domenica 16 gennaio 2022

Parabole discendenti

Da appassionato di scienza, confesso che mi dispiace molto vedere un premio Nobel per la medicina fare la fine che ha fatto Luc Montagnier. Ciò che mi rattrista non sono tanto le sue strampalate dichiarazioni sui vaccini anti-covid, cose talmente assurde che probabilmente anche Red Ronnie avrebbe qualche remora a esternare, o sull'aids; mi dispiace vedere uno scienziato che abdica al primo imperativo di ogni scienziato: mettere ciò che dichiara al vaglio della comunità scientifica per essere verificato.

Nessuno impedisce a Montagnier di esternare pubblicamente le cose che pensa, ma la scienza ha dei canoni di funzionamento precisi e rigorosi, e questi canoni prevedono l'obbligo, per ogni scienziato che pensa di aver scoperto qualcosa, di pubblicare su riviste scientifiche autorevoli ciò che pensa di avere scoperto, tutto questo al fine di mettere a disposizione della comunità scientifica il risultato dei suoi studi o dei suoi esperimenti per essere verificato. Se non si fa questo, e Luc Montagnier non lo fa, chiunque (Red Ronnie o Enrico Montesano compresi) può alzarsi la mattina, dire la prima stupidaggine che gli viene in mente e pretendere che venga assunta come verità scientifica.

No, non funziona così; soprattutto non funziona così per Luc Montagnier, considerato ormai un pària della comunità scientifica, che da scienziato sa benissimo cos'è il metodo scientifico e quali sono i suoi meccanismi. Non stupisce, a questo punto, che personaggi simili divengano idoli dei no-vax, dal momento che le sue dichiarazioni sono perfettamente in linea con le loro e vengono addirittura da un premio Nobel per la medicina (Montagnier è stato uno dei due scienziati che per primi, nel 1983, isolarono il virus che provoca l'aids). Ma non è così che funziona.

10 commenti:

  1. Il tuo discorso non fa una piega, la scienza ha bisogno di prove sperimentali, non bastano le affermazioni di chi seppur autorevole alza la voce più degli altri. C'è da capire però cosa spinge uno come Montagnier a mettersi in gioco in quel modo? cosa gliene viene in tasca?

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    1. Non ne ho idea. L'unica spiegazione che mi do è che l'età molto avanzata abbia compromesso le sue capacità intellettive e di raziocinio.

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  2. È una vicenda molto triste, forse essendo molto anziano è influenzato da qualcuno.

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  3. Oggi mentre ero in giro ho incrociato una specie di sit-in; passavo in scooter ed ho solo fatto in tempo a leggere un cartello: benvenuti nell'inquisizione... poi c'erano dei tizi che suonavano i tamburi.. il traffico rallentava. Mi è venuto spontaneo pensare: poveretti!
    Penso che persone così non abbiano bisogno di testimonial, certo ben vengano, ma anche se d'un tratto tutti i loro idoli affermassero il contrario, loro ci crederebbero a prescindere, un po' come i cattolici con la Sindone.

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    1. Il paragone mi sembra pertinente. In generale, questi comportamenti antiscientifici (no-vax ma anche altri) sono accomunati da uno scollamento dalla realtà che, pur nelle sue limitate dimensioni (va ricordato che i no-vax sono pur sempre una piccola minoranza), è sorprendente e anche preoccupante.

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  4. Demenza senile. Volgarmente detto: si è rimbambito. Dispiace.

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  5. per caso ho 'assistito' alla diretta sul corriere... va detto che il traduttore c'ha messo del suo... in ogni caso, chiunque avesse un po' di senno avrebbe evitato di partecipare...

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    1. Nel senso che il traduttore ha peggiorato la situazione?

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