederà niente e alla fine la diplomazia risolverà la faccenda, ma al momento forse è il caso di non sottovalutare troppo quello che sta accadendo.

4 commenti:

  1. Un personaggio come Putin è imprevedibile, con il calo di popolarità non è così impossibile che decida che una guerra è proprio quello che gli serve per galvanizzare l'interesse della nazione verso altro.

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    1. Mi auguro fermamente che la tua analisi sia sbagliata. Se la cosa accadesse davvero, l'avvio di una serie di reazioni a catena dagli sviluppi imprevedibili sarebbe reale, e in questo momento in Europa abbiamo bisogno di tutto tranne che di una guerra.

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  2. Una questione che mi preoccupa molto, ma non so se sono oggettiva o se con gli anni mi sento più vulnerabile.

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    1. Preoccupa anche me, anche se neppure io so specificare i motivi. Mi sembra comunque che, in generale, ci sia una preoccupante sottovalutazione della questione. Del resto siamo tutti presi dal Quirinale e dall'arrivo di Sanremo...

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Teniamocela stretta, questa festa, e facciamo tesoro del suo significato, oggi più che mai, visto i tempi che corrono. Buon 25 aprile.