mercoledì 8 aprile 2020

Murgia-Battiato

Ascolto Franco Battiato dalla tenera età di undici anni, quando di nascosto mi infilavo nella Due Cavalli di mio zio Mauro, accendevo il mangianastri e mandavo ad libitum il nastro Basf con su La voce del padrone, uno degli album più universalmente noti del cantautore siciliano. Non il migliore, a mio avviso, ma sicuramente il più famoso.

Da allora non ho più smesso, e disco dopo disco, cd dopo cd, musicassetta dopo musicassetta, sono riuscito a impossessarmi di quasi tutta la sua discografia, compresi gli album di musica sperimentale tipo Fetus, Pollution, Areknames e altri, pubblicati prima del 1979, quando, con l'album L'era del cinghiale bianco, avvenne la svolta popolare/leggera del cantautore.

Tra musica elettronica, lirica, d'autore e leggera, Battiato ha pubblicato nella sua carriera più di quaranta dischi (escluse raccolte, live, bootleg ecc.). Non so quale sia il livello di conoscenza di tale monumentale opera della signora Michela Murgia, ma giudicare genericamente i suoi testi come "minchiate assolute" e "citazioni su citazioni senza nessun significato reale", non mi fa propendere per una conoscenza esaustiva.

Intendiamoci, la signora Murgia ha espresso un suo giudizio e va bene, ma mi viene da pensare che fra cinquant'anni canteremo ancora Battiato, della Murgia resterà giusto questa figura barbina.

10 commenti:

  1. Michela Murgia sostiene si sia trattato di una provocazione, sotto forma di esercizio di dialettica. Io il video in questione ho pure provato a guardarlo, ma non si arrivava mai al dunque, e ho lasciato perdere...

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    1. Il video non l'ho visto neppure io, mi sono limitato ai resoconti, ma mi è bastato.

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  2. Franco è sempre stato un po' più avanti rispetto al suo ambiente musicale, troppo vicino alle metafisiche mediorientali e orientali ma conoscitore profondo anche della cultura mittelleuropea. Direi che il giudizio della Murgia era prevedibile e simile a quello di molti altri che non lo sopportano. Per ignoranza. Il suo album che preferisco e GIUBBE ROSSE un doppio veramente notevole con una versione indimenticabile di Cuccurucucù Paloma. Ascoltarlo in auto sulle pendici dell'Etna mentre le nuvole corrono leggere nel cielo è fantastico.

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    1. Concordo, Giubbe rosse è bellissimo, anche per gli inediti e quella bellissima versione di Alexander Platz.

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  3. Qualcuno ha spiegato bene la faccenda, non so se per parare il sedere ex post a una gaffe della scrittrice oppure perché le cose sono veramente andate in modo diverso. Non seguo la Murgia, non mi piace come scrittrice e non provo grande simpatia per lei come comunicatrice, però in questa vicenda le concedo il beneficio del dubbio.

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    1. Ok, voglio essere magnanimo: glielo concedo anch'io, ma sono sincero, non so se avrò voglia di approfondire la questione.

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  4. Vabbe, non ricordo più chi mi ha consigliato questo blog ma, dopo l'incenso sparso sulle ceneri di De Amicis e sui testi di Battiato, credo che ormai manchi solo l'esegesi dell'Opera Omnia di Bruno Vespa. Bye.

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  5. Ho visto il video di cui si parla e trovo che si è fatto tanto chiasso per nulla. La Murgia, chiacchierando con l'amica scrittrice Chiara Valerio, ha espresso un suo parere personale sui testi (solo testi) di Battiato che l'amica invece apprezzava. Punto. Che male c'è? L'unico che percepisco è che non si dovrebbe mai parlare negativamente di chi non è presente se non è strettamente necessario. La Murgia e la Valerio si sono confrontante anche sul librettista Da Ponte ma qui, per fortuna, nessun fan si è impermalito.
    Buona Pasqua Andrea.

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